E spunta “Tyrrhenian Link” il progetto Terna che coinvolge anche il Comune di Eboli e alcuni siti ricadenti in zona Agricola.
L’elettrodotto è un “Doppio collegamento sottomarino” di 950 chilometri di lunghezza e 1000 MW, che attraversa Battipaglia giunge a Eboli con la Stazione di Conversione e prosegue verso la Sicilia e dalla Sicilia alla Sardegna. E le “Stelle stanno a guardare”. Da dove sbuca questo progetto? Chi sono gli Stakeholder locali? Commissario De Jesu se c’è batta un colpo.
EBOLI – E così solo perché la Legge obbliga a rendere pubblica la manifestazione di interesse per il massimo coinvolgimento dei cittadini e degli enti territoriali che coinvolge, oltre che favorire gli stakeholder, i così detti “portatori di interesse”, o meglio quell’universo di persone che sono, vuoi per un motivo, vuoi per un altro interessate all’investimento per approfondire meglio e regolare così il propri interessi, si apprende per caso da un post su facebook, e ne troviamo conferma dal sito ufficiale di TERNA, che questa Società con i “Terna Incontra“: «dedicati alla cittadinanza di Battipaglia ed Eboli il 3 e il 4 febbraio prossimo prende il via la consultazione pubblica sulla nuova interconnessione Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino il cui progetto prevede due tratte: La EST dalla Sicilia alla Campania; La OVEST dalla Sicilia alla Sardegna»; Procede nel progetto, conosciuto per caso, di realizzazione di un’infrastruttura, che viene definita, e non si ha motivo di dubitarne, “di importanza internazionale per un futuro energetico più sostenibile che rafforza l’hub energetico del Mediterraneo“.
Una infrastruttura con la quale Terna collegherà la Penisola alla Sicilia e alla Sardegna, attraverso la Campania o meglio attraversando i territori di Battipaglia e Eboli, con un doppio cavo sottomarino, realizzando un nuovo corridoio elettrico lungo le coste del Mediterraneo, di 950 chilometri di lunghezza e 1000 MW. Il “Tyrrhenian Link” lungo 480 chilometri rappresenta la tratta EST e unisce l’approdo di Fiumetorto, nel comune di Termini Imerese in Sicilia, a Torre Tuscia Magazzeno, presso Battipaglia in Campania. Tralasciando l’approdo dei cavi in Sicilia ci preme focalizzare l’attenzione sull’approdo campano di Torre Tuscia in località Magazzeno che procederà fino a Battipaglia. Da Torre Tuscia i cui cavi interrati, percorrendo le strade lungo un tracciato compreso tra i 17 e i 21 km, e a seconda delle due opzioni di localizzazione della Stazione di conversione che si dovrà realizzare, individuate entrambe in aree agricole ma adiacenti l‘Elettrodotto aereo esistente, giungeranno nel Comune di Eboli per poi proseguire via mare verso la Sicilia.
«Un altro passo in avanti verso un futuro energetico più sostenibile. – si legge sempre sul sito della TERNA che aggiunge – Il collegamento migliorerà la capacità di scambio elettrico, favorirà lo sviluppo delle fonti rinnovabili, l’affidabilità della rete e dell’intero sistema confermando il ruolo della Sicilia come hub energetico del Mediterraneo». Per questo sono stati programmati tre web-meeting il primo alle ore 17.00 del 2 febbraio per i cittadini di Termini Imerese e gli altri due per il 3 e 4 febbraio, sempre alle ore 17.00 rispettivamente per i cittadini di Battipaglia ed Eboli.
Una delle motivazioni che la Terna fornisce a sostegno del progetto di potenziamento della rete elettrica è quella che: «in Sicilia, in Sardegna e soprattutto in Campania c’è una forte produzione da fonti rinnovabili non programmabili, solare ed eolico, in costante aumento. Il Tyrrhenian Link migliorerà la capacità di scambio elettrico e quindi si potranno utilizzare al meglio i flussi di energia da fonti rinnovabili favorendone lo sviluppo; E che con l’approdo dei cavi marini realizzato con la tecnica HDD (Horizontal Directional Drilling) che evita scavi a cielo aperto sulle spiagge». Sarà vero?
Altri benefici indicati da Terna per il nuovo collegamento sono:
- migliorerà la capacità di scambio elettrico tra Campania, Sicilia e Sardegna;
- rafforzerà la stabilità e la sicurezza di rete;
- favorirà lo sviluppo delle fonti rinnovabili;
- aumenterà la concorrenzialità dei produttori sul mercato elettrico.
Giova ricordare altresì che Terna è la società che si occupa in Italia della trasmissione dell’energia elettrica sulla rete ad alta ed altissima tensione. Gestisce la Rete di Trasmissione Nazionale con oltre 72000 km di linee elettriche in alta tensione ed è il primo operatore indipendente d’Europa per chilometri di linee gestite. È nata come SpA a seguito della liberalizzazione del settore elettrico ed è quotata in Borsa. L’azionista di maggioranza relativa è la Cassa Depositi e Prestiti (il forziere d’Italia).
Insomma, sembra tutto bello e fatto, ci manca solo il nastro e la forbice per inaugurare il cantiere. La cosa, o meglio il progetto di TERNA, cade come un fulmine a ciel sereno, e ovviamente l’unico contatto che ci porta alla realtà, bontà loro, è il web-meeting “Terna incontra“, nel corso del quale si illustrerà l’operazione, perché di un’operazione si tratra, poi chi ha approvato il Progetto, quando è stato proposto e se esiste uno studio “terzo” e non della Terna, che ci dica se esiste un possibile impatto ambientale e se si sono mai convocati tavoli istituzionali o conferenze di servizi laddove si sono espressi tutti i pareri, non vi è traccia.
Sarebbe altresì interessante sapere perché le scelte dei siti della Stazione di conversione da corrente alternata a continua è ricaduta su due terreni agricoli sebbene l’Elettrodotto Nazionale passa nella Zona industriale di Eboli con tutte le conseguenze negative del caso non ultimo il fortissimo campo magnetico che genera? Di chi sono quei terreni? Ci sono abitazioni nei pressi? I proprietari sono gli Stakeholder locali? È mai stato coinvolto il Comune di Eboli e quello di Battipaglia? Per caso questo progetto che impegna diversi miliardi di euro (3.4 miliardi di euro) è uno di quelli già inviati in Europa a concorrere dei fondi del Recovery Plan ancora non definiti dal Parlamento? E tra i benefici si è convinti che ci sarà un miglioramento degli scambi elettrici tra Campania, Sicilia e Sardegna? Allo stesso modo veramente favorirà lo sviluppo delle fonti rinnovabili? In che modo? Per farlo saranno realizzate altri eletrodotti minori che giungeranno dalle varie centrali eoliche e solari alla Stazione di Conversione nel sito individuato a Eboli?
“E le stelle stanno a guardare“. E noi anche, ma chiederemo al Commissario Prefettizio Antonio De Jesu di battere un colpo se c’è e di approfondire il caso Terna e magari calarsi bei panni di un nuovo Cronin non per raccontare le ansie delle comunità che egli in questo momento amministra ma ergersi a difensore e tutelare gli interessi di una comunità gia devastata dalle varie scorribande di altri “Stakeholder” (sic) che hanno devastato i nostri territori e fortemente compromesso l’ambiente nel suolo, nell’aria, nelle acque immondizia docet.
Eboli, 29 gennaio 2021
3 commenti su “Il Progetto Terna “parte” da Eboli: Commissario se c’è batta un colpo”