Eboli: Cariello “costretto” si dimette. Sono valide le sue dimissioni?

Cariello si è dimesso. È pressing di Art1-La Città del Sele sui Consiglieri: Li invita a revocare gli atti. Ma sono valide le dimissioni? 

Mentre si attende da parte del Prefetto la nomina di un Commissario, per la Segreteria e il Gruppo Consiliare di Articolo Uno-Città Del Sele, Conte, Di Candia, Santimone: “Cariello è stato costretto a dimettersi da Sindaco per fatti che hanno mortificato la Città e favorito interessi privati, di cui c’è una larga traccia tra gli attuali consiglieri di maggioranza”. Spunterebbe un errore nella notifica delle dimissioni. 

Massimo Cariello Sindaco di Eboli

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – E mentre ormai è certo che con le dimissioni “costrette” di Massimo Cariello si tornerà alle urne nella prossima primavera, si attende che trascorrano i famosi 20 giorni, affinché il Prefetto Francesco Russo, prenda atto della comunicazione opportunamente protocollata e passi alla nomina del Commissario prefettizio, il quale si occuperà della della gestione ordinaria e accompagni la città alle prossime elezioni, il rullo dei tamburi ha incominciato a scandire i tempi.

Un rullio, in verità mai cessato dal momento della sospensione di Cariello, e mentre la Città era attonita si intravedevano già i nuovi assetti del “dopo Cariello” e se da una parte vi erano i “fideisti” tra i nuovi e i vecchi consiglieri, dall’altra vi erano gli “attendisti” e i “possobilisti” a gettare la spugna, e pure tra questi vi era chi avrebbe voluto dimettersi indipendentemente dalle decisioni di Cariello e chi invece per correttezza preferiva aspettare che a togliere la spina fosse lo stesso Sindaco. Vi era poi chi in linea con il passato esternava un garantismo-giustizialistico, facendo pressione sulla maggioranza affinché oltre a dimettersi chiedeva loro anche la revoca degli atti oggetto delle indagini, per modo (sic) da risparmiare al Commissario prefettizio di farlo una volta insediatosi senza attendere la risoluzione del Processo. 

Su questi diverse posizioni vi è  stata e vi è l’immancabile, unanime e rituale formula della fiducia nella Giustizia e che la stessa certo riuscirà a portare alla luce la verità e restituire serenità alla Città. Formula che nel corso di questi ultimi giorni, ma anche negli ultimi mesi, e specie nel corso della Campagna elettorale, è passata anche attraverso interrogazioni parlamentari, ed ha sfiorato anche la Commissione Parlamentare antimafia, con l’audizione del Prefetto di Salerno Francesco Russo. Audizione nella quale non vi era presente nessun Parlamentare Salernitano, e vieppiù, l’interrogante, un parlamentare siciliano del M5S, tra l’altro non sembrò del tutto soddisfatto per la carenza di alcune informazioni.

E in questo scenario, passando anche attraverso le dimissioni della neo eletta Lucilla Polito, i ripensamenti e il pressing dell’opposizione, si delineano anche le future posizioni che vedrebbero tra gli aspiranti candidati a Sindaco l’ex presidente del Consiglio comunale Fausto Vecchio, tra i primi a voler ritornare alle urne, ritenendo, in attesa delle decisioni di Cariello, di anticiparlo ritenendo che la scelta di proseguire con un ff non sia rispondente al risultato e alle volontà popolare. A seguirlo, ma più cauto è anche l’ex Vice Sindaco Cosimo Pio Di Benedetto, anch’egli vorrebbe raggruppare intorno a se l’eredità elettorale di Cariello, e a questi si aggiunge l’attuale Sindaco ff Luca Sgroia, commissario sezionale e leader locale del PD. Dall’altro versante, quello delle opposizioni, di sicuro ci sarà anche Damiano Cardiello che questa volta non ha nessuna intenzione a rinunciare ad una sua candidatura a Sindaco essebdo stato egli il principale artefice della “caduta” di Cariello.

Donato-Santimone-Camilla-Di-Candia-Antonio-Conte

«Cariello è stato costretto a dimettersi da Sindaco per fatti che hanno mortificato la Città e favorito interessi privati, di cui c’è una larga traccia tra gli attuali consiglieri di maggioranza. – si legge in una nota pervenutaci dalla Segreteria della Sez. di Eboli di Articolo Uno, e del Gruppo Consiliare  Articolo Uno-Città del Sele, a firma di Antonio Conte, Camilla Di Candia, Donato Santimone a commento della notizia delle dimissioni di Massimo Cariello da Sindaco di Eboli – Prima che diventino esecutive le dimissioni del Sindaco, Giunta Municipale e Consiglio Comunale farebbero bene a fare la loro parte: hanno ancora venti giorni per revocare in autotutela gli atti illegittimi. Tuttavia, abbiamo motivo per ritenere che non lo faranno e, quindi, a provvedervi sarà il Commissario Prefettizio.

Sarebbe, però, molto grave se la squadra  del malgoverno anziché rivedere tutti gli atti  di favore, tentasse di riorganizzarsi nel vano tentativo di proseguire, governando male la Città all’ombra di Cariello. – proseguono Conte, Santimone, Di Candia – Si prenda atto che è stata azzerata un’intera squadra, si riconosca il mal fatto, si salvi il salvabile e si consenta alle “persone libere e forti” e alle nuove generazioni il compito di guidare Eboli fuori dalla crisi più grave del dopo guerra.

Compatibilmente con i problemi che pone la diffusione della pandemia, – concludono la Segreteria della Sezione di Eboli di Articolo Uno, e del Gruppo Consiliare  Articolo Uno-Città del Sele, con Antonio Conte, Camilla Di Candia, Donato Santimoneci faremo carico di una diffusa consultazione, basata su temi concreti, per concorrere alla formazione di una nuova classe dirigente all’altezza di governare bene il nostro Comune come merita».

Cardiello – Di Benedetto – Vecchio – Sgroia

Ma indipendentemente dalle singole desiderate dei Vecchio, Di Benedetto, Sgroia, Cardiello e quanti altri vorrebbero essere tra i candidati a Sindaco della Città di Eboli, siamo sicuri che le Dimissioni “costrette” di Cariello, indipendentemente dalla sua manifesta volontà, siano valide? L’interrogativo è d’obbligo. Infatti secondo un amico e fine giurista, pare che l’Avvocato in generale non possa autenticare la firma di dimissioni del Sindaco, non rientrando fra i suoi poteri, lo stesso dicasi per l’avvocato difensore non contemplando l’autentica di firma extra processo, quindi la firma del Sindaco Cariello sarebbe dovuta essere autenticata in presenza da un Notaio o dal Segretario Generale del Comune, ergo da un pubblico ufficiale. L’avvocato si che può autenticare la firma dei suoi clienti, ma solo per gli atti processuali e certamente non per quelli extragiudiziali e extraprocessuali.

Pertanto indipendentemente dalla volontà dello stesso Cariello a rassegnare le dimissioni da Sindaco, generando a catena, la decadenza della Giunta, del consiglio comunale e la conseguente nomina di un Commissario Prefettizio, sorge anche in noi più di qualche dubbio sulla regolarità formale delle dimissioni, e quindi per evitare ritardi conseguenti a quella “costrizione”, il Prefetto non potrebbe nominare un commissario se dovesse rilevare errori formali nell’iter procedurale, allungando notevolmente i tempi.

Eboli, 11 novembre 2020

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