Lettera aperta dell’On. Adelizzi, Deputato ebolitano del M5S alle studentesse e agli studenti di tutte le età.
Il messaggio “rafforzativo” ai giovani studenti del Deputato Cosimo Adelizzi, dopo quello del Presidente Mattarella e dell’Angelus di Papa Bergoglio: “…è fondamentale restare uniti. Sappiate fare squadra; siate squadra. Nessuno può salvarsi da solo. Siate forti, siate coraggiosi, ma soprattutto, siate felici.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – Dopo il messaggio di fine anno all’Italia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso del quale ha augurato al Paese e agli italiani: «Il 2021 deve essere l’anno della sconfitta del virus e il primo della ripresa. Aspiriamo a riappropriarci della nostra vita»; Papa Francesco nell’introdurre l’Angelus, dalla Biblioteca del Palazzo apostolico vaticano, ha sottolineato «…il “compito” che Dio ha dato a ognuno di noi, cioè quello di “essere operatori di pace“, poiché ciascuno di noi “è chiamato a realizzare la pace” e a realizzarla ogni giorno e in ogni ambiente di vita, tendendo la mano al fratello che ha bisogno di una parola di conforto, di un gesto di tenerezza, di un aiuto solidale. – E la pace per Papa Bergoglio – si può costruire solo se si incomincia “a essere in pace con noi stessi, in pace dentro, nel cuore, e con chi ci sta vicino, togliendo gli ostacoli che impediscono di prenderci cura di quanti si trovano nel bisogno e nell’indigenza»; riceviamo e volentieri pubblichiamo una “Lettera aperta” che il Deputato del Movimento 5 Stelle, salernitano di Eboli Cosimo Adelizzi, ha scritto alle studentesse e agli studenti campani di ogni ordine e grado per incoraggiarli e per trasmettere loro tutta la stima e l’orgoglio che egli ripone in loro.
Un messaggio quello di Adelizzi: “ad adiuvandum”; che indubbiamente rappresenta quel “codicillo” che rafforza un concetto espresso sia laicamente dal Presidente Mattarella che cattolicamente da Papa Bergoglio, e che nella sua aulicità poteva raggiungere anche il rango di una divulgazione a reti unificate campane per poterlo far giungere a tutti gli studenti e le studentesse della Regione che non aspettavano altro che l’incoraggiamento del Deputato “grillino“.
«Care studentesse e cari studenti di tutte le età, in queste ultime ore che ci separano dalla fine di un anno che rimarrà a lungo nella nostra memoria, il mio pensiero vola a voi che siete il futuro della nostra Italia, dell’Europa e del Mondo intero. Nei mesi scorsi, infatti, benché il popolo studentesco sia stato spesso protagonista nelle Aule del Parlamento, nei salotti televisivi, nei Consigli dei ministri, sento di non avervi ringraziato abbastanza per il coraggio e per la responsabilità con cui ciascuno di voi ha dato il meglio di sé in questo tempo che sembra infinito.
Di recente, purtroppo, molte volte ho sentito dire da alcuni adulti che in fondo siete privilegiati, che siete nelle vostre case, tra i vostri affetti e al riparo da una catastrofe che nessuno sa quando finirà. E’ vero, non siete in prima linea e ci mancherebbe pure, ma i sacrifici che questo virus vi sta chiedendo sono troppi e forse, a questo punto, anche difficilmente sopportabili. Ribellatevi a queste insinuazioni; tenete sempre alta la testa. Siete fiori che hanno il diritto di sbocciare, menti che devono sognare, anime in grado di trovare la luce anche quando la luce non c’è.
Avrei voglia di stringervi la mano, una per uno, per le numerose volte che avreste voluto buttare tutto all’aria e non lo avete fatto, per le lacrime versate nella solitudine delle vostre stanze e che avete asciugato in fretta per non dare un’altra preoccupazione ai vostri cari, per aver continuato a studiare anche quando gli occhi sono diventati rossi davanti allo schermo del vostro computer. Vorrei abbracciarvi tutti per aver rinunciato, in nome della tutela della salute, alle partite di calcetto in cortile, alle uscite in comitiva, a baciare un ragazzo o una ragazza.
Le Istituzioni, a partire dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, hanno fatto tanto, tutto quello che hanno potuto, anche quando non si sapeva con certezza cosa sarebbe stato giusto fare. Eravamo impreparati, è normale, nessuno al Mondo era preparato ad affrontare questa pandemia. Non ci saremmo mai aspettati di dover far fronte a un’emergenza simile, e così abbiamo imparato a camminare insieme: cadendo e pure rialzandoci.
Abbiamo dovuto apprendere tante cose nuove, tante nozioni scientifiche che prima non conoscevamo, ma l’insegnamento più grande, quello che dobbiamo necessariamente portare con noi nell’anno venturo e in tutti gli altri che verranno, è che per vincere le sfide che la vita ci riserva è fondamentale restare uniti.
Sappiate fare squadra; siate squadra. Nessuno può salvarsi da solo.
Alle studentesse e agli studenti campani, lontani dalle aule ormai da troppo tempo, sono particolarmente vicino. Sui sentieri di questa Regione, in questa splendida terra nel cuore del Sud, ho cominciato il mio cammino e, pertanto, pensando a voi rivedo me stesso. Da questa scrivania da cui vi scrivo so che è forte la rabbia che vi agita il sonno e vi scuote le giornate, ma la voglia di tornare alla normalità si mescola alla paura che il virus prenda il sopravvento. Abbiamo tentato ogni strada per farvi ritornare alle vostre classi e alla vostra vita. Continueremo senza mollare. Insisteremo con ancora più vigore e convinzione perché non ci abbandona mai, neppure di notte, il peso della responsabilità che sentiamo verso ciascuno di voi.
Siate forti, siate coraggiosi, ma soprattutto, siate felici. Abbiamo bisogno di tutti voi perché solo con la vostra tenacia, con il vostro splendore e con il vostro sapere, riusciremo a “riveder le stelle“. Con stima e profonda gratitudine».
Roma, 2 gennaio 2021