Ciarambino attacca De Luca: “Nomine di De Luca in contrasto con le norme nazionali”.
Segnalazione all’Anac della capogruppo regionale M5S Valeria Ciarambino: “Decreto del 2013 esclude condannati per reati contro Pa e chi ha ricoperto cariche politiche nei due anni precedenti”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
NAPOLI – Chi è senza peccato scagli la prima pietra è un’espressione con la quale si vuole ricordare che prima di giudicare severamente qualcuno sarebbe opportuno fare un esame di coscienza perché nessuno è senza peccato; si tratta quindi di un’esortazione a essere più indulgenti e comprensivi con gli altri dal momento che non si è immuni da peccato, e…….. finirono tutti lapidati. In effetti la questione è la nomina di Antonio Marciano e Nello Mastursi nel ruolo di collaboratori del Governatore Vincenzo De Luca. Nomina che subito ha fatto andare in visibilio la Capogruppo consiliare alla Regione del M5S Valeria Ciarambino, dimenticando il caso Montanini e il caso Migliorini, la prima fidanzata di Luigi Di Maio, il secondo compagno della Ciarambino, entrambi “raccomandati” a svolgere ruoli pubblici, due casi evidenti di parentopoli. Diversi nella forma ma non nella sostanza, e da due esponenti di primo piano del M5S, ci si aspettava altro, specie da chi voleva aprire il Parlamento come una scatola di sardine. E in effetti quella scatoletta l’hanno aperta, l’hanno svuotata e l’hanno riempita di se e di famigli.
“Gli incarichi conferiti all’ex consigliere regionale Pd Antonio Marciano e al condannato Nello Mastursi, assunti con ruoli apicali negli uffici di diretta collaborazione del governatore della Campania De Luca, sembrerebbero in contrasto con quanto previsto dal Decreto legislativo 39/2013”. E’ quanto dichiara la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, che ha inoltrato una segnalazione all’Autorità nazionale Anticorruzione. “La legge infatti prevede – precisa Ciarambino nella nota a sua firma – che non possano avere accesso a cariche amministrative i condannati per reati contro la pubblica amministrazione e chi ha ricoperto incarichi di indirizzo politico nei due anni precedenti. Nel caso di Marciano – sottolinea la consigliera regionale nella sua nota – l’esclusione sarebbe dunque fondata sulla compromissione dell’imparzialità di un funzionario che abbia ricoperto cariche politiche. Quanto a Mastursi, che ricordiamo aver patteggiato una condanna a un anno e mezzo per aver tentato di pilotare a favore di De Luca la sentenza sull’applicazione della legge Severino, la stessa norma dispone che in caso di condanna penale, anche non definitiva, per reati contro la pubblica amministrazione, la legge intende tutelare la fiducia che i cittadini hanno verso l’imparzialità del funzionario”.
“Spero che l’Anac faccia presto chiarezza – prosegue la capogruppo regionale M5S – così come auspico che lo facciano Procura e Corte dei Conti sulla vicenda dei vigili urbani assunti in Regione. Nel caso di Marciano e Mastursi, parliamo di posti di lavoro in seno all’amministrazione regionale che avrebbero potuto essere ricoperti da comuni cittadini all’esito di procedure concorsuali pubbliche e trasparenti, premiando merito e competenza e non certo la quota politica. Nel caso dei vigili, suscita indignazione, se fossero confermate le ipotesi di accusa, pensare che per anni abbiamo pagato profumatamente con denaro pubblico persone che avrebbero dovuto svolgere incarichi dirigenziali delicati, mentre nei fatti sarebbero stati dei comuni autisti del governatore, da lui premiati per la loro fedeltà con il denaro di onesti contribuenti”.
Napoli, 16 dicembre 2020