26 agosto 2020, ore 21.15, Tempio di Hera, Paestum, Teatro classico con la “Trilogia – Antigone, Elettra, Medea: l’intimo dissenso della modernità”
L’Accademia Magna Graecia, in collaborazione col Parco Archeologico di Paestum, nell’ambito della X Rassegna Teatrale estiva “…dal mito a + ∞”, con la Regia di Sarah Falanga presenta il Teatro classico nella “Trilogia – Antigone, Elettra, Medea: l’intimo dissenso della modernità”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
PAESTUM – Dopo il successo dello spettacolo teatrale “Medeae… da Euripide in poi” del quale la bella e brava Sarah Falanga ne è anche riadattatrice, curatrice e Direttrice Artistica, nell’ambito della #decima edizione della Rassegna Teatrale Estiva “…dal mito a + oo“, il 26 agosto 2019, alle ore 21.15, nella splendida cornice del Tempio di Hera, nel Parco Archeologico di Paestum, presenta il Teatro classico nella “Trilogia – Antigone, Elettra, Medea: l’intimo dissenso della modernità“, con la Regia di Sarah Falanga a cura dell’Accademia Magna Graecia, in collaborazione col Parco Archeologico di Paestum, nell’ambito della X Rassegna Teatrale estiva “…dal mito a + ∞”.
Antigone di Sofocle sebbene datata oltre 2400 anni è maledettamente attuale ed è ancora oggi di esempio, e purtroppo la sua storia si è ripetuta e si ripete nella storia dell’umanità, in tutto il Mondo, in quello che noi riteniamo poco civili, e nel nostro mondo civile, civilissimo, laddove fa paura la donna che pensa. E proprio per questo tanti Creonte non lo sopportano e per paura, per ignoranza, per stupidità, per non capitolare rispetto al ruolo dominante che l’uomo-maschio è forte si è disegnato e scolpito intorno per dimostrare il suo primato non può che uccidere le tante Antigone.
Il mito di Medea invece nella sua attualità rappresenta la solitudine del diverso, pensando a quello che oggi accade alle tante donne che seppur “costrette” a lasciare le proprie terre non riescono ad accettare la nuova società e sebbene la dualità della natura femminile l’ha portata ad immolarsi, forte del suo potere naturale di dare la vita sente anche il diritto di toglierla ai suoi figli in nome dell’amore. Quante, Medea dei nostri giorni non riescono ad integrarsi nel mondo civile di oggi (Italia-Corinto) tradite dai propri (Giasone) riappropriadosi di se stesse sebbene privandosi dell’amore dei figli per amore di quello che rappresenta la sua cultura? Attuale, attualissimo il mito di Medea, pensando alla moderna società multiculturale che propone in tutta la sua drammaticità il tema del rifiuto del diverso e rimanda alla difficile condizione che quelle donne immigrate devono sopportare nel “nuovo” Mondo.
L’archetipo di Elettra, infine, rappresenta il rifiuto dell’identità femminile, il disprezzo e l’annientamento di tutto quello che riconduce alla femminilità, caratterizzata dal conflitto con la mamma che si manifesta con l’odio, con la non accettazione della maternità della propria sessualità e della propria natura. Dietro quel non riconoscere la propria identità femminile e semmai voler emulare gli uomini tipico della donna in carriera, della spregiudicatezza sessuale, o a portare all’estremo ogni rivendicazione rispetto all’uso del proprio corpo. Modelli che vorrebbero emulare il maschio estremizzando le proprie libertà. Le Elettra di oggi sono la rappresentanzione delle donne di una società moderna che si rifiutano da sole o sono ancora in cerca del proprio io?
Riadattamento e Regia: SARAH FALANGA
Produzione: Accademia Magna Graecia
Paestum, 26 agosto 2020