Alfredino Liguori ci riprova, si ricandida a Sindaco di Battipaglia. Si butta nella mischia e la partita “datata” si fa a quattro.
E il PD? Neanche a pensarci è pronto ad assistere ad un altro scontro “d’epoca”. Femiano il “Pasionario” battipagliese invoca le Primarie di partito, contro «i “soliti noti” che con accordi trasversali non permettono di presentare la lista del PD. Proporrò che chi ostacola il processo democratico nel partito non può essere più ricandidato.»
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Ormai è deciso, si vota il 20 e 21 settembre prossimo. In quella data si terranno le elezioni comunali, regionali e il referendum. In Campania interessati all‘election day sono 86 comuni 26 dei quali al di sopra dei 15mila abitanti. Sebbene a Battipaglia si voterà l’anno prossimo, le agitazioni sono comunque presenti e le manovre che prefigurerebbero gli scenari politici futuri nemmeno mancano. Gli scenari che si delineano ci consegnarebbero uno scontro “d’epoca”, nel senso che i candidati che si affronteranno non sono di primo pelo. Scontro che vedrà coinvolti in una partita a quattro: Cecilia Francese, che punterà al suo secondo mandato; L’immarcescibile e piu volte Sindaco degli anni ’90 Fernando Zara, che comunque alle ultime amministrative aveva sostenuto con una lista la Francese; Ugo Tozzi già candidato Sindaco nella tornata scorsa e sconfitto al primo turno, al secondo si alleó con la Francese e per due anni ne fu il suo vice, poi estromesso tenterà la rivincita cercando di conquistare il Palazzo; E Alfredino Liguori, anch’egli già Sindaco e in seguito per diversi mandati Consigliere comunale e Assessore con l’ex Sindaco Giovanni Santomauro, prima che arrivasse lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche che “regalarono” alla Città di Battipaglia tre anni di gestione Commissariale. Gestione commissariale ordinaria e straordinaria a dir poco strana e con tante stramberie, ma mai di converso si è giunti ad un processo definitivo e mai si è compreso chi fossero i camorristi, chi i politici, chi i funzionali e altri fossero collusi con la Camorra, facendo un bel regalo alla camorra stessa che al contrario, come in più di una circostanza, l’ex Procuratore generale della Repubblica prima salernitano poi Nazionale, Franco Roberti, ci aveva allertato, riguardo ad una massiccia presenza di interessi criminali che nella Piana del Sele, avrebbero puntato al controllo delle attività economiche legate alle filiere agroalimentari, con passaggi di mano di decine e decine di Aziende Agricole.
E così come avviene in tanti altri comuni, ivi compreso quello della vicina Eboli, di tutto si parla tranne che degli schemi tradizionali che vedrebbero da una parte il Centrodestra, dall’altro il centro-sinistra, l’uno formato da FI, FdI, Lega, l’altro a guida PD e i partiti minori che ne fanno ancora parte, più l’incognita del M5S che sta sempre a gridare e poi al momento opportuno manca certo e viene meno sicicuro agli appuntamenti più importanti. Schemi saltati, la Politica è andata in soffitta. Tutti i candidati guideranno coalizioni prevalentemente Civiche con la partecipazione anche dei Partiti, tranne che deliberatamente questi decidono di non presentare il simbolo.
Questa circostanza fa emergere una serie di anomalie specie dalle parti dei Democrat, soporiferamente addormentati in ogni tornata elettorale da gestioni commissariali, non ultima quella affidata all’Alfiero-deluchiano Luca Sgroia, passato da poco a bromurizzare il PD ebolitano. Un fatto che fa insorgere il “Pasionario” del PD battipagliese Raffaele Femiano, il quale proprio non c’è la fa a sopportarlo e borbotta promettendo “guerra” politica, ovviamente: «In molti Comuni della Campania sempre i “soliti noti” con accordi trasversali non permettono di presentare la lista del PD – spiega Femiano attribuendo a questa è passe il non aver svolto le primarie di circolo e provinciali, strumento democratico di base per movimentare e far partecipare gli elettori-attivisti – circostanza che ha determinato una serie di anomalie per non aver svolto i congressi delle federazioni Provinciali e dei Circoli, di fatto in queste realtà vige la confusione più totale.
Credo – aggiunge Femiano – che solo con il coinvolgimento delle primarie nelle Federazioni Provinciali e nei circoli possono attenuare questo caos da molti denunciato nel PD, che sta compromettendo l’agibilità politica e la democrazia nel Partito Democratico, in più di mille Comuni che andranno al voto e in sette Regioni. Noi sappiamo bene chi sta ostacolando la democrazia e l’agibilità nel PD in Campania, – Aggiunge ancora Femiano – in questi giorni si stanno consumando atti gravissimi. Un manipolo di fidati del Governatore sta tessendo le fila per la chiusura delle liste, accordi di coalizione, programma elettorale escludendo di fatto gli organismi di partito, così come è stato fatto per la designazione del Candidato a Presidente della Regione. Una “formalità”, si dirà, ma un passaggio importante per il compimento di un percorso democratico. – prosegue ancora il Pasionario Femiano pensando anche alle prossime amministrative di Battipaglia – proporrò che chi ostacola il processo democratico e le sue funzioni nel partito non può essere più ricandidato. Solo così può finire questa confusione, e rimettere a centro le prerogative del Partito.
Confusione per altro che conferma che quando la politica fa un passo indietro il qualunquismo e il pressapochismo prende il suo posto, e Femiano proprio a questo scenario pensa, dal momento che a Battipaglia tutti si muovono a partire dalla Sindaca uscente Cecilia Francese, e per ora, ai suoi competitor Zara, Tozzi e Liguori tranne il firmamento PD fermo al palo e in attesa di qualcosa che non arriverà mai. E Femiano lo ha capito e cerca di correre ai ripari e lo dice anche all’amico Liguori già indicato assessore per il PD all’epoca della Giunta Santomauro. Evidentemente gli chiede di attendere più che accelerare, e chi lo sa, forse si potrà costruire qualcosa. Prove di dialogo o fantapolitica?
Battipaglia, 29 giugno 2020