Tra presunte assunzioni clientelari e mancata stabilizzazione consortile dei dipendenti, il PdZ S3 torna al centro della cronaca.
E per il Piano di Zona volano querele. L’ex assessore alle Politiche Sociali ed al PdZ, Carmine Busillo, ribatte con azioni legali querelando il firmatario dell’articolo per le accuse apparse in data 15 novembre 2020 sulla pagina di Eboli del quotidiano “La Città”.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Ritorna suo malgrado, al centro del ciclone mediatico, il Piano Sociale di Zona S3 ex S5, ovverosia quella convenzione tra 8 comuni di cui Eboli ne è capofila, tra i centri della Piana e Valle del Sele, lambendo anche parte degli Alburni, finalizzato secondo le leggi regionali, all’erogazione dei servizi sociali in modalità d’ambito, o d’area vasta che dir si voglia. E si aggiungono problemi a problemi, e sembra, dopo altre richieste di rettifica di altri articoli che i Giornali siano messi male e sotto pressione.
E così accade che dopo la bufera giudiziaria che ha colpito il Comune con le misure restrittive che hanno colpito il Sindaco Cariello ormai dimessosi, sotto i riflettori della stampa ce il Piano Sociale di Zona di Eboli, uno dei più vasti ed importanti, che ha un budget di tutto rispetto, sia della provincia di Salerno che della Campania, ma nonostante questi numeri invidiabili, esso purtroppo non si è mai tradotto in un Consorzio Sociale (come Sala Consilina, Palomonte, Bracigliano, Ariano Irpino per citarne alcuni), in un vero ente pubblico formalizzato, capace di dare una maggiore dignità ai lavoratori, e di contro, un miglior servizio all’utenza servita, cosa sempre auspicata da più parti ma, ad horas, mai realizzatasi.
Infatti quivi, ci sono delle professionalità impiegate da oltre 15 anni, a tempo determinato, a cui si aggiungono le ulteriori assunzioni part-time e sempre a tempo determinato, fatte nel mese di giugno 2020. E proprio su queste ultime si sono concentrate le attenzioni, sia delle forze politiche dell’allora opposizione (come adesso), nell’ incipiente campagna elettorale di settembre u.s. sia di alcuni quotidiani, che come di solito, ne hanno cavalcato de plano la notizia, per non parlare di commentatori più o meno individuabili sui social media (fomentando per giorni quasi un odio tra concittadini), i quali all’unisono hanno subito alzato il tiro, individuandone sempre a dir loro, delle assunzioni clientelari a scopo elettorale, avulse da un minimo criterio meritocratico.
Ma nelle more della demagogia imperante e della pugna politica, dimentichi gli stessi accusatori, che appunto, trattasi di professionalità di alto livello, difatti quasi tutti i dipendenti posseggono nel proprio composito cursus honorum: lauree, abilitazioni, master, oltre ad invidiabili esperienze professionali.
In aggiunta, gli operatori del PdZ sono malpagati, cosa mai sottolineata dai benpensanti commentatori, ne talpoco dalle opposizioni attente più a trovare imbrogli che a tutelsre i lavoratori e i servizi, atteso che ad essi a parità di funzioni espletate, non si applica il CCN, ma quello delle coop sociali od addirittura, per continuare a lavorare, hanno dovuto aprirsi una P. Iva, ed in molti casi, devono aspettare mesi per il saldo del loro magro salario e/o spettanze.
Pertanto è di oggi un articolo apparso su “La Città di Salerno” a firma di un noto editorialista cittadino, che verga a lettere cubitali di una presunta Parentopoli in piena regola consumatasi tra il Palazzo Massaioli ma specialmente Il Centro Polifunzionale, gettando cosi a piè sospinto, sospetti e veleni.
A tali illazioni, l’avv. Carmine Busillo, fino a settembre scorso assessore alle Politiche Sociali e delegato al PdZ, non ci sta, prende carta e penna ed oltre a rispondere attraverso gli organi di stampa, adisce contemporaneamente le vie legali (penale e Civile), affinché si cessi con il dileggio accusatorio intorno al coordinamento di ambito delle Politiche Sociali, rimarcando le difficoltà strutturali dello stesso, ma parimenti anche i grandi risultati raggiunti.
Afferma con piglio da legale Carmine Busillo: ”Anticipo che il giornalista che ha redatto l’articolo di oggi 15.11.2020 si assumerà la penale e civile responsabilità delle seguenti frasi assolutamente denigratorie, diffamatorie, oltre che destituite di ogni fondamento e perciò maggiormente lesive della reputazione dello scrivente e dei soggetti citati: (le riporto integralmente per far comprendere il basso livello raggiunto):
“dal ministero sono arrivati i soldi. Tanti soldi. Quelli necessari per l’assunzione delle otto assistenti sociali”/“…a sfogliare la lista dei nomi, si capisce il motivo della virata fatta dal sindaco Cariello e dal suo ex assessore Carmine Busillo”/“…sfogliando la lista dei nomi appare evidente che il Piano di zona sia stato trasformato in un albergo di clientele e favori ai parenti, non a caso alla vigilia del voto, le assunzioni part-time decise da Cariello e Busillo avevano scatenato una valanga di polemiche. Con 22 assistenti sociali precarie invece di 8 stabilizzate, anche Cettolaqualunque capirebbe l’obiettivo: aumentare i consensi elettorali” Continua la nota stampa, che ribadisce:
“Premetto che, a differenza di quanto innanzi, quelli di seguito riportati saranno meramente i fatti, circostanziati e ampiamente documentati, oltre che assolutamente agevoli da riscontrare. Non le chiacchiere che qualcuno diffonde senza alcuna minima cognizione di causa. – Rincara la dose il politico ebolitano: – “Considerato infatti il violento attacco subito, l’ampio spazio concesso sul quotidiano “La Città” di oggi 15.11.2020 e che le “bugie” non rientrano nel mio modo di fare politica (e per questo, evidentemente, non riscuoto unanimi simpatie) ritengo necessario intervenire, stavolta in maniera ben più articolata, sulla questione delle assistenti sociali in servizio presso il Piano di Zona, al solo fine di ristabilire la verità dei fatti e chiarire ai cittadini il percorso amministrativo in ogni passaggio che ho potuto direttamente testimoniare dal giugno 2018 ad agosto 2020 per averlo vissuto in prima persona.” – Ancora Busillo:
“Quando sono stato nominato assessore alle Politiche Sociali e Piano di Zona, nel giugno 2018, erano in servizio 10 assistenti sociali per tutto l’ambito S3exS5 (circa 80.000 abitanti), aventi un contratto per 18ore settimanali a tempo determinato di anni 2, prorogabile per un ulteriore anno, con decorrenza 28 dicembre 2016 per essere state individuate mediante avviso pubblico pubblicato nel medesimo anno nell’ambito del finanziamento PON Inclusione avviso 3/2016. Avviso pubblico che ha visto quali vincitrici larga parte delle assistenti sociali in servizio presso l’Ambito da svariate annualità con svariate tipologie contrattuali (co.co.co, determinato, partite iva ecc.). – Prosegue Busillo: – ”All’incirca nel mese di settembre 2019 si pone il problema della possibilità o meno di rinnovo/proroga contrattuale delle medesime, mediante soluzioni giuridiche compatibili con il tessuto normativo nazionale e finanziario locale dell’Ente, tenuto conto dei vincoli e limiti derivanti dalle condizioni del Comune di Eboli Capofila, in situazione di riequilibrio pluriennale da pre-dissesto finanziario, e che necessitava pertanto dell’autorizzazione della commissione ministeriale al fine di poter procedere a proroghe per i contratti in essere o per poterne autorizzare di nuovi nella tipologia del lavoro subordinato.”
Discorre con un compendioso excursus il querelante Carmine Busillo: “La situazione – oggetto di svariati incontri tra il sottoscritto, il Sindaco ed i funzionari del Comune di Eboli dott.ssa Caputo (APO settore Personale), rag. Marmora (APO settore finanziario) oltre che con il Segretario generale dell’Ente dott.ssa Del Baglivo e coordinatrice del Piano di Zona dell’epoca dott.ssa Falcone prima e dott.ssa Sasso poi (ho citato nomi e funzioni affinché ai medesimi possa essere chiesta eventuale conferma o smentita di quanto da me descritto e rappresentato) – non sembrava potersi legalmente evolvere nella direzione prospettata dalle parti, cioè una proroga sic et simpliciter dei contratti in essere, ovvero una nuova procedura che avesse all’oggetto l’assunzione a tempo determinato (o indeterminato) delle assistenti sociali. Ciò, purtroppo, nonostante ogni approfondimento giuridico possibile, effettuato oltre che con i funzionari del Comune di Eboli anche con il supporto di Segretari generali di altri enti afferenti l’Ambito sociale del Piano di Zona S3 ex S5, e nonostante la fortissima volontà politica di procedere in tale direzione, nelle more della stabilizzazione delle figure professionali coinvolte (assistenti sociali) una volta finalmente costituito il Consorzio del Piano di zona e, quindi, fornito una personalità giuridica alla Convenzione in essere ex art. 30 TUEL.”
Carmine Busillo rivendica con orgoglio, i risultati ottenuti a fronte delle difficoltà incontrate: “Si decide, pertanto, al fine di evitare l’interruzione dei servizi di assistenza sociale (che, in ogni caso, subirà un rallentamento nelle more dell’espletamento delle procedure tra i mesi di gennaio e febbraio) di procedere focalizzando l’attenzione sull’opportunità finanziaria concessa mediante i cd. “Piani Povertà” fondi anno 2018 attribuiti con Decreti Dirigenziali n. 364 e n. 382 del 19/11/2018, rilanciando l’azione sociale mediante la previsione di un rapporto Assistenti sociali/Popolazione di una professionista ogni 3.636 abitanti, addirittura inferiore a quanto stabilito sia dalla Legge (decreto legislativo n. 147 del 2017) sia dai Livelli minimi consigliati dall’Albo degli Assistenti sociali (1 ogni 5.000 abitanti), sia rispetto a quanto previsto nel minimo dalle stesse linee guida del Finanziamento.”
Termina snocciolando con palese soddisfazione, altri importanti dati, atti a contrastare le tesi del quotidiano in oggetto:.. ”il Coordinamento Istituzionale dell’Ambito Territoriale S3 ex S5, con deliberazione n. 49 del 15/11/2019 e su proposta del Comune di Eboli Capofila, approvò tale scelta: è stato così che, dall’anno 2020, l’ambito Sociale del piano di Zona S3 ex S5 ha potuto vedere aumentato il supporto alle fasce deboli della popolazione, passando da 10 assistenti sociali a 18 ore (con un rapporto 1 assistente sociale ogni 8.000 abitanti per 18h settimanali) a 22 assistenti sociali a 25 ore (con un rapporto 1 assistente sociale ogni 3.636 abitanti per 25h settimanali oltre alle n. 2 unità già in servizio come dipendenti a tempo indeterminato del Comune di Eboli), consentendo l’entrata in servizio – oltre alle 10 figure “storiche” – di ben ulteriori 12 assistenti sociali, la maggioranza delle quali giovani e fortemente motivate dalla loro prima esperienza nella pubblica
diritto rettifica 15-11-2020 di Carmine Busillo al Quotidiano La Città
Eboli, 16 novembre 2020 (aggiornato alle ore 10.12 del 16 novembre 2020)
Che schifo abbiate il coraggio di dimettervi….
ma veramente credete che siamo stupidi?
Abbiate il buon senso di ritirarvi a vita privata.