“Attese fino a 7 giorni per un tampone domiciliare, va rivista la procedura”. Appello dal M5S.
La responsabile nazionale sanità del M5S Ciarambino: “Campania unico caso con troppi passaggi e coinvolgimento del 118, se ne occupino direttamente le Asl”. A un Appello non è meglio collaborare con una proposta concreta?
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
NAPOLI – È singolare come in un momento così difficile anziché collaborare e trasformare un appello a mezzo stampa in una collaborazione con proposte concrete, proprio la responsabile nazionale della Sanità del M5S Valeria Ciarambino, contribuisce a creare panico mettendo in dubbio le procedure adottate su scala nazionale che comportano la copertura della nostra Sanità attraverso gli Ospedali, i Medici di Base e tutte le promanazioni che attengono al Servizio Sanitario Regionale organizzato sui territori tra le ASL e Le Aziende Ospedaliere e quelle Universitarie non escludendo per le loro competenze gli uffici periferici e territoriali 118, Distretti e via di seguito, non escludendo le strutture Ospedaliere Private.
Pertanto pur pubblicando questa nota che ci è pervenuta dall’ufficio Stampa della responsabile Nazionale della Sanità del M5S e Consigliera Regionale Valeria Ciarambino e che si riporta qui di seguito integralmente, c’è ne discostiamo e chiediamo:
- Perché questi rilievi non li ha fatti alla centrale unica regionale che coordina tutti gli interventi?
- Perché non si è rapportata in via breve con l’assessore Regionale alla Sanità e con il Governatore De Luca?
- Questo suo comunicato secondo lei, potrebbe infondere paura e sensazione di abbandono da parte dei pazienti che o volontariamente o consigliati, ma sempre con la guida dei Medici di Famiglia anziché infondere coraggio e messaggi rasserenanti?
- In questo momento crede che si apprezzare un tipo di opposizione politica, vieppiú portata avanti da un Movimento che, sebbene all’opposizione in Campania, è al Governo Nazionale e che esprime addirittura il Presidente del Consiglio?
«In queste ore siamo sommersi da segnalazioni di cittadini che, nonostante presentino tutti i sintomi del contagio da Covid-19 e nonostante la richiesta di tampone parte dei loro medici di base, attendono fino a oltre 7 giorni per l’esame del tampone a domicilio. – dichiara la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle e responsabile nazionale sanità Valeria Ciarambino – Casi gravissimi di giovani o anziani, se non di intere famiglie anche con bambini piccoli, che hanno atteso o che ancora attendono a casa per giorni e giorni con febbre alta, tosse acuta e problemi respiratori. Un fenomeno certamente riconducibile, oltre che alla carenza di tamponi, a una procedura farraginosa che caratterizza soltanto la Campania. La nostra è infatti l’unica regione nella quale un potenziale contagiato è tenuto a contattare il medico di base o la guardia medica che, dopo consulto telefonico, invia le richieste di tampone al Dipartimento di prevenzione dell’Asl, che a sua volta le rigira al 118 che dovrà ottemperarvi assieme alla gestione delle emergenze ordinarie. In altre regioni è lo stesso Dipartimento d’igiene che, presa in carico la segnalazione, dispone immediatamente il tampone domiciliare.
“Ci facciamo portavoce degli appelli disperati di tantissimi cittadini e di medici e operatori del 118, affinché anche la Regione Campania adotti le stesse pratiche in uso in tutte le altre regioni, – prosegue la Ciarambino – introducendo una procedura più agile che eviti troppi passaggi, consenta di effettuare più tamponi e, nel contempo, non sovraccarichi ulteriormente il lavoro degli operatori del 118. Un intervento per tampone Covid, tra il raggiungimento del paziente, il trasporto dei tamponi al centro infettivologico, le fasi di vestizione e svestizione degli operatori e la successiva sanificazione del mezzo, tiene impegnati ambulanza e personale a bordo per circa 3-4 ore. Tempo sottratto agli interventi di urgenza sui pazienti contagiati – conclude la Ciarambino – che necessitano di ricovero, e agli interventi urgenti, alcuni anche di una certa gravità come casi di infarto o di ictus per i quali il fattore tempo è determinante”.
Napoli, 17 marzo 2020