Nel rispetto delle misure di sicurezza, ripartono piscine e palestre con le loro attività. Un altro passo verso la normalità.
Si riparte. Sarà “uno nuovo inizio”. Un altro passo avanti verso il ritorno ad una attenta “normalità”. Dopo mesi di chiusura c’è voglia di uscire, respirare, di relazioni, ma se è d’obbligo un augurio è anche d’obbligo un richiamo responsabile.
di Paolo De Leo per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
CAVA DEI TIRRENI – Nel rispetto delle misure di sicurezza, ripartono con le loro attività le piscine e le palestre. Un altro passo avanti verso il ritorno ad una attenta “normalità.” Come non formulare un in bocca al lupo ai titolari, dipendenti e frequentatori di queste strutture? In questo momento diffivile è tempo di una comune responsabilità. Speriamo bene. La Città di Cava come il resto del Paese e del Mondo riparte a tappe. Quella di cava però è molto coscienziosa. Oggi si registrano solo otto casi di positività al tampone faringeo, la domanda d’obbligo quindi è: Il virus nel paese Metelliano si è fermato? Per rispondere a questa domanda bisogna solo attendere e fare gli auguri a tutti i cavesi
Mesi di chiusure, di relazioni interrotte hanno pesato su ognuno di noi. C’è voglia di uscire, di respirare. Ma questa epidemia ha cambiato il mondo, la gerarchia dei valori, la sensibilità delle persone. E non potrà essere messa tra parentesi ma ci obbliga a qualche riflessione più di fondo: Occorre abituarsi a pensare che nulla potrà tornare puramente e semplicemente come era prima.
Conviene allora pensare a forme di socializzazione all’insegna non più di una massificazione alienante, ma di una umanizzazione delle relazioni, di un rapporto più attento con l’ambiente, di una riscoperta dei valori di solidarietà. In questi anni abbiamo visto affermarsi troppo spesso modalità di incontro tra i giovani segnati da uso di superalcolici, a volte droghe, al punto da perdere la stessa possibilità di comunicare, di parlarsi, di ascoltarsi.
C’è da augurarsi che i problemi di questi giorni siano anche per tutti un’occasione per riscoprire modi di incontro e di divertimento più semplicemente umani. Detto questo, di fronte alle immagini notturne di violenze e di vandalismo – che nulla hanno a che fare con gli incontri giovanili – non riemerga il volto dell’Italia del “fare finta”. Lo Stato ha l’autorità e il dovere di imporre il rispetto delle regole e di garantire le norme di sicurezza.
Adesso bisogna ripartire in sicurezza e imparare a convivere con il virus, convinti che sarà un nuovo inizio.
Cava dei Tirreni, 25 maggio 2020