Il Sud e la lotteria del posto pubblico

4 commenti su “Il Sud e la lotteria del posto pubblico”

  1. Il lavoro per noi giovani è solo una chimera. Berlusconi se ne frega e la sinistra non è capace di contrapporre politiche valide per il lavoro. I sindacatri non ne parliamo, ormai non hanno nessun ruolo tranne che non facciano i cagnolini come angeletti.

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  2. se la risposta precedente no è stata inviata per motivi di connessione dico che DE Masi come ha fallito nel progetto dell’auditorium di ravello leggette gli ultimi art, di giornali cosi dice cavolate sullo studio o riflessione del concorso napoletano di 500 posti. questa è utopia pura non si scherza sulla pelle della gente ,giovani dite no a tutto questo.

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  3. iI turn-over fermo al 2013, e le assunzioni statali sono un miraggio per il popolo bue,chi amministra e sbaglia, non paga, ma invece paga l’amministrato;infatti, secondounveterato andazzo nel Belpaese,si socializzano le perdite e si privatizzano i gudagni! Dicevano che “andava tutto bene”, ora si scopre, che vie è un buco di 25/27mld,per ora……

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  4. Agli impieghi nelle pubbliche
    amministrazioni
    si accede mediante
    concorso, salvo i casi
    stabiliti dalla legge». Il
    terzo comma dell’articolo 97 della
    Costituzione italiana in Italia
    ce ne sono parecchi. Tra province,
    regioni, enti di ricerca, enti pubblici
    non economici, comuni, ministeri
    e Asl, la conta è quasi impossibile.
    Unastima del 2007, uscita nelle
    pagine del Sole 24 Ore, parlava
    di 70mila. Oggi qualche cosa in
    più, come conferma anche il ministero
    della Funzione pubblica. Una
    piccola città. Per i cui abitanti non
    c’è posto. O, meglio, non c’è “il” posto.
    Che pure avrebbero vinto.IL BLOCCO
    Per capire il perché ci si deve addentrare
    nella giungla normativa
    italiana. Fino al2008 il reclutamento
    di personale nella pubblica amministrazione,
    almeno per i ministeri
    e gli enti non economici, era
    regolato dalle diverse Finanziarie
    che destinavano alle assunzioni un
    fondo globale (di solito 75 milioni
    di euro). Con quel denaro, visto
    che un lavoratore costa in media
    35mila euro, era possibile fare oltre
    duemila assunzioni l’anno. Il
    fondo veniva calcolato considerando
    un turn over al 7%. Quindi se
    venivano assunte duemila unità significava
    che ne erano cessate quasi
    30mila. La distribuzione delle assunzioni
    veniva fatta, però, in base
    al peso politico di ogni singolo ministero.
    La legge finanziaria 2007, confermata
    dal decreto 112 del 2008 (il
    “decreto Brunetta”), ha modificato
    le regole. Ha previsto, a decorrere
    dal 2008, un turn over più razionale
    per i ministeri e gli enti pubblici non
    economici. Anziché la costituzione
    di un fondo unico, ogni amministrazione
    si può calcolare un budget sul
    quale fare le assunzioni. Il calcolo è
    questo: nel 2008 si poteva assumere
    il 20% del personale cessato nel
    2007, nel 2009 si poteva assumere il
    10%del personale cessato nel 2008,
    nel 2010 e 2011 il20%di quello cessato
    rispettivamente nel 2009 e
    2010, mentre nel 2012 il 50% di
    quello cessato nel 2011, per arrivare,
    infine, al 100% del turn over nel
    2013.
    Dunque, in base alla legge, le amministrazioni
    pubbliche centrali per
    coprire le carenze d’organico possono
    bandire concorsi e reclutare altro
    personale. In base a una tabella precisa,
    un turn over fissato per legge.
    E perché non si assume allora?
    Perché quella legge deve sottostare
    a un’altra norma. Voluta dal ministro
    Tremonti. E cioè quella (contenuta
    nel decreto n. 78 del 1 luglio
    2009, convertito nella legge 102 il 3
    agosto dello stesso anno) dove si di-
    I giovani vincitori
    di concorsi che
    attendono il posto
    È quanto può spendere
    un candidato per compiere
    l’intero l’iter di un concorso
    ed ora il blocco fino al 2013

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