Sabato 11 gennaio 2020, ore 18.30, Nola, Festa dei Folli, ristobistrò culturale, con Franco Arminio e i figli Livio e Manfredi.
Un racconto che parte da Bisaccia, un paese dell’Irpinia d’Oriente, che nella narrazione poetica e musicale diventa un po’ tutti i paesi, una condizione dell’anima, una dimensione sui generis e un punto di vista sul mondo.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
NOLA – Sabato 11 gennio, iniziAmo bene l’anno assieme a Franco Arminio con Livio e Manfredi @lafestadeifolli: alle 18:00, dalla sede dell’associazione, si partirà per la Passeggiata Paesologica, tra poesie, improvvisazioni, racconti e il grande coinvolgimento del pubblico, in direzione delle vie del centro storico di Nola con la “eccezionale” guida, il poeta paesologo Franco Arminio, alla scoperta dei nostri territori, territori dell’Italia interna, territori spesso dimenticati, abusati, trascurati e non valorizzati per la loro intrinseca bellezza.
Di ritorno alla sede, ci rifocilleremo con un aperitivo a base di prodotti locali e stagionali.
Eccoci, alle 20:30, al Concerto e Reading, resteranno i canti, con Franco Arminio e, i figli, Livio e Manfredi, resteranno i canti è un intenso e vivace ibrido, un concentrato di poesia e musica, che si alternano e si scontrano, un dialogo serrato sul filo dell’ironia.
Un racconto che parte da Bisaccia, un paese dell’Irpinia d’Oriente, che nella narrazione poetica e musicale diventa un po’ tutti i paesi, diventa una condizione dell’anima, una dimensione sui generis e un punto di vista sul mondo.
Le canzoni di Livio e Manfredi raccontano con allegro cinismo un mondo di storie vere al limite del surreale, le tristi storie di Manfredi che per contrasto provocano gioia e ilarità. Le canzoni si alternano con la poesia, con il parlato e il racconto.
Franco Arminio poco alla volta porta lo spettacolo nella direzione di un coinvolgimento estremo del pubblico, inteso come comunità, un gruppo unico che viene di volta in volta invitato a cantare, a tradurre le poesie nella propria lingua e scegliere le canzoni da eseguire, talvolta a modificarle.
Ogni serata diviene così un esperimento, un momento comunitario, un convivio davanti a un focolare sempre nuovo di musica e parole.
Nola, 9 gennaio 2020