Uso del Plasma Iperimmune contro il Covid a Potenza. Ennessima eccellenza della Sanità del Sud.
Presso il Servizio Immunotrasfusionale dell’Azienda Ospedaliera San Carlo, guidati dai dottori G. De Stefano e C. Musto, partecipano ad uno studio nazionale multicentrico randomizzato controllato su pazienti con polmonite da SARS-CoV2 al fine di verificarne la sicurezza ed efficacia, per contrastare la seconda ondata della pandemia in attesa del vaccino.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
POTENZA – Questa pandemia in Itamia ha messo in evidenza tutti i punti deboli e gli errori, oltre che il cattivo funzionamento dela Sanità, tuttavia ha messo in evidenza anche le vere eccellenze, e soprattutto quelle del Sud. Ha messo in evidenza la bravura dei medici Musto e De Stefano, delle strutture Ospedaliere del Mezzogiorno, i quali hanno messo in campo tutte le tecniche e tutte le metodiche già esistenti, per fare fronte al Covid-19.
Bravi medici e di quelli che stanno nelle corsie e passano per i laboratori, piuttosto di queelli che passano il loro tempo a pontificare tra una televisione all’altra, lanciando messaggi contrapposti e seminando terrore, e buoni Ospedali i quali sebbene esclusi dai sistematici e copiosi finanziamenti, che tra l’altro escludono le strutture sanitarie del Mezzogiorno.
E così da potenza e da due bravi Medici dell’Ospedale Regionale San Carlo è partito un ulteriore contributo del Sud alla ricerca e alla salute nello studio e nell’applicazione dell’’immunoterapia passiva effettuata con l’impiego del plasma dei pazienti convalescenti, metodica che potrebbe rappresentare un presidio promettente nel trattamento delle infezioni da SARS-CoV2. L’attenzione alla possibile fonte di plasma iperimmune o “convalescent plasma” è rivolta a soggetti con recentissima documentata infezione da nuovo Coronavirus e un adeguato titolo sierico di anticorpi specifici.
L’uso del plasma convalescente per trattare un’infezione grave è noto da anni infatti Von Behring fu il primo ad utilizzarlo ai fini terapeutici per curare la difterite e vinse il primo premio Nobel nel 1901. Nel caso di COVID19 l’uso del plasma iperimmune è stato valutato in vari studi effettuati sin dalla prima fase della pandemia in Cina.
Presso la Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza, la struttura complessa interaziendale di Malattie Infettive ed il Servizio Immunotrasfusionale, guidati dai dottori G. De Stefano e C. Musto, partecipano ad uno studio nazionale multicentrico randomizzato controllato su pazienti con polmonite da SARS-CoV2 al fine di verificarne la sicurezza ed efficacia, per contrastare la seconda ondata della pandemia in attesa del vaccino.
Si potrà arrivare, qualora lo studio desse esito positivo, alla disponibilità di anticorpi anti SARS-CoV2 in elevate quantità e concentrazione, ricavando da pool di plasma di donatori, immunoglobuline specifiche. Inoltre si potrebbero produrre, per via sintetica, anticorpi monoclonali specifici per il SARS-CoV2. Un primo passo verso lo sviluppo di un farmaco che potrà richiedere 8-9 mesi, ma che potrebbe dare una risposta più efficace della stessa plasma-terapia.
Un ulteriore contributo degli Ospedali eccellenti del Sud alla ricerca e alla salute.
Ambrogio Carpentieri, Marcello Fulgione, Antonio Marsiglia – Commissione Sanità M24A-ET
Potenza, 8 novembre 2020