Battipaglia si affaccia ai balconi e spuntano striscioni di protesta contro l’impianto di Compostaggio all’ex Stir.
“Homo homini lupus“. E la lotta continua: ieri l’immondizia, oggi il virus: domani ancora l’immondizia. Una guerra tra il bene e il male. Tra chi difende l’ambiente e chi lo distrugge, chi difende l’umanità e chi la vuole sottomettere. E dallo Stir all’impianto di Compostaggio e al Coronavirus la strada è breve e la morte è sicura.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – “Come si può essere sani in un Mondo malato?” Ha detto Papa Francesco in una delle sua omelie di Pasqua, commentando gli effetti della pandemia sull’umanitá. Una frase che è destinata a passare alla storia, che ha scosso le coscienze di tutti, indipendentemente dal loro credo, pronunciata perché arrivasse ai singoli uomini affinché possano riflettere sugli effetti della corsa al danaro, all’economia senza regole, alla spietata logica del profitto, all’affermazione dirompente della globalità, a tutte le forme dell’egoismo umano che vogliono che l’uomo prevalga sull’uomo, (homo homini lupus), per affermare un primato che lascia dietro di sé morti, feriti, fame per poi arrivare al deserto arido della sofferenza, della paura, del terrore e del non amore, della solitudine massificante, quella che oggi stiamo provando.
E appunto se oggi l’umanità è in pericolo, vittima di un minuscolo virus, ieri era in pericolo per le politiche dissennate dello stesso uomo che in ogni angolo della terra sia pure con il volto diverso aveva lo stesso scopo: Quello di sottomettere gli altri; e quell’uomo diverso ma uguale, accrescendo i profitti ha concentrato le ricchezze in mano di pochissimi e la povertà e il malessere è dilagato fino a distruggere tutto fino ad avere i forzieri pieni di ogni ricchezza e un virus che ti aggrappa addosso e senza fare nessuna distinzioni ti uccide.
Il Creatore si vendica sul creato?
Assolutamente no. Il Dio che noi amiamo e veneriamo non è vendicativo, semmai è il Diavolo che si vendica sugli stessi uomini che ha usato per sottomettere gli altri. E oggi tutti insieme ci rendiamo conto di come, mai come ora il nemico non porta una divisa e un fucile, e che la guerra non è tra nazioni, tra ideologie diverse, credi diversi, razze diverse, ma è tra il male e il bene, e la posta in palio è la difesa dell’umanità.
Cosa c’entra questo preambolo con l’immondizia, Battipaglia, la Piana del Sele, l’ex Stir e l’impianto di compostaggio che con questo originale quanto obbligato dalle distanze sociali imposte dalla pandemia, con il flash mob insolito che per protesta si è affacciato ai balconi e alle finestre di Battipaglia? C’entra e come. C’entra come un campo di battaglia di uno dei tanti scenari di quella guerra mondiale che l’uomo (come essere umano) non iscritto a un partito, né di pelle diversa e ne di credo diverso, sta combattendo in difesa del creato e dell’umanità dalla parte del bene contro quel male che si chiami inquinamento o si chiami Covid-19.
«Come in tutta Italia anche a Battipaglia la Pasquetta è trascorsa nel silenzio, nel rispetto rigoroso delle norme poste a tutela del nostro diritto alla salute. – Si legge in una nota c’è ci è pervenuta dal coordinamento di Battipaglia dice Basta, il Comitato cittadino che si sta opponendo con tutte le sue forze contro le cattive politiche dei rifiuti e in favore dell’ambiente fortemente compromesso nella Piana del Sele con epicentro Battipaglia, per la grandissima concentrazione di impianti pubblici e privati che trattano immondizia – Tutelare il diritto alla Salute è una priorità. Ma il diritto alla salute è anche diritto alla salubrità dell’ambiente di vita. E così i Battipagliesi, pur limitati nel loro diritto di manifestare, nella giornata di Pasquetta hanno espresso con tenacia il proprio dissenso alla costruzione di un nuovo impianto di compostaggio all’interno dell’ex Stir.
Hanno voluto far sentire la propria voce dall’interno delle proprie case. – prosegue la nota sottolineando come la forma di protesta al tempo del Coronavirus si sia spostata dalle piazze ai balconi e alle finestre di Battipaglia – Cori, striscioni, cartelloni, sacchetti di immondizia appesi ai balconi e alle finestre per stigmatizzare un No forte, deciso e corale. Il virus che ci sta mettendo in ginocchio prima o poi passerà, ma la tragica situazione ambientale in cui versa Battipaglia si va consolidando proprio in questi giorni, in maniera silente e subdola.
C’erano tantissimi Battipagliesi in piazza il 23 novembre 2017, il 6 dicembre 2019 e in molti sarebbero scesi anche il 13 aprile 2020 per difendere il sacrosanto diritto a vivere in un ambiente salubre. – Si aggiunge nella nota il ricordo delle tante manifestazioni di protesta tenuta nelle Piazze, nelle strade e davanti ai cancelli dello Stir – Avrebbero certamente percorso le nostre strade, protestando per scongiurare la possibilità oramai concreta dell’ inizio dei lavori per il sito di compostaggio all’interno dell’ex Stir a pochi metri dal malfunzionante e maleodorante impianto di compostaggio di Eboli.
Il Coordinamento “Battipaglia dice Basta” ha provato a togliersi dalla bocca il bavaglio a cui sembrava destinato in questo tempo, continuando a lottare con forza e determinazione attraverso i mezzi a disposizione e lo farà ancora, ogni volta il cui il Nostro diritto alla Salute – conclude la nota del coordinamento di “Battipaglia dice Basta” – verrà vigliaccamente calpestato con decisioni calate dall’alto e destinate, ancor più, a pregiudicare il diritto di noi cittadini a vivere senza l’incubo dei miasmi che, inevitabilmente, non potranno che intensificarsi».
“Pensavate di restare sani in un Mondo malato?“…… e la lotta continua.
Battipaglia, 14 aprile 2020