Continua a Cava de’ Tirreni il problema degli assembramenti nella movida post-quarantena.
Assessore Del Vecchio: Non sono bastate le raccomandazioni del sindaco Vincenzo Servalli che, più volte, ha chiesto prudenza ai cittadini, ricordando che non si è tornati alla normalità.
di Paolo De Leo per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
CAVA DEI TIRRENI – Continua a Cava de’ Tirreni il problema degli assembramenti nella movida post-quarantena. Non sono bastate le raccomandazioni del sindaco Vincenzo Servalli che, più volte, ha chiesto prudenza ai cittadini, ricordando che non si è tornati alla normalità.
Per far fronte alla situazione, l’amministrazione comunale ha deciso di chiudere alle 23 i distributori automatici, diventati la “fonte” di bevande per chi proprio non riesce a rinunciare a un drink.
Un provvedimento resosi necessario per tenere a bada i tanti giovani che, nel secondo sabato di questa fase 2, continuano ad assembrarsi in alcuni angoli della città metelliana, come le scale del santuario francescano o l’area del parcheggio a ridosso della chiesa.
«Il primo weekend della seconda fase doveva essere quello della ripresa graduale delle attività produttive, la fase della prudenza e del senso di responsabilità… tutto questo non è accaduto e sono estremamente triste e rammaricato perché non si è data un immagine positiva della movida cavese», – ha dichiarato l’assessore alla sicurezza Giovanni Del Vecchio in un video pubblicato sui social – «Tutta la fiducia negli operatori è stata tradita e mortificata. – continua l’assessore- Alcune attività sul Borgo Grande di Cava de’ Tirreni non hanno rispettato la sospensione dell’attività di bar. Questo è assolutamente vergognoso, non tollerabile e irrispettoso da un punto di vista economico e morale per quelle attività che hanno rispettato le regole. Numerosi assembramenti sono stati registrati nelle vicinanze e all’interno dei locali, negli spazi aperti. Non abbiamo dato l’esempio che mi attendevo. Intensificheremo i controlli».
«L’emergenza da Covid-19 – sottolinea e conclude inoltre l’assessore – non ha piegato solo l’economia della nostra città, ma ha anche diminuito le casse del Comune. Abbiamo una carenza di risorse e di organico. Dobbiamo rispettare le attività che chiudono alle ore 23. Per questo abbiamo disposto allo stesso orario anche la chiusura degli american bar h24 che fornendo bevande e cibo attraverso distributori automatici rappresentano in questo momento la causa maggiore degli assembramenti».
Cava dei Tirreni, 26 maggio 2020