Ripartire dal territorio con il progetto “Flag Cilento Mare Blu” 2020 per riscoprire il valore della dieta mediterranea.
Presentato ieri a Roma in progetto “Il Cilento dalla Costa al Crinale” che comprende pacchetti turistici per il territorio del FLAG Cilento Mare blu 2020. Un viaggio tra le bellezze cilentane che è anche un percorso emozionale, tra enogastronomia, storia e cultura.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
MAGLIANO VETERE – Pesentato nel Teatro Pepe a Roma il progetto “Il Cilento dalla Costa al Crinale” che comprende pacchetti turistici per il territorio del FLAG Cilento Mare blu 2020. Un viaggio tra le bellezze cilentane che è anche un percorso emozionale, tra enogastronomia, storia e cultura al quale hanno partecipato:
- Ing. Mauro Inverso, presidente FLAG Cilento Mare blu;
- Prof.ssa Daniela Di Bartolomeo, vicepresidente GAL Cilento Regeneratio;
- Avv. Francesco Della Corte, componente del cda GAL Cilento Regeneratio;
- On. Paolo Russo, deputato;
- Prof. Vincenzo Pepe, presidente FareAmbiente;
- Prof.ssa Anna Zollo, esperta in turismo ambientale;
- Avv. Maria Coletta, direzione Fondazione “G. Vico” sede di Napoli.
- Presenteranno il progetto:
- Dott. Claudio Aprea, direttore FLAG Cilento Mare blu;
- Dott. Luigi Maria Pepe, presidente Fondazione “G. Vico”.
La biodiversità del Cilento è da sempre caratterizzata da tradizioni ed emozioni intrise di una storia che rappresenta un “unicum”, in quanto punto d’incontro tra la millenaria cultura della pesca, risalente ai colonizzatori greci, e la vocazione orticola, introdotta dal transito dei monaci orientali. Elementi che hanno dato vita ad un immenso patrimonio di valori su cui si basa una civiltà fatta di testimonianze che narrano la storia di una ruralità, colma di anime e di vere e proprie ritualità tutte da scoprire, i cui prodotti rappresentano una qualità che è il frutto di esperienze tramandate, di duro lavoro, di mestieri e antichi strumenti, che disegnano una linea atemporale che annulla le distanze tra il passato e la contemporaneità.
In questo contesto storico, culturale e sociale si colloca il progetto “Il Cilento dalla Costa al Crinale” per la visita al territorio Flag Cilento Mare Blu, il quale si sviluppa lungo un percorso che parte da Capaccio Paestum e termina a Novi Velia, passando per l’antica Elea. Tale percorso attraversa sia i Comuni costieri del FLAG Cilento Mare Blu sia il primo crinale ad essi limitrofo, rendendo possibile una fruizione tematica e contestualizzata del territorio in ordine alle tre tematiche: Eno-Agroalimentare, Spirituale e Ambientale (inteso come Paesaggio Culturale).
Se per conoscere davvero il Cilento, la sua bellezza e la sua unicità, si deve assolutamente approcciare alla spiritualità ancestrale che caratterizza la sua comunità, non si può d’altronde prescindere dal contributo ambientale/culturale che taluni siti hanno apportato allo sviluppo sociale ed economico di questa terra. L’itinerario culturale ricostruisce i luoghi simbolo presso i quali le differenti culture approdate nel Cilento si sono arroccate dando vita ad un dedalo di contaminazioni che oggi connotano questo “unicum” cilentano.
E come si può tralasciare l’itinerario eno-agroalimentare che più di tutti rende il territorio cilentano invidiabile ed altisonante in tutto il mondo. Dalla mozzarella di bufala all’olio biologico, i prodotti tipici della Dieta Mediterranea vengono raccontati ed illustrati attraverso un percorso ricco di sensorialità e fascino. In effetti la tradizione alimentare dei contadini meridionali ha elaborato nei secoli quel sistema alimentare che oggi va sotto il nome di Dieta Mediterranea, e che un nutrizionista americano ha studiato e codificato con questo nome.
Ancel Keys, noto fisiologo americano, con notevoli esperienze nel campo degli studi sulla nutrizione, rimase colpito dalle abitudini alimentari della popolazione del Cilento, da lui conosciuta attraverso le esperienze di soldato, sbarcato a Paestum al seguito della quinta Armata nel 1944. L’esperienza italiana indusse il medico, terminata la guerra, a trasferirsi in Italia e precisamente in Cilento, in un piccolo paese chiamato Pollica, dove ebbe modo di approfondire i suoi studi sugli effetti che l’alimentazione meridionale ha nei confronti delle malattie moderne, cosiddette del benessere, e cioè ipertensione, arteriosclerosi, diabete ed in genere tutte le malattie cardiovascolari, che oggi affliggono i paesi occidentali e che hanno origine dalla cattiva alimentazione.
Il dott. Keys, negli anni cinquanta, partendo dall’osservazione delle abitudini alimentari delle popolazioni rurali del meridione, elaborò la concezione che la bassa incidenza di malattie cardiovascolari fosse dovuta al tipo di alimentazione che queste popolazioni adottavano per tradizione secolare.
Questa dieta, intesa, proprio come spiega l’etimologia, come modo di vita, è incentrata sull’alimentazione a base di amidi (pane e pasta), cibi vegetali, integrata dall’uso di olio di oliva, con qualche variazione verso pesce e carne. In effetti il pranzo che ancora oggi consumiamo sulle nostra tavole del mezzogiorno ricalca questo tipo di alimentazione, con la differenza, non poco aggravante, che un qualsiasi pranzo moderno era considerato, negli anni passati, il pranzo “della festa”, con alimenti mangiati solo in via eccezionale. La dieta mediterranea prevede proprio questo: alimentazione quotidiana a base di pane, pasta, legumi, olio di oliva, verdure con poco formaggio, frutta e vino. Una volta a settimana a tavola erano permessi i cibi “di lusso”, ricchi di grassi: salumi, pesce, carni, dolci.
Proprio nel Cilento, Sabato Visco, scienziato cilentano, fondatore della Scienza della nutrizione in Italia, è stato uno dei precursori della dieta mediterranea.
Dalla Costa al Crinale cilentano si avverte la presenza di questo humus straordinario che, una volta colto, ci farà meglio comprendere la cultura e la straordinaria bellezza di questi luoghi. Un’opportunità per raccontare e conoscere il Cilento ma l’occasione di intraprendere un’esperienza sensoriale ed emozionale in uno dei territori più unici d’Italia.
Magliano Vetere, 29 luglio 2020