Impunibilità e garanzia a tutela dell’esercizio della professione medica. Una guarentìgia per il sistema sanitario.
Emergenza Covid-19: Il Governo si prepara all’autodifesa? E Carlo Taormina soffia sul fuoco delle disgrazie e si candida a svolgere il ruolo del cojote su una montagna di morti.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – L’Avvocato Carlo Taormina, già avvocato dell’ex Cavaliere ed ex premier Silvio Berlusconi querela Conte? Questo è quanto veniva riportato da alcuni quotidiani in primis “Il Tempo” e “Libero”, giornali più vicini alla destra qualunquista che all’informazione. La denuncia mirerebbe ad investire la Procura della Repubblica di Roma sul presupposto di intentare un’accusa per “strage colposa di Stato“. Circostanza che spinge Giovanni Coscia a scrivere un articolo sulla scia di quei quotidiani.
Taormina, ritiene vi siano state gravissime condotte omissive messe in atto dal Governo e dai suoi consulenti. 40 giorni di ritardi che avrebbero trasformato una “massa di contagiati” in una “massa di morti“. Taormina chiederebbe inoltre perché non c’erano respiratori o letti di terapia intensiva e quante sono state le persone morte in casa, non ricoverate e lasciate senza assistenza perché «scelti di farli morire per salvare altre vite».
Carlo Taormina più che chiederlo alla Procura di Roma dovrebbe rivolgersi a Presidente Silvio Berlusconi e lui gli direbbe subito che quella di affidare il 55% della Sanità ai privati è stata una scelta ponderata e che è stata per ben 26 anni perseguita dalle coalizioni di centrodestra che hanno governato le Regioni del Nord-Est, Lombardia in testa.
Dal 1994 ad oggi con Paolo Arrigoni (Lega), Roberto Formigoni (CDU-FI – 18 anni), Roberto Maroni (Lega), Attilio Fontana (Lega) ancora in carica, 26 anni di governo della Regione Lombardia gestita dal centrodestra, consegnata per grazia ricevuta dall’ometto di Arcore per poter fare tutti i cazzi suoi. 26 anni di gestione del SSR (Servizio Sanitario Regionale), 26 anni di scandali ricordando gli ultimi quelli della gestione Maroni dalle labbra tumide.
Taormina si è incazzato rispetto a tutti questi morti, per l’80% in Lombardia. Morti forse perché evidentemente in questi anni il numero dei posti letto in Lombardia è ad appannaggio della Sanità privata. Il sorpasso dei privati sul pubblico a Nord e in Lombardia è ampiamente avvenuto: La Città metropolitana di Milano (54,4%), Como (66,7%), Bergamo (60,9%) e Mantova (60%), Brescia, Lecco, Monza e la Brianza seguono lo stesso trend.
Sempre per comprendere cosa è avvenuto al Nord per anni indicato come efficiente e all’avanguardia, in Italia i posti letto di terapia intensiva (pre-covid) erano 5090 tra strutture pubbliche e private con un rapporto di 12 a 1 in favore del Servizio Pubblico. In Germania i posti di Terapia intensiva sono 28mila. Di quei 5090 solo in Lombardia (pre Covid) ce ne erano 900, nel Lazio 7.168, in Campania 5.347 e via via scendendo fino ad essere inesistenti man mano che si scende nel Sud Italia.
L’epidemia di Coronavirus, però, ha messo in luce tutti i problemi del sistema sanitario pubblico e privato, dal momento che: Sul pubblico ricadono tutte le emergenze e tutti i casi difficili, lunghi, e di livello “ordinario”; Sul privato “l’elezione” e gli interventi quelli scientificamente selezionati e programmati, e così il grosso della spesa della sanitaria va in utili e nelle tasche dei privati. La Lombardia poi, a trazione leghista, è il cuore di quella politica scellerata che vorrebbe avvicinarsi alla Sanità americana, e che ad oggi e con questa epidemia ha mostrato tutti i suoi limiti. Limiti e fallimenti di un sistema predatorio che volutamente con la complicitá del sistema politico ha smantellato il sistema sanitario regionale, le Asl e il ruolo dei medici di famiglia, cioè quella famosa medicina di prossimità, che garantiva un rapporto di rete, a favore della centralità degli ospedali, vieppiú per il 55% nelle mani di privati e ancora nellemani delle Regioni e non dello Stato, mentre questo ultimo sempre sotto ricatto dei “Lumbard” provvedeva a commissariare le Regioni del Sud, Campania e Lazio in testa, quest’ultima dopo gli scandali della destra capitolina ancora commissariata, per tenerle a stecchetto nel mentre cibavano quelle regioni che oggi hanno fallito.
Un fallimento che oggi presenta il conto con migliaia e migliaia di morti.
E su questa strage di nostri connazionali, l’avvocato Taormina si candida a fare il cojote su una montagna di morti. Nel mentre, faccia una raccolta di firme e chieda una indagine sulla Sanità Lombarda, sui tempi delle decisioni, visto che la Sanità era ad appannaggio delle Regioni ed ogni decisione spettava ai singoli Governatori, per tutti i provvedimenti non adottati in tempo utile e sul carico sproporzionato dell’emergenza da Covid-19 solo sul SSR. Si ricordi che solo qualche mese fa Lombardia, Veneto ed Emilia avevano chiesto di accelerare sull’autonomia “differenziata“. De Luca li bloccò chiedendo al tavolo nazionale, nel frattempo I bandito su spinta di Zaia, e Galan, di partire dalle dotazioni di base pro-capite. E come mai De Luca le decisioni le ha prese autonomamente senza aspettare il Governo? Taormina lo denuncera’ per questo?
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di Giovanni Coscia
BATTIPAGLIA – Secondo alcune decisioni prese all’interno dei palazzi del potere, il governo centrale, sembra, si stia preparando all’auto difesa. Un antico detto recita: “MALE NON FARE E PAURA NON AVERE”. E’ proprio in questi giorni infatti, il governo avrebbe attuato ed approvato il mega scudo penale, al fine di salvaguardare quanti, in questo momento, gestiscono l’emergenza legata al virus. La notizia legata alla questione dell’INPS e che quasi tutta Italia non riusciva ad accedere al sito per beneficiare dei famigerati 600 euro, garantite solo ad alcune partite IVA, l’altra parte che non può garantirsi nemmeno la cena, considerati anche i tanti lavoratori a “nero”, pur essi rimanendo in casa e senza lavoro, quindi di che sopravvivere, il governo Italiano ha avuto l’idea brillante di approvare un emendamento del PD, (che strano) al decreto “Cura Italia“. Grillini compresi.
Con il suddetto emendamento si introduce una sorta di “Scudo Penale“, se possibile definirlo tale, che andrebbe a coprire i medici ed i sanitari tutti, che sono attualmente impegnati negli ospedali, investiti dall’emergenza coronavirus. Non proteggerà soltanto loro lo scudo penale, in quanto la protezione riguarda, secondo il testo che è stato presentato dal capo gruppo del PD, MARCUCCI, a salvaguardare non solo le condotte professionali, ma anche LE CONDOTTE GESTIONALI AMMINISTRATIVE. In sostanza, in sede penale, non saranno punibile le condotte sanitarie, ma in essenza, il decreto, va a coprire anche il governo. Si può quindi affermare testualmente che in questo modo hanno messo le mani avanti; vero è che la situazione è del tutto inedita e che mai vi era stata una emergenza di questo tipo in Italia. Un po come navigare a vista, suole dirsi. Ma è anche vero che nel pericolo generale, perdere tempo prezioso ed energie per fare lo SCUDO PENALE, a beneficio di chi governa, è la prova tangibile di uno scarso senso pratico ed anche forse, che chi sta agendo al governo, non è del tutto sicuro di quei decreti e quei provvedimenti, lanciati nei momenti più impensati e comunicati nei momenti più tragici che stiamo vivendo.
Come volevasi dimostrare, l’ex premier Matteo Renzi, aveva anzitempo proposto lo scudo penale. Tanto veniva riportato dal sito internet “inchiesta.it, aveva già dettagliato sulla vicenda, in quanto col “solito fiuto, scriveva il sito, Renzi aveva già messo le mani avanti, in quanto aveva dichiarato che: “un paese che registra un così alto numero di morti, come il nostro, più di 10.000, è un paese che ha il dovere di chiedere una commissione di inchiesta sui fatti e per capire cosa non ha funzionato”. In pratica ci si chiede chi ha fallito! Che qualcosa non abbia funzionato o che qualcuno abbia fallito in questa esperienza nuova e senza precedenti, è un dato di fatto, considerato che i contagi sono saliti vertiginosamente e smisuratamente è salito il numero di morti.
Il 31 gennaio infatti, il consiglio dei ministri, proclamava lo stato di emergenza per 6 mesi, ancora ad inizio febbraio esponenti della politica nazionale e locale, facevano gli aperitivi, incuranti sui navigli, si abbracciavano in gruppo, nei quartieri cinesi di Milano, in sostanza si comportavano come se nulla fosse accaduto. Coperti anche da qualche esperto medico, il quale garantiva, in diretta nazionale nelle tv di stato e non solo, che non vi fosse alcun rischio di epidemia o di contagio. Qualcosa quindi, è andato storto. Ma evidentemente una falla vi è stata nella gestione politica del virus. Va ricordato, a giusta ragione, che l’Avv. Carlo Taormina, ex parlamentare del centro destra, ha parlato di oltre 500mila adesioni per la denuncia contro il premier Conte. In pratica, ci sembra di capire, che il popolo italiano non si sente per niente rappresentato da questo governo e quindi la presentazione dell’emendamento di Marcucci, PD, va in una direzione chiarissima e lampante: FORNIRE UNA PROTEZIONE non solo ai sanitari, ed è giusto, ma anche ai politici. Ma la tutela, in virtù dell’emendamento, è molto più blanda per i medici che non per i politici ed i burocrati. In pratica, come spiega il sito “inchiesta.it, sospetta apertamente, che il vero scopo della norma, sia quello di tutelare la direzione politica e gestionale dell’emergenza coronavirus. In sostanza si può ben dire che si stanno già preparando per essere “INGIUDICATI” ed “INGIUDICABILI”. Eppure hanno sospesa la democrazia e la costituzione, lor signori al governo stanno già affermando che essi non sono e non saranno giudicabili.
Roma, 8 aprile 2020