Consegnato all’Assessore all’Ambiente Masala un Progetto per il Centro Storico di Eboli: Un esperimento sociale di Recupero Urbanistico.
Il Progetto di riqualificazione di aree degradate del centro storico di Eboli, che è stato consegnato, apprezzato e accolto con interesse dall’Amministrazione comunale si focalizza sull’area prospiciente via Barbacani, luogo della dimora della cosiddetta “Maria a strangulatora”, l’intervento rientrerà nell’ambito della XXVIII edizione di Puliamo il Mondo di Legambiente e si svolgerà il 25, 26 e 27 settembre prossimi.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Nella mattinata di oggi un gruppo di cittadini residenti nel Centro storico di Eboli e non solo, guidati dall’Architetto Francesca Spera, animati dall’interesse comune di dare un contributo fattivo e disinteressato e inispecialmodo che interessa la parte antica della Città, pensando di realizzare un esperimento sociale di recupero urbanistico partecipato coinvolgendo i residenti, gli abitanti del luogo che si intende recuperare e restituire alla Città e quanti altri hanno a cuore il tema della vivibilità ma anche quello della conservazione, della valorizzazione e della fruizione di aree, spazi, vicoli ora abbandonati e lasciati al degrado più assoluto, si è recato sul Comune di Eboli per incontrare l’Assessore all’Ambiente Emilio Masala, al quale dopo un proficuo scambio di idee gli è ststo affidato una bozza di progetto dell’area interessata.
Un progetto di Recupero urbanistico-sociale che nelle intenzioni dei promotori vuole coinvolgere: Comune di Eboli, Legambiente, Scout CNGEI Eboli, Liceo Artistico Carlo Levi, Oratorio San Francesco, POLITICAdeMENTE, Eboli nella Storia, Gattapone cenacolo culturale; PARTNERS, Sarim Srl, Liceo Musicale Pino Daniele, I.C.A.T.T. di Eboli, Compagnia del Bianconiglio, la Comunità del Centro storico, Residenti ed attività, e tutti coloro che si sono sentiti, si sentono e si sentiranno solidali con questo progetto.
Di qui la richiesta di collaborazione affinché nell’ambito degli interventi di riqualificazione di aree degradate del centro storico di Eboli, gia effettuati a cura di volontari e di associazioni varie, si intende porre all’attenzione il prossimo obiettivo che questo gruppo di cittadini si è posto, focalizzato sull’area prospiciente via Barbacani. In collaborazione con Legambiente ed all’interno della XXVIII edizione di Puliamo il Mondo, il 25, 26 e 27 settembre prossimi, avremmo la volontà di recuperare questa area dismessa che, nei tempi antichi, era un importante punto di collegamento tra due delle più importanti zone del centro storico: Area di Sant’Antonio – San Biagio e Piazza Porta Dogana.
Negli anni questa zona è stata completamente abbandonata ed oggetto di incuria e danneggiamenti. Quest’area, se pur non importante dal punto di vista architettonico, è comunque molto cara alla memoria collettiva degli ebolitani. Anticamente denominata come “Caccone” era anche la dimora della cosiddetta “Maria a strangulatora” ovvero il nostro Angelo della “dolce morte“, che, chiamata dai familiari, aiutava i malati terminali a trapassare in modo più dignitoso e con minori sofferenze. Nell’immaginario collettivo ha una sua posizione ben precisa e si è ritenuto di tentare di riportare un minimo di decoro in questa zona completamente abbandonata.
A tal riguardo, considerata l’ampiezza dell’intervento, il progetto, proprio per la sua natura “sociale” richiedere anche la volontaria partecipazione (per la sola giornata del 26 settembre) di alcuni ospiti dell’Istituto ICATT, sempre attento e sensibile a tali tematiche.
SCHEDA PROGETTUALE
Proposta di intervento per il Recupero dell’area di Vico I E Vico II Barbacani
EBOLI – SETTEMBRE 2020
Da “EBOLI TRA CRONACA E STORIA” di Cosimo Longobardi
“….intorno al Castello di Eboli sorsero ben presto le prime abitazioni, lungo le attuali Via Cavone, Marcangione, Barbacani, Sant’Angelo, Attrizzi…Si formò così il primo nucleo dell’Eboli Medioevale…
Via Barbacani: Questa strada costeggiava l’interno delle mura che si inerpicavano dalla Porta Grande a quella di Santa Sofia. Questo tratto era rinforzato da parecchi barbacani, da cui il nome della strada. Da essa si dipartono tre viuzze, di cui due strettissime, dette vicolo I, vicolo II e vicolo III Barbacani, che la mettono in comunicazione con via Cavone….”
Inquadramento Urbanistico Area Oggetto Intervento
Dettaglio Area Oggetto Intervento
RILIEVO FOTOGRAFICO – STATO DI FATTO
Area Intervento | Area Intervento | Area Intervento |
L’area si presenta attualmente in un grave stato di degrado e di incuria. Alcuni dei fabbricati ivi insistenti sono in stato di completo abbandono e spesso utilizzati come discarica di materiali e rifiuti organici.
IPOTESI RIQUALIFICAZIONE STATO FUTURO
Area Intervento – Stato futuro | Area Intervento – Stato futuro | Area Intervento – Stato futuro |
Gli interventi previsti sono stati così suddivisi:
26 Settembre | Diserbo di tutta l’area |
Recupero e smaltimento dei rifiuti e del materiale ingombrante | |
Ripristino delle chiusure dei fabbricati diruti | |
Posizionamento di luci per l’illuminazione mirata di aree di particolare interesse | |
3 Ottobre | Posizionamento di pannelli decorati e/o con antiche riproduzioni fotografiche dell’area |
Presentazione dei lavori al pubblico con interpretazioni musicali e teatrali | |
Date da destinarsi 2020/2021 | Utilizzo dell’area per manifestazioni creative e/o culturali |
Il recupero programmato si pone il duplice scopo sia di intervenire in modo radicale per ripristinare un’area ormai completamente abbandonata, sia dal punto di vista sociale e di integrazione tramite l’uso dell’area per eventi creativi.
Il recupero dell’area dal punto di vista urbanistico:
Quest’area, nell’immaginario collettivo degli Ebolitani, assume una rilevante importanza avendo svolto, nei secoli passati, un ruolo di “cerniera” di collegamento tra due delle zone più importanti del centro storico (Sant’Antonio – ponte di San Biagio, Porta Dogana).
Si immagina, infatti, un tragitto pedonale che possa essere di supporto (per esempio) anche ad un possibile futuro utilizzo di parcheggi nell’area di Sant’Antonio. Sia i residenti che i visitatori potrebbero agevolmente raggiungere le attività di ristorazione (come pure gli eventi programmati al Museo Archeologico o negli altri spazi espositivi) percorrendo in pochi minuti un tragitto reso gradevole dalla pulizia, dall’illuminazione e dagli elementi decorativi che potrebbero essere collocati lungo l’area.
Pannelli decorativi, antiche foto dei fabbricati, dipinti e cartelli che illustrino anche i personaggi storici che abitavano nel quartiere (la già citata “Maria a strangulatora” come pure la triste storia di Isabella Marcangione) renderebbero affascinante il percorso per i nostri concittadini e per i sempre più numerosi turisti.
Tutto il percorso, poi, potrebbe essere utilizzato per organizzare singoli eventi creativi a tema che coinvolgano in prima persona il pubblico fornendo materiale (tele, vernici, strumenti musicali etc) con i quali esprimere la propria creatività.
L’eventuale futura bonifica del torrente Tufara nel tratto San Antonio – zona Torretta aggiungerebbe, inoltre un ulteriore tassello sia per la vivibilità dei residenti. sia per la fruizione turistica.
Il recupero dell’area dal punto di vista sociale
Ci si pone, inoltre, anche l’obiettivo di coinvolgere i residenti che attualmente vivono in una situazione di estremo disagio sociale. Ripristinare la vivibilità dell’area, oltre che dimostrare l’interesse della comunità nei confronti dei meno fortunati, potrebbe essere l’occasione giusta per responsabilizzarli coinvolgendoli nella cura e custodia del recupero effettuato.
Una possibilità concreta affinché gli adolescenti e minori (ormai di seconda generazione) appartenenti a queste famiglie possano iniziare a superare il “gap” tra i genitori ancora legati ai valori, usi costumi e tradizioni dei paesi di origine e la nuova società di appartenenza dalla quale spesso sono considerati diversi e non ritenuti integrati a sufficienza.
Questa proposta di intervento deve altresì essere vista come un piccolo esperimento (urbanistico e sociale) che, in caso di riuscita, possa poi essere riproposto, anno dopo anno, in varie altre zone del nostro centro storico. Un programma di Interventi nei quali coinvolgere un sempre più ampio numero di cittadini responsabilizzandoli nella tutela del “Bene Comune”.
Eboli, 7 settembre 2020
Non sarebbe stato opportuno coinvolgere anche l’assessore al centro storico?
A proposito chi ricopre questa carica e , soprattutto, questa persona ha un lavoro ?
L’ augurio che questo possa essere l’inizio del recupero dei vicoli e della storia di Eboli e invertire la tendenza attuale dove i furbi tendono a recitarsi un pezzetto per uso proprio…