Ecco le “Nuove Tavole” del desiderio in 37 punti del MDP-LEU per l’abbattimento di Cariello e la ripresa di Eboli.
E mentre si cerca e ci si affida alla “soluzione giudiziaria” per dare la spallata definitiva e abbattere Cariello si delinea un quadro politico confusionale. Il PD e FdI staranno dalla stessa parte: Il primo si nasconde per favorire Cariello e De Luca; il secondo si sgancia da FI per favorire Cariello e Caldoro. È guazzabuglio, avanza il Partito della Filiera Istituzionale.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Questa è una lotta senza tregua, combattuta su tutti i campi, in Consiglio Comunale, nelle Piazze e nei Convegni, sulla stampa amica e quella nemica, alla Corte dei Conti e nelle Aule dei Tribunali, rincorrendo magari una “Soluzione Giudiziaria” a quella politica sperando ovviamente, che in un prossimo futuro, per niente lontano, atteso che in primavera ci sono le elezioni amministrative, che con una qualche condanna, si possa sostituire il “Belzebú” Cariello con un altro uomo delle attuali opposizioni, ancora del tutto da individuare, e risolvere così il conflitto politico al quale siamo stati abituati in questi circa 5 anni di Amministrazione a guida Massimo Cariello e della sua variopinta maggioranza.
O Dio di certo il Sindaco di Eboli non brilla e in capo alla sua Amministrazione vi sono un bel pó di problemi, problemi che in più di una occasione sembrava avessero compattato le opposizioni, ma di volta in volta quando si deve poi scegliere ecco che il fronte comune si spacca e quel che resta dei Partiti non riesce a prevalere e al contrario si presenta sempre più debole. Infatti analizzando il quadro politico attuale, si comprende come i Partiti nazionali dal PD a Forza Italia, dalla Lega a Fratelli d’Italia non escludendo MDP-LEU siano “secondari” rispetto alle vicende locali, poiché per un motivo o per un altro questi sono stati influenzati da personalità politiche locali che li hanno “occupati” attenuando se non annullando le loro collocazioni originarie.
Ma queste “anomalie” si presentano anche a livello regionale e per certi aspetti nazionali, e così magari se il PD locale “devoto” al “Santo” fondatore del Partito della Filiera Istituzionale si annulla fino a scomparire per non “disturbare” a Eboli Massimo Cariello l’altro “fedele” al “Partito Filiera”, e favorire in Campania l’attuale Governatore Vincenzo De Luca il suo fondatore e massimo esponente a livello nazionale. E così quei Partiti, per quanto si combatto a Roma a Eboli sono pienamente coinvolti e naturalmente confondono talmente le idee che fanno passare nell’opinione pubblica che i Partiti sono tutti uguali e quindi l’uno vale l’altro. Una semplificazione pericolosa ma che favorisce senza dubbio a Eboli Cariello, in Regione De Luca.
Sulla base di questo si incominciano a individuare sul campo di battaglia i vari competitor ed in quella confusione probabilmente saranno dalla stessa parte quel che resta del PD e Fratelli d’Italia: il primo a trazione forzata della “Fattoria del Potere dell’Improsta” si spoglierà dei suoi panni per non disturbare Cariello; Il secondo scaricati gli oppositori dell’Amministrazione e riempiti degli amici di Cariello; Entrambi convergeranno su quest’ultimo a livello locale e divergeranno nel voto regionale in favore di De Luca o di Caldoro o chicchessia.
La stessa sorte capita alla Lega e al M5S, quelle parti vicine a Cariello, le quali si appresterebbero a camuffarsi in liste Civiche per non essere esclusi dal “carrozzone” e dalla partita, per poi anche loro divergere sul voto regionale. Il tutto, ovviamente, scompigliando sia quel che resta del centrosinistra e quel che si vorrebbe ricostruire nel centrodestra, di qui isolando i maggiori oppositori del Sindaco Cariello: Damiano Cardiello e Forza Italia; Antonio Conte, Antonio Petrone e Teresa Di Candia del MDP-LEU.
Con questi chiari di luna e questi orizzonti di il MDP-LEU boccia Cariello e va al “rilancio” di Eboli in 37 punti, lo fa scegliendo una occasione importante, proprio nel giorno in cui si presenta un nuovo giornale, il Quotidiano del Sud. Una scelta o una circostanza? La prima sicuramente, dal momento in cui massicciamente si è fatto sostenitore della nuova iniziativa editoriale “muovendo” con la presenza i suoi sostenitori e distribuendo nella Sala San Bartolomeo i volantini dal titolo “Cristo è andato via perché Eboli…”, attraverso il quale si bocciava il Sindaco Cariello, e si proponeva un “nuovo inizio” in 37 punti. Il tutto mentre Andrea Manzi, Donato Santimone e Carmine Olivieri declinavano la necessità della presenza di una nuova voce che andasse ad arricchire l’informazione locale e si esaltava il ruolo dell’informazione, del giornalista e della libertà di stampa.
Un “guazzabuglio”, ma che è occasione per l’iniziativa che fa dichiarare al Capogruppo Consiliare MDP-LEU Antonio Conte mentre ci invia le “Nuove Tavole” della ripresa di Eboli: «Nel corso dell’amministrazione Cariello ad oggi abbiamo presentato oltre 100 interrogazioni, 9 mozioni nonché 12 richieste di Consigli Comunali Monotematici.
Con tale attività Consiliare insieme ai Consiglieri Petrone e Di Candia abbiamo messo in evidenza le criticità della nostra Città che abbiamo riassunto in 37 punti che pubblicheremo e diffonderemo tra i nostri cittadini.
Siamo intervenuti su tutte le questioni che riguardano il nostro territorio dalla fascia costiera all’ambiente, sulla sicurezza, Centro Storico, i quartieri, la scuola, i giovani e l’occupazione, la sanità e il nostro ospedale, sulla vicenda ISES, sull’organizzazione del personale comunale e tanto altro; su ogni problema abbiamo espresso la nostra critica, la nostra decisa opposizione ma sempre abbiamo suggerito soluzioni e proposte.
L’Amministrazione Cariello invece non ha mai recepito o considerato quanto denunciato ed eventualmente proposto e con approssimazione e senza nessun approfondimento, ha preso decisioni sbagliate, si è limitata all’ordinario e in molti casi con atti che sono all’attenzione dell’autorità giudiziaria che non ha precedenti nella storia del nostro Comune».
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CRISTO È ANDATO VIA PERCHE’ EBOLI
- Non è più un luogo di buona politica, di cultura e di lotte sociali di avanguardia, ma è sprofondato insieme al suo Sindaco nel degrado morale, economico e sociale.
- Come risulta dalle statistiche nazionali nella graduatoria dei 1932 comuni, tra i 10mila e i 50mila abitanti, è uno degli ultimi per spesa sociale, e oltre il novecentesimo posto per cultura, istruzione e sport
- Non è più il Polo Scolastico e commerciale del bacino del Sele che per anni ha formato una classe dirigente di fama nazionale.
- Otto giovani su dieci sono disoccupati e costretti ad emigrare, nei due anni post laurea solo uno su 20 trova un lavoro sul proprio territorio, la percentuale più alte della Campania.
- Non assicura una gestione civile e sicura degli immigrati, che si sono insediati sul territorio comunale in circa settemila, in proporzione la più alta della Campania, dei quali circa il 60% vivono in clandestinità o comunque non hanno dimora certa censita dal comune.
- È diventato uno dei maggiori poli regionali di spaccio di droga.
- Anziché sostenere il commercio di vicinato e il turismo culturale, si commerciano loculi al cimitero, intestazioni di strade, concessioni edilizie, forniture, affidamenti di beni pubblici, di lavori e di servizi.
- Si pagano più tasse locali e si forniscono i servizi peggiori rispetto ai Comuni confinanti e a quelli di altri Comuni della Campania delle sue stesse dimensioni.
- Ha accumulato con mutui circa settanta milioni di euro di debiti, oltre quelli fuori bilancio nel quale figurano poste finanziarie di comodo finalizzate a drogare le previsioni di entrate e ad occultare le perdite e sul quale gravano esenzioni per imprese e cittadini che non versano in condizione di bisogno, i canoni non corrisposti su beni comunali, per fornitura di energia elettrica, assegnazioni fatte a titolo gratuito o con canoni fuori mercato.
- È in stato di pre dissesto, per ogni spesa oltre l’ordinario c’è bisogno del nullaosta del Ministero.
- Ha il primato delle opere pubbliche incompiute o abbandonate.
- È fallita la società Multiservizi Srl che avrebbe dovuto gestire i parcheggi e, invece, sono stati affidati a privati.
- È in dissesto la società Eboli Patrimonio Spa che avrebbe dovuto gestire gli edifici pubblici e, invece, si è rivelata una speculazione finanziaria.
- È in liquidazione il Consorzio di gestione della Zona industriale (Pip)!), ormai, alla mercé di trattative, scambi e disamministrazione, con gravi danni per il comune e gli operatori corretti. Ballano otto milioni. Recentemente è stata adottata l’ennesima delibera di cambio di destinazione e il Sindaco ha revocato la delega all’Assessore che si è dimesso con gravi accuse.
- È fallita l’Ises Srl, struttura legata al Sindaco, con un ammanco di circa 12 milioni di euro, modello che, auspice l’amministrazione comunale, sta riproponendosi in peggio nella Nuova Ises.
- È in crisi il Consorzio Farmacie, per gravi responsabilità gestionali.
- È fallita la società sportiva calcio gestita dagli amministratori comunali, nonostante i contributi delle aziende private, di cui non si conosce la destinazione effettiva.
- Il Museo Archeologico ha subito, nell’ultimo anno, una flessione di visitatori di – 32 %, è ultimo nella Regione ed è stato escluso dal catalogo nazionale della domenica. Fallimento che si aggiunge all’occasione mancata del Museo “Carlo Levi”, unico, insieme ad Aliano, nell’Italia meridionale
- Il Piano sociale di zona che disamministra 4,5 milioni di euro all’anno accusa debiti per circa nove milioni, dovuti ad assunzioni fasulle, consulenze private per decine di migliaia di euro, a danno dei disabili abbandonatI al loro destino, 75 di loro non ricevono l’indennità dal mese di maggio 2019.
- Le Associazioni, per lo più fittizie, sono utilizzate a scopo elettorale, con contributi utili a fare festa una sera, a danno di quelle attive e culturalmente accreditate.
- Nel Centro Storico, la cui ricostruzione è costata oltre 20 milioni di euro, regnano droga, disordine e violenze che turbano il vivere dei residenti, mortificano le buone iniziative commerciali e di animazione e disincentivano l’accesso dei visitatori.
- Il Centro Cittadino e i suoi 15 rioni, privi di un adeguato sistema di trasporti e di servizi comuni, di cui è espressione l’ubicazione sfasata del Terminal bus, vivono nell’abbandono con strade, piazze e piazzole sporche e dissestate.
- Non si ha più notizia della ristrutturazione dello Svincolo Autostradale nel Piano Urbanistico, oggetto di trattative riservate e non di dibattito per rilanciare Eboli come centro di un’area vasta, la Città del Sele.
- Grandi incubatori industriali, come la ex Pezzullo, la ex Mellone, l’ex Mercato ortofrutticolo, il Foro Boario sono cadenti e abbandonati.
- La “Scuola Borgo” è ridotta a un cumulo di macerie nel pieno degrado del Rione Santa Croce.
- Il Palazzo La Francesca, a Porta Dogana, acquistato dal Comune nel 1991, è inutilizzato e cadente.
- La Casa del Pellegrino, un fiore all’occhiello della tradizione cattolica ebolitana, costato circa sei milioni, ha subito ad opera del Comune un cambio di destinazione illegittimo, per interessi privati, con la perdita del finanziamento e un danno erariale di pari importo: risulta finanziato con due diversi provvedimenti decreti (!!), uno anteriore alla realizzazione, e uno successivo sempre di circa sei milioni.
- Il Sele, bacino di fama mondiale, è esposto, soprattutto nel tratto che attraversa il territorio di Eboli, a ogni forma di inquinamento fino a diventare una pozzanghera in prossimità della Foce.
- La Fascia Costiera è stata abbandona nelle mani di lenoni e malavitosi che comprimono i residenti e compromettono il turismo, fenomeno che è concentrato sul tratto di strada ricadente in comune di Eboli, e non anche in quelli di Paestum e Battipaglia.
- Mancano dati certi e aggiornati sulle acque superficiali, sotterranee e di balneazione, che, trascurate, sono diventate causa di gravi malattie.
- I furti in casa, nel centro urbano come nelle periferie, sono proporzionalmente di oltre tre volte più numerosi rispetto ai Comuni confinanti.
- Si traffica anche fuori orario nella sede comunale, per ultimo, senza che risulti alcuna infrazione alle porte, sono stati rubati circa tre mila euro e circa mille carte di identità destinate alla criminalità.
- Il Cdr e il Sito di Compostaggio emanano odori inquinanti (miasmi) che si diffondo con gravi conseguenze per la salute e per il sistema produttivo.
- Il canale Radica è diventato una fogna a cielo aperto che scarica, insieme agli scoli agricoli, direttamente a mare, trasformato ormai in campo di mucillagine.
- Le colline, un tempo verdi e lussureggianti, sono un deposito abusivo di rifiuti urbani, in cui spicca un impianto fotovoltaico su suolo pubblico, che ha fatto ricco un privato e qualche accolito, distruggendo la vegetazione e il sottosuolo di circa 40 ettari di bosco.
- L’Ospedale, uno dei migliori esempi di strutture sanitarie pubbliche regionali, è caduto in preoccupante decadenza, nonostante le eccellenze delle sue maestranze.
- Non ha più un’anima politica, non ha alcun peso né a livello istituzionale né rispetto ai partiti, vige la porta girevole per trattativisti e transfughi, si passa da una parte all’altra per interessi, convenienze, promesse, di cui è emblema lo stesso Sindaco, in continuo viaggio da sinistra, al centro e a destra e da destra al centro e a sinistra, con ritmi affidati al caso e a colloqui privati, con promesse del tipo “sto con te” ma ho una maggioranza variegata non posso dichiararmi, con tanti saluti alla trasparenza, ai giovani da formare e agli esempi da dare.
Questa è la fotografia di Eboli, lo dicono i fatti e gli atti, non solo i Magistrati. Cambiare è un dovere. Discutiamone per trovare le soluzioni adeguate.
Eboli, 15 gennaio 2020
punto n. 38 perché è amministrata da politici INCAPACI sia a dx quanto a sx passando per il centro