Sottoscritta convenzione “Vita Indipendente”: programma sperimentale di coprogettazione tra Piano di Zona e associazioni.
Un progetto che mette insieme volontariato e promozione sociale per programmare e realizzare dignità ed autonomia a persone con disabilità e supporto alle famiglie.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Il Piano di Zona S3, di cui Eboli è Comune capofila, ha approvato lo schema di convenzione relativo alla manifestazione di interesse da parte di associazioni di volontariato o di promozione sociale a collaborare con l’Ambito S3 nella coprogettazione del programma sperimentale “Vita indipendente”. Espletate le procedure normative di individuazione dei soggetti affidatari, l’Ambito Sociale è ora pronto ad avviare l’innovativo e significativo programma sul territorio.
«E’ uno degli obiettivi prioritari che il Piano di Zona ed il Comune di Eboli si sono dati – spiega il sindaco di Eboli, Massimo Cariello, anche nella sua funzione di presidente del coordinamento istituzionale dei sindaci dell’Ambito S3 -. L’obiettivo primario è garantire il diritto a una vita indipendente alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell’autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita. E’ un progetto che assicura dignità ai singoli, ma anche tranquillità e rientra in un’azione a sostegno delle fragilità che mettiamo in campo con impegno e passione, anche grazie al lavoro quotidiano del Piano di Zona coordinato dalla responsabile, Annamaria Sasso, ed al supporto continuo del disability manager del Comune di Eboli, Generoso Di Benedetto».
Con l’avviso pubblico sono stati individuati due soggetti che hanno manifestato interesse alla coprogettazione, essendo in possesso degli stringenti requisiti normativi previsti per un programma sensibile quale “Vita indipendente”. «Le azioni messe in campo riguardano l’intera sfera quotidiana delle persone con disabilità – sottolinea l’assessore comunale alle politiche sociali, Carmine Busillo -. Innanzitutto prevenire l’isolamento ed istituzionalizzare un supporto genitoriale; poi un’opera di informazione e sensibilizzazione, con attività di monitoraggio e di coordinamento; quindi interventi innovativi e sperimentali, finalizzati ad accompagnare e sostenere le persone con disabilità nel processo di sperimentazione di azioni di vita indipendente. Il tutto rientra nella cornice degli interventi tesi ad assicurare vita indipendente a tutti, intervenendo sulle situazioni di fragilità e sostenendo singoli e famiglie».
Eboli, 5 marzo 2020