Eboli: Bene confiscato destinato a una comunità di donne e bambini

Sabato 8 febbraio, immobile confiscato destinato ad una comunità per donne e minori. La cerimonia all ore 12.00. 

La struttura di Corno d’oro, confiscata alla criminalità orgnizzata ospitera’ “La Casa di Minny”, che già opera a Santa cecilia e che si trasferirà a Corno d’Oro. L’iniziativa sarà gestita cooperativa Spes Unica di Eboli, presieduta da Francesco Cozzolino, che già si occupa della struttura di Santa Cecilia.

Anna Senatore-Francesco Cozzolino-Massimo Cariello

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Acquisito al patrimonio comunale e dopo l’aggiudicazione attraverso un regolare bando, un immobile confiscato alla criminalità organizzata è pronto per ospitare un’importante iniziativa a sfondo sociale. Sabato 8 febbraio, alle ore 12, un immobile confiscato a Corno d’Oro sarà messo a disposizione per ospitare una nuova comunità per donne e minori.

«L’ennesima messa d disposizione di beni confiscati alla criminalità organizzata che il Comune assicura ad iniziative sociali di grande spessore, come in questo caso – dichiara il sindaco di Eboli, Massimo Cariello -. Una struttura che ospita donne in difficoltà e minori è una risposta concreta a situazioni di fragilità e siamo orgogliosi di potere contribuire a queste iniziative».

La struttura ospitata sarà “La Casa di Minny”, che già opera a Santa cecilia ed ora si trasferisce a Corno d’Oro, in un bene acquisito al patrimonio del Comune dopo la confisca alla criminalità organizzata. L’iniziativa sarà gestita cooperativa Spes Unica di Eboli, presieduta da Francesco Cozzolino, che già si occupa della struttura di Santa Cecilia. «Non è il primo bene confiscato che mettiamo a disposizione di iniziative sociali – spiega l’assessore Anna Senatore -. La legalità e l’impegno sociale sono due priorità di questa amministrazione e l’utilizzazione di un bene confiscato risponde ad entrambi gli impegni, oltre a costituire un messaggio importante per gli ebolitani, soprattutto per le giovani generazioni. I beni confiscati non fanno paura a chi opera nella legalità e nell’interesse del prossimo». 

Eboli, 7 febbraio 2020

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