Ecco il documento dell’assemblea ANCI Campania sull’emergenza Coronavirus. E i danni? La Procura Nazionale la vuole aprire un’indagine?
Un incontro chiarificatore con i Sindaci voluto dal Governatore De Luca e convocato dal Presidente Marino in risposta alla campagna di disinformazione, per dare univocitá alle azioni di contrasto alla diffusione epidemiologica da Coronavirus e porre fine al “procurato allarme” e alla campagna irresponsabile del terrore.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
NAPOLI – La risposta che l’Italia ha dato all’emergenza coronavirus è stata tempestiva e rispondente ai protocolli raccomandati dall‘OMS e UE, così come ci è stato riconosciuto anche dagli stessi organismi, ed è stata fin dai primi momenti improntata alla massima trasparenza e chiarezza sia nei confronti della comunità nazionale e sia dei partner internazionali. Tuttavia a questo rigore e alle pronte e qualificate risposte, suggerite, venute e raccomandate soprattutto dal mondo scientifico e applicate dal nostro Servizio Nazionale Sanitario vi è stata per contro, una preoccupante ed insistente proliferazione di notizie inaccurate ed allarmistice “sparate” da Giornali, TV, Radio, Siti web e i Social.
Informazioni o disinformazione che hanno fatto il resto sulla situazione sanitaria nel nostro Paese, di quelle delle varie Regioni e non ultima della Campania, attraverso un racconto dei passaggi e delle varie evoluzioni/involuzioni della epidemia da Coronavirus che non hanno per nulla rispecchiato la realtà del fenomeno di contagio, amplificandone oltre modo la portata, racconto che al contrario rimane tutt’ora significativamente circoscritto ad alcune piccole aree ristrette e a poche Regioni, ma che hanno avuto l’effetto di generare caos e panico nell’opinione pubblica e conseguentemente mal presentato al Mondo intero, e pur senza effettuare nessuna minimizzazione dei pericoli che ogni anno, come in questo, si è sottoposti per il proliferare di nuovi virus. A questo deleterio e distruttivo racconto si sono aggiunti i provvedimenti “fai da te” di Sindaci e Governatori regionali, evidenziando anche un altro aspetto, come quello dell’autonomia regionale delle politiche sanitarie, per nulla rispondente in casi nei quali al contrario si deve adoperare strategie generali necessitando di una organizzazione unica e di provvedimenti univoci.
Di qui, anche prendendo in esame le continue notizie che negli ultimi giorni sono state “sparate” circa casi di contagi da Coronavirus in Campania poi del tutto smentiti o ridimensionati perché rispondenti ad altre o similari patologie, l’ANCI Campania su imput del Governatore Vincenzo De Luca ha convocato un’Assemblea nell’auditorium dell’isola C3 del Centro direzionale, alla quale hanno partecipato tutti i Sindaci, allo scopo di uniformare ogni decisione e non contribuire allo stato di confusione e di paura che si è generato a seguito di incessanti comunicazioni di fatti fino a ieri itresponsabilmente prospettati, ben circoscritti e per nulla preoccupanti.
«Sono undici i Comuni italiani messi in quarantena per il coronavirus, dieci in Lombardia e uno nel Veneto. – Ha dichiarato De Luca a margine dell’incontro con i Sindaci della Campania, tra l’altro ricordando che tutte le notizie diffuse sui social per l’80% sono false – Chi vive in queste zone, non può muoversi. Se lo fa, va denunciato perché commette un reato penale. In Campania non si registra al momento nemmeno un test positivo ma abbiamo appena inviato allo Spallanzani il tampone di un caso probabile, più un altro. Manteniamo i nervi saldi».
«Da molti giorni i Sindaci sono alle prese con un’emergenza sanitaria che non ha precedenti in Campania. Da oltre una settimana essi devono dare riposte ai loro concittadini, stremati e frastornati da ansie e paure, e fronteggiare nel contempo una indecente valanga di fake news che rende questa crisi ancora più caotica e intricata. – Si legge nel documento ANCI Campania e diffuso ai vari organi di informazione – A questo scenario, di per sé già molto complicato, si aggiunge un quadro normativo e sanitario in continuo aggiornamento da parte della Cabina di regia nazionale, ma che ha ricadute confuse, a volte contraddittorie, sui territori, soprattutto su quelli, come la Campania, in cui non c’è stato, fortunatamente, alcun caso conclamato di persona positiva al Coronavirus.
Finora tutti i Sindaci della Campania si sono attenuti alle Linee Guida del Ministero della Salute e alle raccomandazioni diffuse dalla Presidenza della Giunta Regionale della Campania con una propria Ordinanza. – prosegue il Documento ANCI – In entrambi i casi, tuttavia, si è creato lo spazio per iniziative di efficacia temporanea, esercitate attraverso ordinanze contingibili sulla base dell’articolo 50, comma 5 del Tuel. Si è venuta, in tal modo, a produrre una situazione inintellegibile e sfasata, in cui ognuno ha proceduto in ordine sparso. Comuni, anche limitrofi, hanno adottato provvedimenti diversi e talvolta discordanti.
Ora è il momento di fare chiarezza!
Tutti i Sindaci della Campania hanno bisogno di certezze di regole che stabiliscano cosa fare in “tempo di pace”, quando non ci sono contagiati, e in “tempo di guerra”, quando la diffusione del COVID-19 potrebbe raggiungere la Campania. – Si aggiunge – Bisogna fissare in modo lineare e codificato i comportamenti da assumere. – conclude il documento dei Sindaci dell’ANCI Campania – Bisogna sottrarre i Sindaci alla personale interpretazione di norme e raccomandazioni e al ricorso conseguente di strumenti derogatori dell’ordinamento giuridico. Costruiamo insieme, Sindaci e Regione Campania, un perimetro di regole per fronteggiare in modo efficace l’emergenza, evitando panico e allarmismo».
Finalmente, sperando si prosegua invertendo la rotta dell’irresponsabilità e collaborando con una diversa sensibilità che oggettivamente sembrava tendente più a desiderare vi fosse un contagio magari fino ad immaginarlo e raccontarlo, per poi smentire ma non con la stessa convinzione, piuttosto che rendere un servizio e contribuire alla notizia in maniera responsabile. E adesso? Adesso che i danni sono stratosferici chi li paga? La Procura Nazionale della Repubblica e il Procuratore Federico Cafiero De Raho più che aprire una indagine sul prezzo dell’amuchina, dovrebbe aprire un fascicolo o più fascicoli per “procurato allarme” verso gli organi di informazione e verso chi apposto la firma sulle varie e continue rappresentazioni, e capire: Quali sono gli interessi verso questa incessante comunicazione? Quali gli obiettivi? Che si potrebbe nascondere dietro questa vera e propria campagna di paura?
Napoli, 27 febbraio 2020