“Una commissione regionale speciale per le aree interne”. È La proposta del M5S per la prossima consiliatura.
Il consigliere regionale Michele Cammarano, la deputata Anna Bilotti e i senatori Franco Castiello e Felicia Gaudiano: «Ecco il “manifesto” di parlamentari e portavoce regionali e locali. Le altre forze politiche aderiscano».
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
NAPOLI – Rilanciare le aree interne, cogliendo l’occasione dei fondi nazionali ed europei per invertire la rotta di una politica locale che finora non ha saputo sfruttare le opportunità e ha lasciato inutilizzati gran parte dei finanziamenti disponibili. È l’obiettivo illustrato ieri mattina a Vallo della Lucania dal Movimento 5 Stelle, in una conferenza stampa in cui sono intervenuti il consigliere regionale Michele Cammarano, la deputata Anna Bilotti e i senatori Franco Castiello e Felicia Gaudiano. Per centrare lo scopo gli esponenti M5S intendono agire su un doppio binario, regionale e nazionale. Da qui la proposta si istituire nella prossima legislatura regionale una Commissione speciale che raccordi le indicazioni strategiche provenienti dalle istituzioni centrali con le istanze e le esigenze specifiche dei territori, al fine di dare più efficace attuazione alla Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne (la Snai) per la quale il Governo ha appena previsto un ulteriore stanziamento di 110 milioni di euro.
“Il futuro – sottolinea Cammarano – consiste in una pianificazione di una strategia di Area, per attrarre finanziamenti per ospedali di comunità, elisuperfici 118, infermieri di comunità, poli scolastici, Infrastrutture viarie, Formazione professionale, Promozione turistica“.
“I soldi ci sono – sottolinea la deputata Anna Bilotti, componente dell’intergruppo parlamentare che lavora sulla Strategia per le aree interne – La Snai è una politica nazionale volta a migliorare la qualità dei servizi ai cittadini e le loro opportunità economiche, arginando il progressivo spopolamento dei territori. Dal 2017 ad oggi sono già stati erogati centinaia di milioni di euro per quelle aree interne che hanno saputo concretizzare un vero progetto di comunità, invece in Campania manca la progettazione necessaria per accedere ai finanziamenti. Per l’area del Cilento interno non c’è ancora nemmeno l’accordo quadro, ci troviamo di fronte a una palese incapacità politica di fare sistema e progettazione. E non possiamo dire che non ci fossero gli strumenti per progettare e acquisire il diritto a ricevere i finanziamenti: ogni Ministero aveva prodotto per le amministrazioni locali delle chiarissime linee guida sulla base delle quali concepire progetti di sviluppo e ricevere i fondi per realizzarli. Insomma, se le nostre aree interne continuano a spopolarsi non è per mancanza di fondi, ma per l’incapacità di progettare insieme alla propria comunità una nuova governance territoriale. C’è ancora tempo per intervenire, ma occorre un cambio di passo”.
“Se accendiamo i riflettori sulle aree interne della provincia di Salerno, il Cilento e Vallo di Diano notiamo – insistono i senatori Francesco Castiello e Felicia Gaudiano – come molti paesi hanno perduto il 50% della popolazione, trasformati in “dormitori” di persone anziane dove i giovani vanno via perché non trovano lavoro e dove la disoccupazione solo giovanile si attesta intorno al 70% per le donne e al 50% per gli uomini. Nel Cilento, Alburni e Vallo di Diano siamo in una condizione di cittadinanza limitata e di “serie B”. Serve un Piano Marshall per le infrastrutture, i servizi e l’eliminazione della disoccupazione soprattutto giovanile. È necessario uscire da decenni di solitudine e dimenticanza dei diritti essenziali. Abbiamo strade interne disastrose e in condizioni pietose, che versano in uno stato risalente al 1806, oltre alla migrazione sanitaria dei pazienti. Abbiamo una disparità tra i ricchi che possono accedere a tutte le cure e i poveri che non hanno le possibilità economiche per curarsi – evidenzia il senatore Francesco Castiello – e ancora è necessaria la realizzazione della strada del Parco che colleghi il territorio del Vallo di Diano con Vallo della Lucania e il Cilento, la creazione di un museo archeologico per il parco di Velia, la creazione di una linea di alta velocità nel Cilento e la Piana del Sele e la riapertura del Tribunale e del carcere di Sala Consilina”.
IL MANIFESTO
La Regione Campania è, fra tutte, quella che presenta i contrasti demografici più drammatici fra aree interne e urbane. Possiamo vantare contesti sovrappopolati fra i più densi d’Europa che fanno da contraltare a territori rurali, prevalentemente montani in forte decadimento sociale ed economico.
Dal settembre 2012 è stata avviata, dall’allora Ministro per la Coesione, la costruzione di una Strategia nazionale per lo sviluppo delle “Aree interne”, con il supporto di un Comitato Tecnico Aree Interne allo scopo costituito, e, dopo una fase di interlocuzione con i rappresentanti delle diverse Regioni, è stato redatto il documento relativo alla Strategia Nazionale delle Aree interne, documento confluito nell’Accordo di Partenariato. Le Aree Interne costituiscono infatti una fra le dimensioni territoriali chiave della politica regionale 2014-2020 e avranno come tale un ruolo anche rafforzato nella prossima programmazione comunitaria.
Le Aree Interne rappresentano un’ampia parte dell’Italia – circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione – eterogenea al proprio interno, distante dai grandi centri di agglomerazione e di servizio, con traiettorie di sviluppo instabili e problemi demografici, ma tuttavia dotata di risorse e di un forte potenziale di attrazione che mancano alle aree centrali. Si tratta di aree:
- significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità);
- dotate di importanti risorse ambientali (risorse idriche, sistemi agricoli, foreste, paesaggi naturali e umani) e culturali (beni archeologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli musei, centri di mestiere);
- profondamente diversificate per sistemi naturali e a seguito di secolari processi di antropizzazione.
Ricorrendo al primo criterio, quello della distanza dai servizi essenziali, è stata costruita una mappa delle Aree interne che comprende: il 61% del territorio nazionale, il 23% della popolazione (di cui l’8% nelle aree periferiche e ultra-periferiche) e oltre quattromila Comuni con una media di 3.000 abitanti ciascuno. A livello regionale la mappa delle aree interne è stata incrociata con le perimetrazioni dei Sistemi territoriali di sviluppo, dei Distretti Sanitari e dei Piani di zona sociale. Una parte rilevante delle aree interne ha subito gradualmente, dal secondo dopoguerra, un processo di marginalizzazione segnato da:
- calo della popolazione, talora sotto la soglia critica;
- riduzione dell’occupazione e dell’utilizzo del territorio;
- offerta locale calante di servizi pubblici e privati;
- costi sociali, quali il dissesto idro-geologico e il degrado del patrimonio culturale e paesaggistico.
Nonostante i buoni auspici, ad oggi non sono ancora completate le fasi di sperimentazione previste dalla strategia nazionale, segno che la dimensione locale dello sviluppo non può essere radicalmente demandata unicamente all’iniziativa governativa ma deve procedere con un continuo confronto fra tutti i livelli istituzionali.
A questo proposito e anche sulla base delle premesse socio-territoriali specifiche per la nostra regione si rende necessaria la costituzione in seno al Consiglio Regionale di una commissione speciale che raccordi le indicazioni strategiche provenienti dal governo centrale con le istanze e le esigenze specifiche dei territori, delle comunità e dei comuni coinvolti. Le stesse competenze pianificatorie dell’ente regionale in vari ambiti quali la sanità, i trasporti,l’agricoltura e il turismo assumerebbero maggior valore ed efficacia se i relativi atti deputati trovassero consolidamento e verifica anche rispetto ad un contesto territoriale spesso dimenticato.
Tutto ciò premesso,
i sottoscritti rappresentanti delle forze politiche candidate alla prossima tornata elettorale si impegnano ad istituire e costituire nella prossima legislatura in seno al Consiglio Regionale una Commissione speciale che raccordi le indicazioni strategiche provenienti dal governo centrale con le istanze e le esigenze specifiche dei territori, delle comunità e dei comuni coinvolti, al fine di dare più efficace attuazione alla strategia Nazionale per lo sviluppo delle “Aree interne” in Campania.
Napoli, 13 agosto 2020