Appello delle Acli salernitane: A rischio 76 anni di socialità diffusa e il deteriorarsi del tessuto connettivo!
Gianluca Mastrovito Presidente Acli Salerno: “Serve una Politica che faccia del discernimento la sua prerogativa, che conosca il valore di ciò che esprimiamo e che cerchi di valorizzarlo per il bene di tutta la collettività!”
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Il chiarimento del Ministero al DPCM 24.10.2020 suona come de Profundis per una lunga storia di prossimità tra la gente! e mette a rischio 76 anni di Socialità diffusa, il Terzo settore ed evidenzia il deteriorarsi del tessuto conbettivo del Paese.
«Con le prescrizioni dell’ultimo DPCM del 24 ottobre che in Campania venivano anticipate di quindici giorni con l’Ordinanza regionale n. 79 abbiamo il dovere di esternare – dichiara Gianluca Mastrovito Presidente provinciale delle ACLI salernitane – la seria preoccupazione unita al disappunto, per restrizioni che in maniera tranchant, minano il futuro dell’associazionismo e la tenuta del tessuto sociale.
“Abbiamo piena consapevolezza di quanto accade intorno a noi e della necessità di sollecitare e promuovere comportamenti corresponsabili capaci di aggiungere buon senso alle misure di contenimento del contagio. – prosegue Mastrovito – D’altronde la nostra identità costitutiva, è frutto di una precisa scelta di tutela e promozione del benessere diffuso delle persone. Forti di una lunga storia, spesa tra la gente sul territorio, accanto ai bisogni di tutti, abbiamo il dovere in questo tempo di incertezze a cui si uniscono scelte politiche non condivise e poco ponderate, di denunciare il rischio di un azzeramento delle realtà associative che in varie forme risultano unici presidi di contrasto alle fragilità e disuguaglianze”.
“In tutte le nostre strutture – continua Mastrovito – il post lockdown ha significato per le Acli, la più grande APS in Italia, attivarsi con investimenti di tempo e risorse finanziarie per riaprire e mettere in sicurezza luoghi di servizio, circoli, spazi educativi con protocolli adeguati, per attrezzare piattaforme in remoto cosi da non lasciare indietro tutele e diritti. Ebbene, uno sforzo significativo proprio nell’ottica di non disperdere quel patrimonio di prossimità, lavoro e socialità che ora, misure contraddittorie e non accompagnate da ponderati interventi finanziari, questi sforzi rischiano di vanificarli”.
“Rinunciare ai luoghi e spazi socio-educativi in molti territori della nostra provincia, equivarrà ad indebolire il tessuto connettivo, arretrare nella conquista dei diritti, aprire spazi di vulnerabilità economica e sociale, rinunciare a tenere viva la vita compagnevole”. – aggiunge Mastrovito – A fronte di questo quadro desolante, urge un intervento chiaro ed immediato che sappia cogliere l’opportunità di non aggravare costi scoiali che spesso l’azione volontaria sostiene ed assolve in maniera generosa e silenziosa. Realtà associative le nostre, che sono anche esperienze di buona economia sociale e lavorativa; elementi che, dunque, meritano ulteriore riflessione.
Alla Politica regionale e nazionale le Acli hanno fornito la piena disponibilità al confronto per aiutare a decidere sul destino di un Terzo Settore che fatica ad essere compreso nelle sue dinamiche e peculiarità. “L’interlocuzione avuta con l’On. Franco Picarone – conclude Mastrovito – che ha mostrato disponibilità ed attenzione al nostro grido di allarme, si è concretizzata nella opportunità di avanzare soluzioni percorribili e concrete che compatibilmente alla sostenibilità sanitaria e finanziaria vada nella direzione di soddisfare alcune richieste; dall’ apertura contingentata delle somministrazioni al pari dei pubblici esercizi agli sgravio su pubbliche imposte, contemplando la sospensione del canoni di locazione o l’intervento di forme di credito imposta.
Serve una Politica che faccia del discernimento la sua prerogativa, che conosca il valore di ciò che esprimiamo e che cerchi di valorizzarlo per il bene di tutta la collettività!”
Salerno, 29 ottobre 2020