Il PCI di Eboli e i tre aspetti del caso Cariello dopo la decisione del Riesame che conferma i domiciliari.
Dall’aspetto umano e familiare, all’aspetto giudiziario e istituzionale a quello politico e democratico. Per i Comunisti ebolitani: “Le dimissioni non devono essere vissute come una ammissione di colpa o una resa o una via d’uscita. Nessuno deve sentirsi escluso e ognuno deve giocare la sua parte”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – «A partire da quel 9 ottobre – si legge in una nota stampa del Partito Comunista Italiano di Eboli che alle ultime elezioni amministrative ha candidato a Sindaco Alfonso Del Vecchio – scegliemmo di non intervenire sulla vicenda che ha scosso violentemente e irrimediabilmente la nostra città e decidemmo di capire e di attendere.
- C’era e c’è aspetto umano. Comprendemmo e comprendiamo il dramma dell’uomo, della sua famiglia che ha visto sconvolto il suo quotidiano.
- C’era e c’è un aspetto giudiziario. Esprimere fiducia nella giustizia era ed è un esercizio naturale per chi, come noi, ha fiducia nelle istituzioni e crede nel loro operato.
- C’era e c’è un aspetto politico. Oggi più che mai.
Eboli deve tornare il prima possibile alla normalità, con un ritrovato e nuovo coraggio e nuovi obiettivi. – prosegue la nota del PCI – Tornare alla normalità significa far ricorso immediatamente alle regole democratiche e ai principi democratici ossia un ritorno alla politica che dia risposte concrete.
E’ inutile sorridere, dire “l’avevo detto” o “l’abbiamo sempre saputo”. Non ci sono vinti e vincitori. Chi lo pensa non si rende conto della gravità della situazione complessiva della nostra città. Eboli è chiamata alla prova più dura ma deve rialzarsi. – prosegue ancora la nota dei comunisti – Le motivazioni delle dimissioni del Consigliere Comunale Lucilla Polito devono diventare le motivazioni di ogni ebolitano. Nessuno deve sentirsi escluso e ognuno deve giocare la sua parte. Innanzi tutto Massimo Cariello e la sua maggioranza. Le dimissioni non devono essere vissute come una ammissione di colpa o una resa o una via d’uscita da una situazione ingestibile bensì la consapevolezza che un cambiamento è necessario ed urgente per il ritorno alla normalità.
Pensare di andare avanti in queste condizioni è un atto che arrecherà sicuramente danni gravissimi all’intera città. Se non lo si comprende vorrà dire che il rancore, la rabbia, il menefreghismo avranno trionfato. – aggiungono i comunisti ebolitani – Noi del PCI continuiamo a credere che un futuro diverso sia possibile soltanto se riusciamo a comprendere le dimensioni dei problemi che siamo chiamati ad affrontare. – conclude la nota del PCI – Il cambiamento che auspichiamo è una città sana e giusta, con un’amministrazione efficiente e coraggiosa. Coraggio da subito».
Eboli, 1 novembre 2020