La legge “obiettivo” ha sancito una condizione di assoluta libertà del general-contractor nell’affidamento di attività a progettisti, società di servizio, imprese.
Il ribasso rappresenta un guadagno netto rispetto al prezzo concordato con il committente. Insomma ci guadagnano tutti tranne la qualità dell’opera realizzata.
di Erasmo Venosi
MILANO – Lo scandalo negli appalti pubblici si nutre di un’intelligente normativa, costruita ad hoc per accelerare i tempi di conclusione dei procedimenti autorizzatori e far lievitare i costi di investimento. Gli strumenti utilizzati da postulanti e lobby abbarbicati alla greppia della spesa pubblica, sono il “contraente generale” (general contractor o GC) e la “finanza di progetto” (project financing o PF). Il contraente generale è stato definito nel 2001 con l’ex legge obiettivo (443/2001), oggi trasferita nel Codice Appalti mentre la “finanza di progetto” è definita nella legge sui lavori pubblici (109/94). GC e PF sono gli strumenti di elezione per realizzare le opere pubbliche: in particolare le “opere strategiche” , i cui criteri idonei alla identificazione non sono stati mai definiti e comunque sostituiti da “negoziazioni” Stato-Regione e conseguente inserimento nell’allegato infrastrutture al documento di programmazione economico finanziaria.
Il contraente generale è il soggetto economico e “interlocutore unico”, responsabile di tutte le attività a esso affidate da un committente attraverso un “contratto” nel quale sono definiti le prestazioni e i risultati attesi. La legge “obiettivo” ha sancito una condizione di assoluta libertà del general-contractor nell’affidamento di attività a soggetti terzi ovvero progettisti, società di servizio, imprese. La norma prevede espressamente che il contraente generale “…possa liberamente affidare a terzi l’esecuzione delle proprie prestazioni…”.
Insomma il contraente generale può affidare a trattativa privata la realizzazione delle opere. Inoltre non essendo vincolato nella gestione dell’opera è interessato al massimo ribasso di prezzo. Il ribasso rappresenta un guadagno netto per il contraente generale rispetto al prezzo concordato con il committente. Insomma ci guadagnano tutti tranne la qualità dell’opera realizzata. Il programma delle infrastrutture strategiche si compone di 20 famiglie infrastrutturali, 158 infrastrutture strategiche e 367 opere ad autonomia funzionale. Il costo del programma è passato da circa 125 miliardi di euro del 2001 a 174 miliardi di euro del 2009. La finanza di progetto è prevalentemente gestita da società di diritto privato, delle Spa ma con capitale tutto pubblico o prevalentemente pubblico.
Le risorse finanziarie occorrenti per gli investimenti sono prestiti garantiti dal “socio pubblico”.Insomma i debiti contratti emergeranno “domani” al tempo della restituzione di debiti. Le SpA di diritto “privato”? ANAS, Società Stretto di Messina per la progettazione realizzazione e gestione del ponte sullo stretto, TAV , la Quadrilatero Spa per le opere strategiche delle regioni Marche ed Umbria, ARCUS per lo sviluppo dell’arte e la cultura , Le società partecipate da Stato, Enti locali e Regioni sono 759 di cui 21 quotate.
Nel 2005, regioni, province e comuni erano azionisti in 711 società, con un attivo di 102 miliardi di euro, un fatturato di 43 miliardi .Il mix vincente diventa “ emergenza più contraente generale più finanza di progetto attivata da una spa pubblica” e tutto diventa possibile. Inutili sono stati negli anni gli interventi delle autorità di controllo: Corte dei Conti, Autorità per la Concorrenza, Autorità per i Lavori Pubblici, Nucleo di valutazione della Finanza di Progetto.
Nell’indagine conoscitiva sull’alta velocità della AGCM del 1996 ( n.3526) si denunciava l’inefficacia del modello di G.C. e si quantificavano in 4000 mld il risparmio per il Tesoro eliminando la inutile e costosa intermediazione del G.C.Il 13 febbraio del 2002 l’Antitrust denunciava il contrasto delle norme italiane con quelle comunitarie in materia di appalti pubblici e chiedeva la gara per le tratte alta velocità la cui costruzione non era iniziata.
E ancora la Corte dei Conti con delibera n. 25 del 2008. Infine la penetrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici. Erroneamente si punta l’attenzione sui contratti di subappalto considerandolo comprensivo di tutti i contratti derivanti dal contratto principale. Il subappalto è invece uno dei tanti subcontratti e che quelli che usano le organizzazioni criminali in particolare sono i sub contratti di Nolo e Fornitura.
Per tali tipologie contrattuali il certificato antimafia non è richiesto! In tali settori la criminalità organizzata interviene imponendo le attività alle imprese mediante contratti che sfuggono al controllo previsto dalle leggi antimafia sul subappalto: i contratti di “fornitura” riguardano i materiali inerti e il calcestruzzo e quelli di “nolo”che riguardano i trasporti e il movimento terra. I movimenti terra nel caso di autostrade e ferrovie sono rilevanti perché fanno riferimento a decine di milioni di metri cubi. “Emergenza opere “ più un concessionario, il C.G. che non deve gestire l’opera e che ha tutto l’interesse a far lievitare tempi e costi e una P.F. che si fa prestare soldi che poi garantisce lo Stato.
Tutto questo all’interno di un contesto dove gli organismi di controllo, non contano nulla. L’ultima relazione fatta dall’Unità Tecnica per la Finanza di Progetto (legge 144/1999) risale al 2003! Alla fine come certifica Banca Italia, il tempo medio di progettazione rimane di 6 anni e nel caso dell’alta velocità, il costo medio a Km è pari a 42 milioni di euro contro i 15 dell’a.v. della Spagna e i 13 della Francia. Il tunnel ferroviario transalpino svizzero, il Loetschberg è costato a consuntivo 83 milioni a Km mentre il nostro tunnel transalpino in Val di Susa (traforo del Frejus) sul progetto preliminare vien stimato con un costo a km pari a circa 280 milioni di euro!Le infrastrutture servono e vanno realizzate se incrementano il benessere sociale collettivo , ma non devono caricare di debiti i contribuenti di oggi e di domani per foraggiare lobby e mascalzoni.
I rischi di una eccessiva discrezionalità di alcuni dirigenti nei modi e tempi di aggiudicazione e svolgimento degli appalti PP induce più di una accorta riflessione.Una delle principali novità delle nuove norme, è rappresentato dall’obbligo, per le stazioni appaltanti, di adottare per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura per la progettazione delle opere pubbliche solo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il nuovo criterio consentirà, con l’ attribuzione di pesi significativi agli elementi qualitativi dell’offerta , di porre un freno ai ribassi,VERO RISCHIO, che hanno, ormai,raggiunto livelli inaccettabili per prestazioni progettuali di qualità.
Altra novità è costituita dalla introduzione della verifica del progetto con riferimento ad ogni livello progettuale.
Lo schema di regolamento così modificato dovrà acquisire, ora, i competenti pareri del Consiglio di Stato e del Consiglio Superiore dei LL.PP. I criteri sui quali si basano le amministrazioni aggiudicatrici per l’attribuzione degli appalti pubblici sono:
•
• o esclusivamente il prezzo più basso;
• o, quando l’appalto è aggiudicato all’offerta economicamente più vantaggiosa, diversi criteri collegati all’oggetto dell’appalto, quali, ad esempio, la qualità, il prezzo, il pregio tecnico, le caratteristiche estetiche e funzionali, le caratteristiche ambientali, il costo d’utilizzazione, la redditività, il servizio successivo alla vendita e l’assistenza tecnica, la data di consegna, il termine d’esecuzione.
L’amministrazione aggiudicatrice deve precisare la ponderazione relativa di ogni criterio. Uno dei principi sui quali si fonda il Codice dei contratti pubblici è quello della trasparenza delle procedure di gara che si realizza attraverso due percorsi:
a) un percorso completamente interno all’amministrazione che gestisce la procedura;
b) un percorso che coinvolge, oltre all’amministrazione aggiudicatrice l’Autorità dei contratti. In tali fasi del procedimento, l’amministrazione deve tenere conto che l’obiettivo principale delle norme comunitarie in materia di appalti, è quello dell’apertura ad una concorrenza corretta in tutti gli stati membri, principio che potrebbe venire leso dalla divulgazione di informazioni il cui contenuto potrebbe essere usato per falsare la concorrenza, oltre ad alterare il concetto di affidamento che i concorrenti ad un appalto pubblico ripongono nell’amministrazione tenuta ad una corretta valutazione della posizione di ciascun partecipante alla procedura.
tutte belle parole quelle illustrate da marco naponiello in relazione alle gare ”’offerta economicamente piu vantaggiosa”
vale a dire:progetto,prezzo, pregio tecnico, qualità, offerta, caro marco anche per quanto riguarda questa procedura c’é il trucco,tranne se fossi tedeschi,purtroppo siamo italiani,questa procedura in linea di massimo, somiglia a quando si fanno i concorsi con il tema,per me vale sette e per te vale quattro,per cui anche con questa procedura c’é tanta autonomia da parte delle commissioni è quindi se l’aggiudica sempre u campariello per non dire altro
sono sempre mirco dimenticavo, secondo me la procedura migliore per l’affidamente delle gare in genere, é con il sistema della media, con un particolare calcolo per’altro gia’ previsto con il nuovo codice sugli appalti
PRIMATO MONDIALE
Visto il testo dell’emandando regolamento, viste le linee guida elaborate con criteri rupestri, vista la felicità di politici e faccendieri possiamo finalmente concludere che L’ITALIA E’ L’UNICO POSTO AL MONDO IN CUI IL RISULTATO DELLE GARE DI SERVIZI DI INGEGNERIA, E’ PREDETERMINABILE PER LEGGE ANCORA PRIMA DI FARE LA GARA.
LA LEGGE E’ STATA INTRODOTTA DALLE SINISTRE A LORO TEMPO AL POTERE E PERFEZIONATA DALLE DESTRE ATTUALMENTE AL POTERE.
A Tor Vergata esperti di diritto amministrativo svolgono un seminario della durata di due giorni sul Codice dei Contratti Pubblici rivolto a pubblici funzionari e operatori economici. Potrete visionare il nostro servizio al seguente link:
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