La collezione dell’ebolitana Anna Marra al Carcere Borbonico di Avellino, nell’ambito de “Le Giornate Europee del Patrimonio 2020”
Le Giornate Europee del Patrimonio, di Sabato 26 e domenica 27 settembre, al Carcere Borbonico di Avellino, sono una iniziativa della Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino, diretta da Francesca Casule, nel corso delle quali sarà inaugurata la Mostra Viaggio tra Moda ricami e merletti Fine ‘800 inizio ‘900 dalla collezione della Storica dei Costumi Anna Marra.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
AVELLINO – Sabato 26 e domenica 27 settembre, presso il Carcere Borbonico di Avellino, si terranno “Le Giornate Europee del Patrimonio 2020” su una iniziativa della Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino, diretta dalla Dott.ssa Francesca Casule, nel corso delle quali sarà inaugurata la Mostra: “Viaggio tra Moda ricami e merletti Fine ‘800 inizio ‘900″, estrapolati dalla preziosissima collezione della Storica dei Costumi della salernitana di Eboli Anna Marra.
IL PROGRAMMA
Carcere Borbonico di Avellino
Sabato 26 settembre 2020
- Ore 16,00 – apertura del Giardino degli Odori
- Ore 18,30 – Sala Ripa, inaugurazione Mostra Viaggio tra Moda ricami e merletti Fine ‘800 inizio ‘900 Dalla collezione di Anna Marra
- Ore 21,00 – Reading a cura del Teatro degli Eventi, con l’attore-regista Maurizio Merolla e le attrici Monica Piantedosi ed Elisa Carbone
Domenica 27 settembre 2020
- Orario apertura: 10,00 – 13,00 / 17,00 – 21,00
- Ore 19,00 – Intervento musicale “Gianluca Marano sax”
La mostra resterà aperta fino al 26 novembre 2020
Orario dal lunedì al venerdì: 10,00 – 13,00 / 16,30 – 18,30
Chiusura sabato e domenica
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, sabato 26 e domenica 27 settembre, la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino, diretta da Francesca Casule, ha organizzato, nel rispetto delle norme anti Covid-19, l’apertura straordinaria al pubblico dell’ex Carcere Borbonico di Avellino e l’inaugurazione, alle ore 18.00 di sabato 26, della Mostra Viaggio tra Moda ricami e merletti dalla collezione di Anna Marra, seguita, alle ore 21.00, da un reading a cura dell’Associazione “Teatro degli Eventi” con l’attore-regista Maurizio Merolla e le attrici Monica Piantedosi ed Elisa Carbone. Domenica 27, alle ore 19, la serata sarà allietata dall’intervento musicale di “Gianluca Marano sax”.
La mostra di abiti ed accessori fin de siecle, organizzata nell’ambito delle attività del Settore Demoetnoantropologico e Beni Immateriali della SABAP di Salerno e Avellino e curata dai funzionari Rosa Maria Vitola e Paola Apuzza e dalla collezionista del Costume Anna Marra, in collaborazione con la Provincia di Avellino e con il patrocinio del Comune di Avellino, presenta una ricca esposizione di abiti nobiliari da gran galà e da passeggio, ricami e pizzi di gran pregio, tessuti in seta della Real seteria borbonica di San Leucio, accessori femminili e biancheria risalenti alla fine dell’ 800 e inizio ‘900.
La collezione che arricchirà la Sala Ripa del complesso monumentale avellinese e che appartiene alla dott.ssa Anna Marra, storica del costume, è stata precedentemente esposta nelle sale di siti considerevoli: Palazzo Cà Zamardi di Venezia, Reggia di Caserta, Archivio di Stato di Salerno, Biblioteca Universitaria di Napoli, Maschio Angioino di Napoli, Palazzo della Real Caccia di Persano, Reggia di Portici.
L’allestimento sarà inoltre affiancato da alcune opere pittoriche di Achille Martelli, artista di origine calabrese trasferitosi ad Avellino, legate al tema della moda e del lavoro sartoriale nell’Avellino di fine ‘800 inizio ‘900, appartenenti alla collezione della Pinacoteca Provinciale di Avellino.
Nella seconda metà dell’ottocento l’ascesa della borghesia, l’agiatezza economica e la voglia di affermazione sociale modificò radicalmente gli usi e costumi della società del tempo, favorendo tra l’altro il diffondersi della cura di sé e dell’eleganza, fino ad allora appannaggio della nobiltà.
A fine ottocento la moda fu affidata al lavoro delle singole sartorie per far fronte ad una sempre crescente richiesta di abiti per tutte le occasioni: abiti da giorno e per le serate eleganti ma anche soprabiti, cappelli, accessori vari e biancheria intima. Il diffondersi delle riviste di moda favorì indubbiamente la diffusione della moda e delle sartorie anche in periferia.
Ad Avellino si registrava una fiorente attività sartoriale, come dimostrano gli inserti pubblicitari presenti nei più diffusi giornali a tiratura locale dell’epoca, con sarte e modiste che si formavano in famosi ateliers napoletani, romani e parigini, dove imparavano l’arte del taglio perfetto, della confezione e delle rifiniture, e che si aggiornavano sugli ultimi dettami della moda, importata da Parigi, tramite riviste femminili quali Le courrier des dames, Il Tesoro delle famiglie, Le moniteur des Dames et des Demoiselles, Femina.
Il Martelli con il dipinto La cucitrice, la sarta “in bianco” specializzata nella biancheria intima e nel ricamo, ci mostra un altro aspetto dell’attività sartoriale. Le cucitrici ad Avellino e provincia, nei laboratori di monasteri femminili e gli orfanotrofi, si specializzavano soprattutto nella preparazione del corredo, che era parte integrante della dote delle giovani da marito e simbolo della posizione sociale, con largo uso di merletti provenienti dalla Scuola istituita presso l’Orfanotrofio provinciale, presente con i suoi prodotti di “Merletti in filo e seta” all’Esposizione Universale di Parigi del 1878.
“Gli abiti infatti sono in questo secolo una vetrina della propria condizione sociale che deve rispettare regole ben precise. Una donna elegante si cambia d’abito almeno quattro volte al giorno e esistono abiti specifici per ogni occasione, dal ballo alla villeggiatura, dal viaggio alla passeggiata pomeridiana”.
Avellino 26 settembre 2020