Il Tribunale del Riesame riabilita e reintegra il Dott. Carbone nelle funzioni di Primario al Ruggi di Salerno
il monito del Dott. Mario Polichetti (Fials): “Dopo la decisione del Riesame bisogna chiedere scusa al dottore Mattia Carbone”. E adesso dopo Carbone a chi tocca?
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – «Dopo la decisione dei giudici del Tribunale di Salerno, adesso chi chiederà scusa al medico Mattia Carbone. – scrive in una nota Mario Polichetti medico e rappresentante provinciale del Siandacato Fials – Lo scorso mese di giugno, con una fredda mail arrivata dagli uffici della Questura di Salerno, fu messo alla gogna mediatica con nome, cognome e particolari dettagliati per un’inchiesta su una presunta violenza sessuale che ora si sta sgonfiando. Cinque mesi dopo, penso che al dottore Carbone vadano date almeno delle scuse come risarcimento morale di quanto patito ingiustamente“.
“Personalmente, non ho mai avuto dubbi sull’innocenza di Carbone. Mi disgusta, però, vedere ora tanti salire sul carro del vincitore. – commenta ancora Mario Polichetti le notizie emerse dai media locali in merito all’indagine che riguarda il radiologo di Battipaglia – Si tratta degli stessi che tra il 10 e l’11 giugno si prodigavano in pettegolezzi e fantastiche ricostruzioni di quello che invece è stato analizzato con attenzione dalla magistratura“.
“Esiste la presunzione d’innocenza e qualcuno con Carbone lo ha dimenticato. – prosegue Polichetti – La sua storia non deve finire nel dimenticatoio, ma anzi serve come monito affinché non accada più. Alla Questura di Salerno, dopo quel 10 giugno, l’hanno sicuramente compreso gli addetti alla comunicazione con i media. Noto che anche persone note alle forze dell’ordine oggi hanno un trattamento migliore di quello che fu riservato a Carbone. Attualmente si omettono i nomi e i particolari rilevanti, mentre nel giugno scorso non fu così. Forse qualcuno ha imparato. – conclude Mario Polichetti – Mi auguro che la stessa cosa capiti al “Ruggi”. Mi auguro che al dottore Carbone, mio collega preparatissimo, possano arrivare le scuse degli altri “camici bianchi” che l’avevano condannato già prima dei magistrati».
Si ricorderà che il Medico battipagliese Direttore ff dell’UO di Radiologia dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno Mattia Carbone, fu accusato di abuso sessuale e fu sospeso dalle sue funzioni per un anno. Ora i giudici del Tribunale del Riesame di Salerno presieduto dal Dott. Gaetano Sgroia valutate le memorie difensive presentate dai difensori del Dott. Carbone, lo ha ricollocato al suo posto di lavoro.
Una decisione che rimette su un binario di civiltà giuridica questo processo, ma evidenzia in maniera così chiara come i percorsi giudiziari sono “viziati” da un evidente squilibrio di poteri tra l’accusa e la difesa. Squilibrio che consegna un qualsiasi inquisito come una persona già colpevole che deve dimostrare in seguito la sua innocenza, se ci riesce, e in questo come in tanti altri casi si utilizzano misure restrittive e/o sospensive che poi la persona inquisita, in condizione di subornazione deve dimostrare, ma in salita, la propria innocenza, e guarda caso in tantissimi casi le accuse vengono smontate ma l’azione resta e l’indagato vive tutto il processo come colpevole.
Questa distorsione giuridica poi accompagnata da una Stampa distratta, superficiale e in cerca di notizie sensazionali, magari apprese da Comunicati Stampa che vengono dal Palazzo di Giustizia, sparati li senza tener conto delle conseguenze che possono causare alle persone coinvolte, sottoposte per giorni ad un processo che diventa mediatico che ha solo un strada: la colpevolezza; poi in seguito che succede succede a nessuno frega un cazzo. E tutto? Solo per vendere qualche copia in più. E mo? Mo aspetteremo un altro poveraccio che capita nel tritacarne. Ma questo non ci impedisce di partecipare in questa storia schierandosi con il Dott. Carbone, come ha fatto il suo collega Polichetti che fin dalla prima ora lo ha sostenuto. E mo chi gli chiede scusa? Di sicuro nessuno. E di sicuro come decine di altri processi finirà in decine di udienze e si risolverà, se si risolverà, in anni di processo, concludendosi in un dimenticatoio giudiziario.
Salerno, 19 novembre 2020