“L’accordo con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Unisa con i rifiuti non c’entra nulla“. Chiarisce l’Assessore Bruno.
“Accusare di voler mettere i rifiuti nel tabacchificio è qualcosa di folle. L’accordo con il dipartimento di ingegneria industriale per l’ex ATI, riguarda gli studi di vulnerabilità sismica e efficientamento energetico del vecchio tabacchificio”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – «In merito alla delibera n. 121 del 7 agosto 2020 occorre ristabilire la verità anche perché si è presa una cantonata. – si legge in un comunicato stampa dell’Assessore allo Sviluppo Urbano Davide Bruno in merito alle polemiche relative all’accordo di collaborazione tecnologica con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno per l’ex ATI – L’accordo con il dipartimento di ingegneria industriale per l’ex ATI, di cui si parla nella delibera in questione, riguarda gli studi di vulnerabilità sismica e efficientamento energetico del vecchio tabacchificio. Studi e prove che il dipartimento ci rende gratuitamente e che sono fondamentali per qualsiasi operazione di recupero e valorizzazione.
Il dipartimento ci ha offerto queste prestazioni e la prospettiva di legarle ai temi dell’agrindustria secondo la vocazione del territorio. – prosegue Bruno chiarendo la natura dell’accordo – Ora cosa c’entra il fatto di proporre uno studio sulla filiera agroalimentare, sulla riduzione degli impatti sull’ambiente, sull’utilizzo di nuove tecnologie in agricoltura con l’accusa di portare rifiuti? Ignoranza o cattiveria? Non si sa.
La durata di 24 mesi dimostra che l’accordo è orientato allo studio e alla partecipazione ai bandi comunitari. Un progetto universitario di alto profilo che coniuga tecnologia, occupazione e formazione. É una follia questo tipo di disinformazione nei confronti della città, dimostrando ancora una volta di non aver capito assolutamente nulla di quello che si è letto. – prosegue ancora Bruno ricordando alcuni temi che il suo assessorato ha affrontato e dato delle soluzioni mai prima discusse – Il tema della salubrità e della qualità della vita lo sto ponendo io. L’ho posto con il criterio di saturazione bloccando gli impianti di rifiuti. Ma non solo, in questi giorni stiamo proponendo di togliere la zona di via rosa jemma dalla zona Asi.
Ma che una parte della città con 2 mila abitanti sta in zona industriale con abitazioni e scuola, tra l’altro proprio di fronte all’ex Ati, nessuno se ne è accorto? Quindi è malafede o ignoranza? O entrambe? – aggiunge l’Assessore Bruno che introduce il vero problema che invece rappresenta un altrettanto rischio vero e certo e che lo studio del Dipartimento di Ingegneria Industriale Unisa può conseguentemente suggerire per quei cittadini che con le loro abitazioni ricadono in quell’area – Accusare di voler mettere i rifiuti nel tabacchificio è qualcosa di folle. Invito chi si fa promotore di certe “invettive” di leggere meglio o di capire cosa si legge perché se non c’è “buona fede”, alla città si sta arrecando un danno enorme raccontando volutamente bugie. Non si può buttare la città nella bugia, una bugia costruita ad arte e a tutti i costi, contro chi ha scongiurando con atti amministrativi l’arrivo dei rifiuti a Battipaglia.
Lo dico da ragazzo di 36 anni, da cittadino di questa città: ma perché si dicono falsità? Cosa c’entra l’accordo fatto con il dipartimento di ingegneria industriale dell’Unisa con i rifiuti? – aggiunge ancora – Va fermata la modalità di fare politica agendo in maniera premeditata solo ed esclusivamente sulla cattiva informazione. – conclude l’Assessore allo sviluppo urbano Davide Bruno – Proseguiamo con l’obiettivo di difendere la città e portare avanti la modernizzazione della città e la tutela del territorio».
Battipaglia, 19 agosto 2020