Intercettazioni: Il 2 febbraio scorso nel silenzio più totale mediatico, il Senato ha approvato il decreto schiaccia italiani.
Nel caos del coronavirus, nel trambusto generale che si è creato, ad arte, passa del tutto inosservato e nel grande silenzio assordante, l’approvazione della legge sulle intercettazioni.
di Giovanni Coscia per il blog di Massimo Del Mese
ROMA – E’ nel silenzio totale, mediatico e politico, il 29 febbraio scorso il senato ha approvato con 156 Si e 118 No il decreto schiacciaitaliani, sulle intercettazioni. Nel caos del coronavirus, nel trambusto generale che si è creato, ad arte, passa del tutto inosservato e nel grande silenzio assordante, l’approvazione della legge sulle intercettazioni. E’ legge a tutti gli effetti. Un “welcom” nel totalitarismo liberale, o se si preferisce, nel liberismo e nel liberalismo totale, anche se è il medesimo effetto. Si tratta or dunque, di un totalitarismo del controllo totale su ognuno di noi e che condanna, senza tregua, i totalitarismo passati, con riferimento alla politica di un certo periodo ed al silenzio che ci si è imposti, per dovere di soffocare vicende scandalose della nostra storia.
Una sorta di oscurantismo culturale, ed è ovvio. E’ una legge che delegittima se stessa e lo fa celebrandosi come regno di una libertà compiuta. Il suddetto decreto, approvato da un governo non espressione degli italiani, rappresenta la prova che il totalitarismo degli anni passati, ovvero dall’inizio del 1900 era, al cospetto attuale, una vera democrazia.
La realtà ha quindi distorto il senso reale di noi tutti, in quanto sottoposti, nostro malgrado, ad un controllo senza il nostro minimo assenso e dunque contro la nostra volontà. Il decreto ad ogni modo, è reso attuabile, e sarà possibile accertarsi di eventuali azioni criminose o similitudini ed arrestare i malviventi. E gli innocenti sono tutelati? Il punto è uno soltanto: “E’ meglio un colpevole in libertà oppure un innocente in carcere”?
Non deve essere oscurato il servizio di gestione delle intercettazioni; sarà gestito da società private, le quali tutto l’interesse avranno a far si che le intercettazioni prosperino per necessità e quindi al di la di ogni necessità. Si intercetterà chiunque, pur di garantirsi, le società che gestiscono, il flusso maggiore di danaro per la loro ”opera prestata”. Questo è il liberismo, purtroppo. E purtroppo è pura realtà. Una concretezza e tangibilità spietata che essa stessa, a tinte distopiche, si presenta come l’inferno realizzato. Un inferno ed una posizione in cui tutti saremo controllati potenzialmente e sempre.
Tutto ciò, secondo il modello di una vita quotidiana che diverrà un incubo. Un incubo in cui, società private potranno lucrare attivamente sulla vita di ognuno di noi. Ci sorveglieranno quotidianamente ed ininterrottamente. In astratto si garantirà la sicurezza pubblica per garantire dunque, il loro profitto quotidiano. Insomma il 1989 aveva noi promesso, se pur in forma plateale, la fine definitiva dei totalitarismi rossi, che avevano colorato di sangue quello stesso secolo. Non ultimo il muro di Berlino. Questo decreto sulle intercettazioni, ha posto in essere un nuovo ed ancora più subdolo totalitarismo.
Un totalitarismo che non ha colori di partito, ma ha stranamente il colore “Arcobaleno”, simbolo della pace. Ma è proprio vero? Un totalitarismo che si contrabbanda con quotidianità, come impero della compiuta libertà. Quindi è solo ed esclusivamente un totalitarismo a forma di merce, nel quale la repressione e la sua invisibilità, rappresentano la stessa e medesima cosa, sotto mentite spoglie, di un governo, non voluto dagli italiani e che ha imposto un decreto, nel silenzio totale, aiutato dal “frastuono e dal rimbombo” della quiete imposto dal virus che è parte integrante di una politica di governo, il quale lascia credere ad ognuno di noi, di vivere nella più totale democrazia. Nulla di più falso. A breve, credo, indosseremo i Chips come gli animali.
Roma, 7 marzo 2020