Emergenza Covid, Gambino (Aisic): “Ripensare l’assistenza nelle Rsa per aiutare i nostri anziani”.
“In campania, la Sanità ha retto grazie anche al Governatore De Luca, ma la priorità è pensare alle persine anziane e di converso dare la priorità all’assistenza nelle Rsa, e far sì che l’alveo in cui la vita si conclude è lo stesso in cui ne inizia un’altra, ovvero la famiglia”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – L’emergenza Coronavirus è l’occasione per la Fials Salerno per mettere al centro dell’interesse della FIALS Salerno le problematiche dell’Ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, ma anche per parlare dei centri convenzionati in generale e per le Residenze Sanitarie Assistite, e più in generale l’assistenza agli anziani, una battaglia portata avanti dalla Fials, ancor prima che si presentasse l’epidemia da Covid-19, che ha mostrato tutte le carenze in questo settore. E questi temi sono stati affrontati nella Conferenza Stampa di ieri della Fials Salerno, presso l’Ospedale “Ruggi” da Mario Polichetti Dirigente Medico al Ruggi, sindacalista Fials e Responsabile nazionale della Sanità dell’Udc, e da coloro i quali sono interventi.
«Occorre ripensare l’assistenza nelle Rsa. – A dichiarato Gaetano Gambino dell‘AISIC, (Associazione Imprese Sanitarie In Campania) che traccia un bilancio della lotta al Covid in ambito sanitario. – Abbiamo raccolto i punti di vista dei nostri colleghi e cercato di spiegare ogni aspetto di questa patologia, che ha riflessi anche sociali ed economici.
Ora siamo in una fase di meditazione su ciò che è accaduto per immaginare un futuro. Abbiamo portato alla luce molti lati oscuri del virus, ora serve solo il vaccino, che sarà determinante per chi ha avuto la fortuna di non ammalarsi. Intanto affrontiamo i problemi del quotidiano con piccoli focolai che si accendono.
In Campania vanno riconosciuti i meriti dell’assistenza sanitaria, si è intervenuti con una rapidità enorme e il governatore De Luca è stato quasi un medico aggiunto.
Un pensiero ai colleghi che hanno dovuto reggere l’urto anche psicologico dell‘epidemia, ai giovani che hanno vissuto un periodo particolare da cui trarre indicazioni positive, e in ultimo agli anziani che hanno pagato lo scotto più alto, anche per le loro precedenti patologie e le condizioni di isolamento in cui sono vissuti. La priorità è ripensare l‘assistenza nelle Rsa, e far sì che l’alveo in cui la vita si conclude è lo stesso in cui ne inizia un’altra, ovvero la famiglia».
Salerno, 7 agosto 2020