La FISI denuncia: Sanità negata a Eboli. Paziente TBC dirottato da Infettivologia a Medicina

Paziente affetto da TBC ricoverato a Medicina anziché all’Infettivo. Sanità negata al P.O. di Eboli: La FISI denuncia.

Scotillo (FISI Sanità):”State operando in modo da distruggere l’Ospedale di Eboli”. Cardiello (FI): “L’Ospedale di Eboli deve ritornare alla normalità: stop accorpamenti.  Il nuovo accorpamento del reparto di otorino e di ortopedia, prima accorpato con Oculistica (il terzo in due anni) ci lasciano basiti“. La “palla” passa a Iervolino e a De Luca. 

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da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SALERNO – In una nota indirizzata al Direttore Generale e al Direttore Sanitario dell’ASL Salerno avente ad oggetto: “Emergenza Covid 19, vostra disposizione su Ospedali di Eboli e Scafati“; a firma del Segretario Territoriale della Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali Rolando Scotillo si legge – «Ancora una volta apprendiamo a mezzo stampa di un nuovo, ennesimo stravolgimento delle mission di alcuni Presidi Ospedalieri. Apprendiamo – si aggiunge – che l’Ospedale di Eboli, su cui pendono denunce di inadeguatezza strutturale per la gestione di pazienti COVID, sia stato identificato come centro in cui inviare pazienti intubati COVID, o, sospetti intubati COVID.

Rolando Scotillo

Dopo aver speso 16 milioni di euro per strutture prefabbricate posizionate fuori agli Ospedali più importanti, – scrive ancora Scotillo al DG e DS dell’ASL SA – dopo aver individuato Scafati, Polla ed il Da Procida come strutture in cui convogliare pazienti COVID ed aspettando la “chimera” Agropoli l’unica struttura a norma per la gestione di particolari patologie, pur in assenza di sensibili dati epidemiologici, si rimodulano ulteriormente attività e funzioni massacrando il territorio di Eboli a cui, per Piano Ospedaliero 2016 – 2018, sono stati sottratti 400 posti letto e dove all’utenza locale è negata ogni assistenza ordinaria e necessaria solo per far posto a scelte politiche scellerate. – Scotillo prosegue denunciando senza mezzi termini, quanto irresponsabilmente accade con una gestione fantasiosa quanto fantastica nel Presidio Ospedaliero di Eboli e in un reparto che sembra essere più un fregio che un luogo deputato a ricevere pazienti con determinate e specifiche diagnosi come è avvenuto pericolosamente per:

un paziente con tosse e caverne da T.B.C. che è stato ricoverato nel reparto di Medicina del Presidio Ospedaliero di Eboli anziché in quello Infettivo poiché forse i vari responsabili, ubbidendo ad un originaio ordine, aspettano non si sa quando e ne talpoco il perché, i pazienti con COVID che fortunatamente non arrivano.

Covid-Center Eboli

Scene e risvolti fuori da ogni possibile realtà, che evocano scenari immaginari come le straordinarie pagine di Buzzati che attraverso il suo Romanzo “Il Deserto dei Tartari” seppe consegnare alla letteratura il capolavoro del dramma di un’attesa, peccato che l’Ospedale non è il deserto e gli autori di questa storia non sono Buzzati, così come il dramma non è la possibile invasione dei Tartari, ma quella di possibili ricoverati Covid, e così mentre ci si “protegge” da qualcosa che potrebbe venire si lascia alla porta chi al momento è in pericolo, mettendo a rischio altri e lasciando desertificato un reparto Infettivo negando il ricovero ad un unico paziente al momento affetto da TBC.

«State operando in modo da distruggere l’Ospedale di Eboli? – Si domanda e domanda Scotillo, e noi altri ci aggiungiamo a lui nella domanda, prendendo atto da notizie di stampa confermate da fatti, di quanto assurdamente avviene per responsabilità di qualcuno che con continue e fantasiose quanto dannose iniziative inesorabilmente lo depotenzia – E con essa tutta l’assistenza ospedaliera di detta struttura? – incalza ancora Scotillo dando risposta alla sua domanda altrettanto inquietante e che non si può che condividere – Se è così ditelo chiaramente – denuncia Scotillo e la FISI Sanità invitando gli sfasciacarrozze ad uscire allo scoperto – che dopo aver speso inutilmente denaro pubblico per strutture che non sono servite e non servono a niente volete distruggere l’unico Ospedale generalista presente su di una area vasta che conta 300.000 abitanti a favore di altri territori infischiandovene dei LEA, delle vostre stesse disposizioni e di quelle regionali esistenti senza alcuno strumento giuridico che giustifichi tali scelte e dettate dal motto “C’è crisi” sostituito con il più attuale “C’è la virosi” ……»

Mario Iervolino-Massimo Cariello-Visita Ospedale Eboli

Il Segretario Territoriale della Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali Rolando Scotillo bypassando la Dirigenza Sanitaria locale del P.O. di Eboli, evidentemente individuando come principale responsabile, unitamente ai vari Responsabili di Reparti interessati, prosegue rivolgendosi direttamente al Direttore Generale dell’Asl Salerno Mario Iervolino invitandolo a «rivedere provvedimenti, posizioni e valutare le relative effetti e conseguenze per modo da garantire un uguale accesso alle prestazioni sanitarie a tutti i cittadini siano essi ebolitani e siano essi provenienti dai territori limitrofi».

Intanto si resta ancora in attesa dell’annullamento da parte della Direzione Sanitaria del P.O. di Eboli dei provvedimenti di accorpamento e di trasferimento di alcuni reparti da Eboli a Battipaglia.

Damiano Cardiello

È di qualche giorno fa l’intervento in questo senso del Consigliere Comunale di FI Damiano Cardiello, il quale dopo le richieste ufficiali, ma senza nessun riscontro della UIL Fpl e della FISI, intimo’ la Dirigenza dichiarando: «L’Ospedale di Eboli deve ritornare alla normalità: stop accorpamenti.  Il nuovo accorpamento (il terzo in due anni) del reparto di otorino con quello di ortopedia, prima accorpato con Oculistica, ci lasciano basiti. E la storia insegna che quando si accorpa spesso, i reparti non hanno la stessa funzionalità e autonomia.

Apprendiamo, inoltre, – scriveva Cardiello esternando la sua preoccupazione per il sotto utilizzo del nosocomio ebolitano – che anche le attività ambulatoriali restano sospese fino a nuove disposizioni. Tale scelta mina il diritto alla salute dei cittadini e va assolutamente rivista alla luce della ripartenza dell’intero sistema Italia. Non vorremmo che, tra qualche settimana, alla riattivazione di tali attività vi siano ingolfamenti e disagi». Cardiello inoltre facendosi carico delle proteste di molti cittadini, auspicava una normale ripresa delle attività di elezione e di quelle ambulatoriali, per modo da veicolare nei cittadini-utenti, che:

«l’Ospedale di Eboli non è un centro Covid-19 permanente».

Stranezze o incompetenza, casualità o volontà, negligenza o calcolo? Qui il problema se non è di natura organizzativa è politico, e la “palla” quindi passa o a Iervolino o al Governatore Vincenzo De Luca.

Salerno, 25 maggio 2020

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