I primi effetti del DPCM anti-coronavirus: Città deserta, file ai Supermarket e alle Farmacie.
Il momento è drammatico, ci aspettano 15 giorni di clausura, l’obiettivo: arrestare il contagio. Nel frattempo è tutto chiuso e i ristoranti La Perlina e Piazzetta Santa Sofia si organizzano per la consegna a domicilio di Pizze, primi e secondi piatti. Ma….. Arriva il decreto che non si puó.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Ci voleva un provvedimento così drastico come quello adottato dal Governo Conte e contenuto nel DPCM del 9 marzo 2020, per far comprendere a tutti gli italiani, anche quelli più cinici, festaioli e vacanzieri, che non si scherzava e non si scherza, che l’epidemia da Virus Covid-19 può creare ancora più danni di quelli che ci ha già procurato fino a questo momento, e potrebbe procurarci in seguito fino a giungere paralizzare il nostro sistema sanitario nazionale, che, che che se ne dica insieme ai medici ed il personale sanitario ha risposto bene, benissimo.
E così da questa mattina con le misure drastiche adottate dal Governo tutti si sono adeguati e la Città si è presentata spettrale, con negozi, uffici e marciapiedi vuoti, le poche persone che si sono incontrate erano munite di mascherina. All’esterno delle Farmacie i cittadini aspettavano il loro turno. All’esterno dell’Eurospin, come dei Decò le persone hanno civilmente atteso al Decò di via Rosselli il personale e i clienti erano tutti mascherati e con guanti. L’accesso era limitato a sole dieci persone facendole entrare una per volta, per evitare affollamenti. Gli scaffali erano pieni, scarseggiavano solo pochi prodotti, quelli legati all’igienizzazione per le mani e per la casa e poi come quando eravamo in Guerra (Zucchero e Farina). Ma l’importante è che tutti, proprio tutti hanno compreso, un poco per paura e un poco per responsabilità, ma non si esclude anche per le possibili sanzioni per i trasgressori, quanto sia amportante adottare le misure per contenere ed evitare che il coronavirus si propaghi ulteriormente.
Adesso bisogna che passi anche la sera e la notte, daltra parte con la chiusura degli esercizi commerciali per le 20.00 sarà difficile per i giovani affollare pub e bar. Ma tutto questo purtroppo significa anche una crisi economica senza precedenti. Si tratta solo di poche settimane, ci dicono:
Speriamo; il sacrificio vale la candela. Ma come al solito c’è sempre chi si organizza, in uno: sia per fornire e per garantire un servizio e sia per limitare il danno; come hanno fatto alcuni ristoratori ebolitani. Infatti lo Chef Dino Marchetto proprietario di Piazzetta Santa Sofia, un Ristorante nel pieno centro Storico, si è organizzato per consegnare cibo e pizze a domicilio. Ma….. Arriva il decreto che non si puó.
A prendere atto della emergenza sanitaria e delle conseguenti normative, è anche lo chef Claudio D’Amato proprietario del Ristorante e Pizzeria “La Perlina”, il più antico ristorante cittadino, il quale per agevolare i propri clienti si offre di fornire il servizio a domicilio per la consegna di Pizze, Primi e Secondi piatti. Oltre a garantire nel proprio locale spazi ampissimi e a distanze più che sicure oltre ad assicurare tutte le norme di cui al DPCM. Si raccomanda di effettuare le relative prenotazioni, entro le ore 17.00 dello stesso giorno, assicurando la consegna per l’ora che si è concordato.
Sarà sufficiente per garantire la sicurezza e limitare il contagio? Non lo sappiamo, ma forse si dovrebbe organizzare un servizio di consegna a domicilio della spesa per le persone anziane o che non vogliono rischiare uscendo di casa o per chi invece per ragione di salute non può proprio permettersi il lusso di uscire di casa.
Eboli, 11 marzo 2020