ART1-MDP-LEU con il suo candidato Sindaco Santimone chiede le dimissioni di La Brocca, delegato alla sicurezza urbana.
Donato Santimone (LEU): «Fino a qualche tempo fa, la droga era confinata tra le mura di Forte Apache al rione Borgo oltre che in altre zone periferiche. Oggi ci sono risse in pieno centro a tutte le ore del giorno. Troppo poche le unità delle forze dell’ordine per controllare un territorio così vasto. Cariello come primo cittadino, è il primo responsabile della sicurezza di ognuno e di ciascuno».
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Dopo le accuse al Sindaco di Eboli Cariello da parte di Alfonso Del Vecchio candidato Sindaco del PCI circa i ripetuti atti di delinquenza non ultimi quelli che si sono verificati nella giornata di ieri, e dopo l’ennesimo intervento del Sindaco Cariello presso il Prefetto di Salerno Francesco Russo, affinché intervenga presso le Forze dell’Ordine provinciali preposte alla Sicurezza per intensificare sorveglianza e presenza su tutto il territorio comunale di Eboli. Una richiesta quella del Sindaco che bypassa le Forze dell’Ordine locali, evidentemente Cariello non ne ripone più nessuna fiducia.
Intanto arriva da parte di Donato Santimone il candidato a Sindaco di Eboli a capo della coalizione formata da ART1-MDP-LEU più DeMa, Eboli 3.0, e Democratica, chiede le dimissioni di Giuseppe La Brocca delegato del Sindaco alla Sicurezza: «C’è una sola cosa utile che il delegato alla sicurezza del comune di Eboli, Giuseppe la Brocca, può fare oggi: rassegnare le sue dimissioni. – Scrive in una nota Donato Santimone – I fatti accaduti ieri in pieno centro, la rissa scatenatasi sulla via del passeggio e del commercio cittadino, non è avvenuta a causa della movida, né perché qualche ragazzo ha alzato il gomito un po’ troppo.
I motivi sono riconducibili a questioni legate allo spaccio di droga. – prosegue Santimone – Un fatto gravissimo che mi preoccupa come padre, come preoccupa tutti gli altri genitori ebolitani che lungo il viale Amendola e nelle strade cittadine lasciano che i propri figli si incontrino con altri ragazzi per socializzare e confrontarsi. – che aggiunge – Invece, dobbiamo avere paura di lasciare i nostri figli per strada perché potrebbero essere colpiti da un tavolo o da una sedia. Potrebbero subire aggressioni, essere accoltellati. Gli episodi di violenza si ripetono ormai da due mesi.
Fino a qualche tempo fa, la polveriera sociale era confinata tra le mura di Forte Apache al rione Borgo oltre che in altre zone periferiche. Oggi ci sono risse in pieno centro a tutte le ore del giorno. Troppo poche le unità delle forze dell’ordine per controllare un territorio così vasto. – Fa rilevare Donato Santimone – Della videocamere di sorveglianza cittadina, dopo aver speso quasi quattrocento mila euro, non se n’è saputo nulla più, nonostante ci siano procedimenti penali in corso.
Quali strumenti investigativi il comune ha dato nelle mani dei vigili urbani? – si fa e fa la domanda Santimone dandosi anche la risposta – Nessuno! – e ancora Santimone chiede al Primo Cittadino – Il sindaco Massimo Cariello, nonostante solleciti dei commercianti e dei cittadini su questo tema, non trova null’altro di più utile che scrivere di tanto in tanto al Prefetto. Almeno tre lettere sono state scritte nel corso dell’ultimo anno.
La risposta? – conclude il candidato Sindaco di LEU Donato Santimone – Nessuno la conosce. Noi non vogliamo sapere cosa scrive il Sindaco nella sua corrispondenza. A noi interessa poter crescere i nostri figli in una città vivibile. Lui, Massimo Cariello, in quanto primo cittadino, è il primo responsabile della sicurezza di ognuno e di ciascuno».
Eboli, 21 luglio 2020