Buona Sanità al Policlinico Universitario Vanvitelli di Napoli: Installato un Microinfusore integrato di insulina in una neonata di 20 giorni.
La neonata, di appena un chilo, prematura, è affetta da un raro diabete neonatale, è stata ricoverata e assistita dall’equipe medica nella Terapia intensiva neonatale (TIN) dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Luigi Vanvitelli” di Napoli, diretta da GM Antonio Giordano.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
NAPOLI – Dalla Sanità Campana arrivano sempre di più buone notizie, e le buone notizie in un settore così chiacchierato in questi giorni, specie dopo tutte le misure che faticosamente hanno fronteggiato l’epidemia da Covid-19. Provvedimenti e misure che hanno portato a potenziare le Terapie Intensive in quasi tutti gli Ospedali della Regione più i Covid Center modulari di Napoli, Salerno e Caserta. Misure contestate con l’asserzione quanto meno strana solo perché al momento sono vuoti. Meno male diciamo. Ma l’accusa se non si fosse fatto nulla, sarebbe stata uguale, e semmai aggiungendovi si poteva fare di più, si poteva fare meglio e via di seguito.
Intanto, noi campani già lo sapevamo, in Italia e nel Mondo, hanno scoperto il valore degli Ospedali di rilevanza Nazionale come l’Istituto dei Tumori Pascale dell’Azienda dei Colli, anche questa diretta in passato dal DG Antonio Giordano, il Policlinico Cardarelli, il Santobono-Pausillipon, oltre le decine e decine di eccellenze nei vari Ospedali campani. Una verità conclamata che ha fatto insorgere la Sanità del Nord Lombardo-Veneta cone la Lega, abbuffata di soldi nel mentre la Campania doveva fare la cura dimagrante ai suoi Ospedali e a servizi e prestazioni perché commissariata per 10 anni.
E dopo che si è scoperto che il Pascale è il miglior Ospedale del Mondo, di giorno in giorno si scopre la bravura di questa sanità “pezzente” ma brava come la notizia di una bimba nata venti giorni fa, che pesa poco più di un chilo ed è affetta da diabete neonatale, una malattia rara che, per dare l’idea, registra in Campania un caso ogni due anni e uno ogni 90mila nati in Italia. – Dicono i Sanitari che si sono occupati di lei – Una piccola guerriera, ricoverata nella Terapia intensiva neonatale (TIN) dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Luigi Vanvitelli”, guidata dal Direttore Generale, salernitano di Eboli Antonio Giordano, alla quale è stato impiantato un microinfusore integrato con sensore continuo di glicemia, in grado di sospendere automaticamente l’erogazione d’insulina. Si tratta di un sensore predittivo che avverte se ci sono rischi di episodi di ipo o iperglicemia.
Grazie ad una attività interdivisionale, l’Azienda offre alla piccola paziente, assistita inizialmente e sinergicamente nell‘Ospedale “Moscati” di Avellino, una assistenza a 360 gradi potendo contare su pediatri, neonatologi, diabetologi neonatali presenti nel Policlinico. La malattia, rara, è spesso associata al basso peso e la presenza di esperti, nello stesso posto, rende il percorso più facile.In campo, infatti, vi sono due team altamente specializzati.
La terapia è affidata ai professionisti della Clinica Diabetologica Pediatrica “G.Stoppoloni” – Centro di riferimento regionale, guidata dal professore Dario Iafusco, tra i maggiori esperti italiani di diabete neonatale, e, in particolar modo, alla dottoressa Angela Zanfardino, esperta di tecnologie per la gestione del diabete mellito.
Il costante e attento monitoraggio, invece, vede protagonista la Terapia intensiva neonatale, guidata dal dottore Mauro Carpentieri. In questa Unità, per il solo 2019, sono stati ricoverati quasi 200 neonati. Di questi il 40% prematuri a basso peso; il 10% fa riferimento a neonati sotto i 1500 grammi. Non sono mancati casi di neonati asfittici (terapia ipotermica).
Napoli, 1 agosto 2020