Bene anche qualche restrizione ma si pensi anche alla fase due con qualche deroga.
L’onorevole Gigi Casciello (Forza Italia): “Va bene prorogare la chiusura ma le deroghe vanno concesse, con messa in sicurezza sanitaria, per più attività”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – “Con appena 691 deroghe concesse la Campania è ultima tra le Regioni che hanno consentito ad aziende rientranti nella filiera delle attività essenziali di ripartire. – dichiara l’onorevole Gigi Casciello, deputato di Forza Italia e tra i fondatori insieme all’On. Mara Carfagna dell’Associazione Voce Libera – E questi dati forniti dai sindacati, con 16mila deroghe in Emilia e oltre 10mila in Veneto tanto per citare due Regioni con situazioni sanitarie molto complesse, invitano a riflettere sul modo con cui la giunta De Luca intenda aiutare la ripartenza di un territorio già afflitto da note e storiche difficoltà rispetto ad altre aree del Paese”.
“Davvero si può pensare di demandare solo alla politica il futuro del tessuto imprenditoriale della Campania? E se sì, con quali soldi? Quelli del Governo, che altro non propone che un sistema di indebitamento a cui le aziende già in difficoltà non potranno mai accedere? O quelli della Regione che certo non potranno rimettere in piedi comparti come l’edilizia? – si pone e pone degli interrogatori dall’onorevole Casciello e ovviamente li indirizza in primi al Governatore Vincenzo De Luca in primi e al Premier Giuseppe Conte – Bene la chiusura per contenere il contagio ma molte sono le aziende in grado di garantire la sicurezza sanitaria dei propri dipendenti senza sospendere del tutto la produzione. Non è possibile immaginare di sconfiggere il Covid-19 se il sistema economico campano sarà in ginocchio e non basteranno certo i fondi stanziati per rialzarlo”.
L’onorevole Casciello poi conclude: “Vanno valutati i singoli casi, non si può procedere con generalizzazioni. Ad esempio nel comparto edilizio se non sono stati fermati i cantieri di opere pubbliche altrettanto si può fare per i cantieri privati con opere da realizzare all’aperto. La ripresa non può essere affidata solo ad interventi assistenziali indispensabili nella fase di chiusura totale. Aiuti che tra l’altro non sono arrivati nelle tasche delle famiglie e degli imprenditori”.
Purtroppo i contagiati ed i decessi sono ancora alti e di certo non ci dicono che ne siamo fuori ma stiamo per uscirne e basta solo un passo falso per precipitare nell’abisso. La cosa strana che ci preoccupa è non poco, e per nulla da imitare, sono le spinte che vengono dal Veneto con Zaia e la Lombardia a ruota, di riprendere le attività. Proposta che fanno capire come queste due regioni che hanno assistito ad una strage per le loro politiche sbagliate sulla Sanità avendo puntato e concesso alla sanità privata il 60% di posti letto e di Ospedali, riducendo al minimo alla rete di assistenza.
Proposte irresponsabili quelle di voler aprire alle attività imprenditoriali, senza aver predisposto un massiccio piano di protezione dei luoghi di lavoro, tuttavia un errore potrebbe far precipitare indietro tutti gli sforzi fino ad ora compiuti. Questo ovviamente non significa non pensare alla fase 2, ma facendo attenzione a non essere cinici e che non costi sacrifici umani.
Salerno, 14 aprile 2020