Chi è Bonomi, il nuovo Presidente Confindustria? Si è presentato: Un lumbard

Chi è Carlo Bonomi, il nuovo presidente di Confindustria? Si è già presentato. Rappresentante doc dell’imprenditoria lombarda. 

Il numero uno di Assolombarda si è imposto per 123 voti contro i 60 della sua rivale, la vicepresidente uscente Licia Mattioli, succede a Vincenzo Boccia non rieleggibili per statuto. Si afferma la continuità. Bonomi era nel team de Presidente uscente. E subito attacca: Politica, Governo e Sindacati. 

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da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

MILANO – Chi è Carlo Bonomi, il nuovo presidente di Confindustria? È vsicuramente l’espressione più rispondente dell’imprenditoria lombarda decisa, sicura e che va dritto al cuore dei problemi: Gli “Skey”; e subito si è presentato, indirizzando, nella sua dichiarazione a commento della sua elezione, un attacco alla politica e ai governanti. Bonomi è un rappresentante doc dell’imprenditoria lombarda, sempre sulla cresta e sempre scontenta e lamentosa per “razziare” quanto più è possibile fino a raschiare il fondo delle casse dello Stato.

Il volto  giusto delle imprese del Nord, Presidente di Assolombarda, gli industriali di Milano, Lodi, Monza e Brianza), dal 2017, è membro del Consiglio Generale di Aspen Institute Italia, del Cda di Ispi e Bocconi, imprenditore del settore biomedicale attraverso il gruppo Synopo, come dalle previsioni è stato eletto a larghissima maggioranza, insomma Bonomi è l’uomo giusto al momento giusto, specie adesso che dalle parti di Milano e dintorni non tira una buna aria, e specie dopo il crollo di immagine e il fallimento della Sanità miliardaria e di elezione a forte trazione privata, e specie ancora ora che si incomincia a sentire un lontano tintinnio di manette, guarda caso partite proprio da un indagine che coinvolge i Centri per gli Anziani, e  da quel “Pio” Albergo Trivulzio, “maledetto” o “benedetto” a secondo dei punti di vista, dal quale partí, con l’arresto di Mario Chiesa (il mariuolo come lo apostrofó Craxi) la tangentopoli italiana che poi determinò la caduta di un Sistema tangentistico e la caduta della Prima Repubblica.

L’uomo giusto al posto giusto e nel momento giusto, e subito si è presentato dicendo nelle sue prime dichiarazioni rilasciate all’ANSA e  al Sole24Ore quello che i suoi supporter volevano sentire: «Occorre riaprire le produzioni ma evitare seconda ondata contagio. La voragine del Pil è tremenda, è una grande occasione per cambiare Italia. Far indebitare imprese non è la strada giusta – poi ha aggiunto mettendo in evidenza che -, l’accesso alla liquidità non è immediato. – non sarà mai soddisfacente evidentemente per gli industriali se non si consegna loro la chiave dei forzieri – La politica ci ha esposto ad un pregiudizio fortemente anti-industriale che sta tornando in maniera importante in questo Paese», ha aggiunto Bonomi portando a segno il primo attacco alla classe politica – non ha idea della strada da percorrere. Non pensavo di sentire più l’ingiuria che le imprese sono indifferenti alla vita dei propri collaboratori. – Ha concluso Bonomi portando a segno il suo secondo attacco ai Sindacati, anche questo atteso dai suoi supporter come sangue vivo per un Vampiro – Sentire certe affermazioni da parte del sindacato mi ha colpito profondamente. Credo che dobbiamo rispondere con assoluta fermezza». Ci spiegherà Bonomi perché mai le industrie hanno smesso di lavorare se non perché non riuscivano a garantire luoghi di lavori sicuri.

L’uomo giusto al posto giusto e nel momento giusto, Confindustria è come la Chiesa, riesce sempre a trovare l’uomo giusto, solo che la differenza è abissale la Chiesa sceglie come Papa il migliore perché deve curare le anime dei suoi fedeli, la Confindustria invece il Presidente che deve curare il business, poco importa quale sia la strategia.

Milano, 16 aprile 2020

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