Piana del Sele e crisi del settore agroalimentare: È allarme dalla Lega.
Alla Coldiretti, il PD, LEU, M5S, FI si aggiunge anche il coordinatore provinciale della Lega Esposito: “L’agroalimentare nella Piana del Sele è in ginocchio si intervenga subito”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – «Gli effetti del coronavirus si fanno sentire anche nel comparto agroalimentare, – si legge nella nota della Lega per Salvini Premier di Salerno che dopo: la Coldiretti Salerno con il suo Presidente Vito Busillo; il PD con i consiglieri comunali di Eboli Pasquale Infante e Francesco Rizzo, e il parlamentare Piero De Luca: Il M5S con il Consigliere Regionale Michele Cammarano; LEU con l’On. Federico Conte; FI con l’On. Gigi Casciello; si aggiunge a chiedere provvedimenti in favore del comparto agricolo e agroalimentare della Piana del Sele – è il primo settore per valore aggiunto della Campania: 68 mila sono le imprese agricole attive, quelle con partita iva e fascicolo aziendale e 7500 le imprese alimentari. I primi contraccolpi si registrano a sud di Salerno: gli agricoltori, come segnalato da Coldiretti Salerno, sono oggi in affanno, con le aziende che registrano un calo generalizzato nei fatturati per le disdette negli ordinativi, sia per il mercato interno sia per quello estero. Si parla di una produzione di circa il 60% in meno rispetto allo scorso anno.
Stesso discorso per le aziende zootecniche e lattierocasearie. Anche la mozzarella di bufala, simbolo di Battipaglia e in genere di tutta la Piana del Sele, risente del calo delle vendite con conseguenze su tutto il comparto. “C’è la necessità e l’urgenza di un intervento immediato del Governo e della Regione per attivare delle strategie che portino ossigeno a migliaia di aziende che in questo momento sono in difficoltà e che rischiano il collasso nelle prossime settimane – dice Nicholas Esposito – coordinatore provinciale Salerno Lega-Salvini Premier- . I prodotti freschi non si consumano e si preferiscono quelli a lunga conservazione. L’invito a tutti è quello di consumare i prodotti a km zero, del territorio che sono sicuri e controllati”.
Molti dipendenti sono già in cassa integrazione e le merci non vengono ritirate. Una situazione che il comparto non potrà sostenere a lungo. “Oltre al rinvio delle scadenze, agli ammortizzatori sociali per i lavoratori agricoli, alle aziende serve liquidità – chiarisce Esposito -. Servono nuovi strumenti finanziari di ripianamento delle passività accumulate, in base all’effettiva capacità produttiva di ciascuna azienda” .
Da Coldiretti arriva anche la richiesta alla Regione di finanziare le pratiche ammissibili della misura 4.1.1 e 4.1.2 del PSR Campania per circa 350 milioni di euro nella sola provincia di Salerno. “Ognuno faccia la sua parte, meno campagne sociale e più interventi attivi – tuona il coordinatore di Salerno».
Salerno, 24 marzo 2020