Il dopo covid impone una nuova organizzazione dell’ASL e degli uffici, la Uil-Fpl chiede un incontro al DG Iervolino.
Malangone (Uil Fpl) sugli uffici Asl: “Dopo l’emergenza Covid Occorre riprogrammare fin da subito, ripensando i modelli di lavoro fin qui utilizzati”. Iervolino se ci sei batti un colpo. De Luca se ci sei batti un colpo.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Riorganizzazione degli uffici dell’Asl Salerno. Deve essere questa la priorità per i manager dell’Azienda secondo i sindacalisti della Uil Fpl Salerno. – Si legge in una nota della segreteria provinciale Uil-Fpl di Salerno – Una priorità che, secondo i rappresentanti dei lavoratori, non è nelle visioni del direttore generale dell’Asl Salerno Mario Iervolino.
“Bisogna trovare un diverso modello organizzativo, specialmente legato alla logistica degli uffici dell’Azienda. Riteniamo che non bisogna perdere tempo”, ha dichiarato in proposito il segretario provinciale della Uil Fpl, Antonio Malangone. Punto imprescindibile di ogni cosa, secondo Malangone, deve essere il protocollo sulla sicurezza dei lavoratori della Pubblica amministrazione siglato dal ministro della Funzione pubblica e dalle parti sociali. “Gli uffici, e quelli periferici, sono diventati un contenitore affollato, per l’attuale emergenza Covid-19, che prevede anche il distanziamento sociale. Inoltre, il personale, all’arrivo sul luogo di lavoro, dovrà essere sottoposto a misurazione della temperatura, eseguire tamponi e test sierologici a tutti i dipendenti”. – Circostanza prevista sia dall’ultima Ordinanza (41 del 1 maggio) del Presidente della Giunta della Regionale Campania Vincenzo De Luca, che da quelle precedenti.
Da qui, la richiesta da parte di Antonio Malangone dell’organizzazione sindacale Uil-Fpl di un incontro, anche in videoconferenza, per mettere in atto una strategia comune. “Occorre riprogrammare fin da subito, ripensando i modelli di lavoro fin qui utilizzati”.
Se fosse solo un problema di organizzazione di uffici, sarebbe niente, il problema, certo, è capire quali politiche Sanitarie si vogliono perseguire, e se quelle fino ad ora adottate dai vari DG dell’ASL ed in ultimo ma in continuità dei precedenti Iervolino, sono condivise o meno dal Governatore De Luca. Problemi legati ai disequilibri che di volta in volta si sono consolidati tra l’area così detta della Valle del Sele e quelle a Nord e a Sud della provincia di Salerno.
Disequilibri che hanno interessato gli Ospedali di Eboli, Battipaglia, Roccadaspide e Oliveto Citra, e che hanno determinato un progressivo depapeuramento di quelle strutture1 (messe spesso anche in conflitto tra loro), rispetto all’area Nocerino Sarnese a Nord di Salerno e Vallo della Lucania a sud di Salerno, e generando una riduzione di posti letto, accorpamenti, trasferimenti e chiusure di reparti, chiusure di Ospedali, riduzioni di servizi e prestazione e smantellamento della rete di medicina territoriale, il tutto clamorosamente al di sotto dei famosi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza.
Tutte questioni che venivano attuate, da una parte per rientrare nei Bilanci imposti dal Governo centrale che aveva affidato la Sanità Regionale al commissariamento, e dall’altra di politiche campanilistiche che favorivano determinate aree anziché altre. Questioni però che si intrecciano anche con la politiche attuate delle varie Direzioni Generali e le loro cattive capacità gestionali e programmatorie del SSR, e che si sono intrecciati anche e soprattutto con i problemi che quelle gestioni hanno generato trovandoci ad affrontare l’emergenza causata dalla Pandemia da Coronavirus.
Pertanto se è importante una migliore organizzazione degli uffici, come propone la Uil-Fpl all’ASL per tutelare il personale e i dipendenti che sono esposti in prima fila a gestire l’ergenza, è altrettanto importante sapere di chi sono state le responsabilità e quali misure adottare affinché si giunga ad una gestione ordinaria e superare quella0 stati sempre abituati.
Si comprende in questa fase 2 o dopo-covid come gli schemi tradizionali sono superati e come con gli interventi che il Governatore De Luca ha adottato sono saltati. Sono saltati nel momento in cui De Luca è riuscito a più che raddoppiare i posti di terapia Intensiva portandoli dai circa 550 agli oltre 1100, creando nuovi posti letto per i pazienti in via di guarigione e quelli ricoverati ma con sintomi da covid minori.
Si è compreso che laddove vi era una organizzazione ospedaliera polichinica è stato possibile immediatamente creare centri Covid con percorsi ed entrate autonome non compromettendo gli altri padiglioni, si è compreso altresi come le Terapie Intensive fossero state realizzate nei cuori dei plessi e quindi non utilizzabili ai fini Covid, si è compreso anche come siano importanti potenziare i reparti di Medicina Generali e ripensare a riprogrammare le Geriatrie, per rispondere alla necessità derivante da una popolazione maggioritariamente sempre più anziana, oltre che moltiplicare i centri poliambulatoriali sul territorio per avvicinare la sanità ai cittadini.
In questa ottica non si comprende più la logica del risparmio e dei conti da tenere a bada, e se si dovesse ancora perseguire questa strada significherebbe solo essere criminali e significherebbe anche non avere in nessuna considerazione il “costo” di una vita umana, e queste insieme alle richieste della UIL-Fp, sono quelle cose che ci aspetteremmo prendesse in considerazione anche il DG dell’Asl Salerno. E su queste questioni gli chiederemmo: “Iervolino se ci sei batti un colpo“, e se questa sanità territoriale continua ad ignorare queste verità faremmo la stessa domanda anche al Governatore della Campania: “De Luca se ci sei batti un colpo”.
Salerno, 2 aprile 2020