Coronavirus, De Luca si incazza: In Campania è vietato fare jogging e passeggiare sotto casa.
Il Governatore Vincenzo De Luca come un leone punta come prima cura il distanziamento sociale ma organizza la prima linea con i Covid Center in tutte le province. E di fianco si gioca la partita del primato della Sanità tra quella milionaria del Nord e quella pezzente del Sud.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
NAPOLI – Oggi i decessi sono stati 726, e sebbene si intravedono timidi segnali di speranza con un aumento significativo dei pazienti guariti e la riduzione anche dei contagi, arrivano messaggi contraddittori da esponenti del Governo, come la Circolare del Ministro degli interni Lamorgese che in qualche modo riabilitava la passeggiata con i figli, la corsa degli sportiva. Circolare che ha fatto insorgere alcuni Governatori di Regione, in primis quello della Campania, il Guerriero Vincenzo De Luca, il quale si è incazzato di brutto. Una incazzatura che ha costretto il Premier Giuseppe Conte a margine della conferenza stampa nella quale annunciava di procrastinare le misure restrittive fino al 13 aprile, a precisare che tutto rimane come prima e quindi “annulla” la Circolare Lamorgese, e mo, non si capisce un cazzo.
“Considero gravissimo il messaggio proveniente dal Ministero dell’Interno, relativo alla possibilità di fare jogging e di passeggiare sotto casa. – Dichiara il Presidente Vincenzo De Luca – Si trasmette irresponsabilmente l’idea che l’epidemia è ormai alle nostre spalle. Si ignora tra l’altro, che vi sono realtà del Paese dove sta arrivando solo ora l’ondata più forte di contagio. – prosegue – Si rischia, per una settimana di rilassamento anticipato, di provocare una impennata del contagio. – aggiunge – Ribadisco che in Campania rimane in vigore l’ordinanza regionale, derivata da motivi di tutela sanitaria, la cui competenza è esclusivamente regionale. – Si ribadisce che è assolutamente vietato uscire a passeggio o andare a fare jogging“.
E di seguito sia sulla sua pagina Facebook che sul sito della Regione e con un lancio di agenzia pubblicava il suo appello al Governo perché confermasse “in maniera chiara e forte l’obbligo per tutti di rimanere a casa, salvo che per l’acquisto di beni alimentari o di medicinali”. De Luca sa bene che la prima “Cura” su cui puntare è il distanziamento sociale. È solo in questo modo si può evitare che il contagio dilaghi anche da noi. De Luca con tutte le sue forze, come un Leone sta difendendo la pelle dei campani. E ogni giorno che passa, tenendo a bada il Coronavirus, è un giorno in più che gli consente di organizzare il Fronte, la prima linea, quella che deve assicurare le cure necessarie scavando minime risorse disponibili e mettendo su Centri Covid. E dopo il Loreto Mare, il Caldarelli, il Moscati di Avellino, e via di seguito gli Ospedali di Caserta, provincia per provincia. A Salerno con il Ruggi e gli Ospedali di Nocera Inferiore, Eboli, Vallo della Lucania e ora le Cliniche private che da Salerno al Cilento complessivamente hanno assicurato oltre 200 posti.
De Luca sebbene incazzato rinnova l’appello accorato ai concittadini perché rispettino rigorosamente l’ordinanza regionale che vieta le uscite. “Sappiamo bene – ha avvertito il Governatore della Campania – tutti noi quanto sia grande e pesante l’impegno richiesto. Ma sarebbe un delitto vanificare i sacrifici fatti in queste settimane abbandonandosi ora a comportamenti irresponsabili. – facendo un esempio aggiunge – Se in un quartiere escono cinquecento genitori con bambini al seguito, chi controlla il distanziamento di almeno un metro tra genitore e genitore, fra bambino e bambino? Chi controlla che la passeggiata avvenga nelle vicinanze dell’abitazione? Chi controlla che l’uscita duri un’ora e non una mattinata? Chi controlla i motivi di necessità? Non oso neanche immaginare quello che succederebbe in queste condizioni, nel fine settimana di Pasqua. Sarebbe come dare il via libera a tutti: una tragedia”.
Ha maledettamente ragione lo sceriffo, il risultato porterebbe ad una riesplosione del contagio e da qui a un paia di settimane, dopo l’incubazione del virus per noi sarebbe una tragedia, una strage. E gli Ospedali dei lazzaretti. “E così, – dice De Luca – anziché ridurre il calvario di questi giorni, lo si prolunga all’infinito con un danno incalcolabile per la salute dei cittadini”. Un’altra cosa non la dice, anche perché in questo momento tira una brutta aria. De Luca non dice che negli ultimi anni, mentre si imponeva al Sud di fare economia sulla pelle dei meridionali, al Nord si cacavano soldi a diarrea, e ora a parità di abitanti noi abbiamo il 35% di Ospedali in meno della Lombardia. Mentre al Sud si economizzava sui presidi medici indispensabili (stanza e qualche letto) al Nord e in Lombardia si compravano macchinari avveniristici.
Per convincere la “lobbye” delle passeggiate e quelle del “Jogging” De Luca traccia il possibile scenario se si abbassa la guardia dichiara – “Anziché dare respiro ai bambini e agli anziani, rischiamo di doverli tenere chiusi in casa a giugno e a luglio! Questa sì sarebbe una tragedia“. – e rincara sulle misure restrittive – Per questi motivi ribadisco che in Campania è assolutamente vietato uscire per strada, al di là dei casi consentiti”. Insiste sulla differenza tra Ordinanza e Circolare e sulle “pene” per i trasgressori, e conclude preannunciando misure in favore di famiglie e imprese, le fasce più deboli e le professioni.
E come si fa a non dargli torto, specie se ci si sofferma su tutto quello che stiamo assistendo? Mettendo insieme come un puzle tutti i pezzi, ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori, dalla sordità dei nostri Partners europei alla rabbia per lesa maestà dei “baroni” della medicina del Nord come il Massimo Galli del Istituto Sacco di Milano, il quale in preda ad una crisi di nervi accusò di protagonismo provinciale lo studio di Paolo Ascierto dell’istituto Pascale di Napoli. Oppure quel Giovanni Rezza dell’ISS che manifestando una stucchevole prosopopea, invece di pensare ai morti da coronavirus della Lombardia e al fallimento della Sanità lumbard nonostante tutti i miliardi e le strutture miliardari a disposizione, faceva finta, si vedeva da lontano un miglio, che si preoccupava per il Sud, ma non per la mancanza di Ospedali, ma per la scarsa qualità della Sanità. Andava “sparato” a vista e licenziato in tronco insieme al suo collega “Barone”.
Oltre a tutte queste verità ve ne sono altre due che fanno capire ogni differenza e che partita si sta giocando tra Nord e il Sud. La differenza che a Milano dopo una strage di oltre 7000 morti si è realizzato alla Fiera di Milano un Covid Hospital di circa 600 posti in 15 giorni dopo una colletta tra miliardari che hanno raccolto 21milioni di euro (spiccioli). Da noi in Campania la raccolta la facciamo di bottoni. L’altra verità che è in gioco il primato della Sanità quella miliardaria del Nord e quella miserabile del Sud.
Eboli, 2 aprile 2020