Il M5S protesta per il rinnovo di 12 anni dell’autorizzazione alle Fonderie Pisano, da parte della Regione Campania.
I consiglieri regionali del M5S Cammarano e Viglione: “Risposta gravissima alla nostra interrogazione, giunta ammette rischi dell’impianto. Aia revocata solo se gente si ammala”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – “E’ gravissimo quanto ammesso dalla giunta regionale della Campania in risposta alla nostra interrogazione sulle ragioni del rinnovo per 12 anni dell’autorizzazione alle Fonderie Pisano a Salerno. – Si legge in una nota stampa a firma dei Consiglieri regionali Michele Cammarano e Vincenzo Viglione – Nell’atto in questione, la direzione generale per il Ciclo integrato dei rifiuti e Autorizzazioni ambientali precisa innanzitutto che le opere realizzate per il contenimento dell’impatto sull’ambiente potrebbero non essere adeguate in un contesto territoriale e vincolistico che ha subito profonde mutazioni da quando, nei primi anni 60, lo stabilimento è stato insediato.
Ma il paradosso lo si realizza nel passaggio in cui gli stessi uffici sottolineano che se, nonostante gli interventi realizzati, si dovessero registrare danni all’ambiente e alla salute dei cittadini, si procederà alla revoca dell’autorizzazione. – denunciano i consiglieri regionali M5S Michele Cammarano e Vincenzo Viglione – Stando dunque al teorema della giunta, perché non sia concessa l’autorizzazione a un impianto le cui emissioni rischiano di arrecare danni alla salute dei cittadini, è necessario attendere che la gente si ammali”.
“Oggi scopriamo, grazie alla nostra interrogazione, che gli stessi uffici regionali nutrivano forti dubbi rispetto a un’autorizzazione concessa con un blitz in piena emergenza Covid. – condono Cammarano e Viglione – Un’operazione che abbiamo immediatamente denunciato e fatto fallire, costringendo De Luca a un imbarazzato dietrofront in diretta Facebook. Chiediamo a questo punto che l’autorizzazione sia ritirata immediatamente. Non possiamo aspettare che sia compromessa oltremodo la salute di un’intera comunità perché si comprenda, una volta per tutte, che quello stabilimento debba essere localizzato altrove”.