Impianto di Compostaggio presso lo Stir di Battipaglia: Michele Buonomo precisa la sua posizione.
Michele Buonomo: “La nostra idea di sistema di gestione virtuosa dei materiali post consumo, nata da esperienze, lotte e costruzione di alternative e da confronti con mondi diversi, porterà a creare lavoro qualificato, duraturo e dignitoso, e soprattutto a chi è alla spasmodica ricerca di occupazione, e al miglioramento delle condizioni ambientali generali”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Il candidato al Consiglio Regionale Michele Buonomo esponente storico di Legambiente chiarisce la sua posizione in merito alla questione diventata oggetto di discussione in questi giorni sulla presunta ubicazione dell’impianto di compostaggio presso lo Stir di Battipaglia.
“La decisione di rinunciare alla realizzazione dell’impianto di compostaggio a Battipaglia – dichiara Michele Buonomo – è il frutto di un lungo lavoro di persuasione e costruzione di alternative possibili, mosso soprattutto dall’esigenza di tutelare un territorio già aspramente pressato dalla presenza di impianti di trattamento dei rifiuti. Una necessità che non preclude la crescita occupazionale sul territorio, visto che l’impianto sarà semplicemente delocalizzato in aree della provincia più idonee ad ospitarlo, salvaguardando l’esigenza di creazione di nuovi posti di lavoro, giustamente cara ai sindacati.
Quanto alle accuse che qualcuno mi rivolge, – prosegue l’esponente storico di Legambiente – nel caso specifico per aver partecipato ad un convegno lo scorso dicembre organizzato dai sindacati della Piana del Sele, oltre che rivendicare il mio approccio costante al confronto e alla ricerca di soluzioni ai problemi (nella mia vita mi sono confrontato con tutti, dai cacciatori ai costruttori, cercando sempre di comprendere con rispetto le ragioni della controparte, mantenendo fede alle mie, per raggiungere una sintesi superiore), ricordo che in quell’occasione lanciai l’idea, oggi ancora più necessaria, di trasformare l’area industriale battipagliese (tra le poche in Campania ad avere ancora una certa vitalità) in un distretto dell’economia circolare, funzionale al comparto agroalimentare, vero volano di sviluppo per quel territorio: due mondi che devono e possono parlarsi, facendosi forza a vicenda.
Un progetto che però deve partire dal miglioramento della qualità dell’aria (ricordo che Legambiente – con altri – ha portato in Tribunale i gestori dello Stir e dell’impianto di compostaggio di Eboli per i miasmi che i cittadini di Battipaglia subiscono da anni) e delle condizioni ambientali generali, legate soprattutto allo stato e al funzionamento degli impianti. – Conclude Michele Buonomo – La nostra idea di sistema di gestione virtuosa dei materiali post consumo, nata dall’esperienza di anni di lotta e di costruzione di un’alternativa – metro a metro sui territori – e dal confronto con mondi diversi, porterà alla creazione di lavoro qualificato, duraturo e dignitoso, così come auspicato dai sindacati e, soprattutto, da chi è alla spasmodica ricerca di occupazione, e al miglioramento delle condizioni ambientali generali”.
Pontecagnano Faiano, 8 luglio 2020