Si arrabbia, si scusa, scherza, ammonisce, perdona, prega: Ecco l’uomo, ecco Papa Bergoglio

Epifania: “in dono la gaffe del Papa”; Dice Coscia prendendo spunto dalla reazione di Bergoglio con la fedele che lo ha strattonato. 

Papa Francesco è un uomo, e da uomo rappresenta Dio in terra, quello che sa amare, perdonare, sa anche condannare e da uomo, più è vicino a noi e più si avvicina a Dio, proprio tutto il contrario di quello che i suoi detrattori e lo stesso articolista  Coscia, vorrebbero fosse. Bergoglio con la stessa estrema gravità con la quale ha reagito ha saputo chiedere scusa e qui l’uomo. L’uomo che parla ai cristiani e agli uomini a nessuno escluso. 

Papa Francesco, strattona- bacia I piedi-fa I selfie

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

BATTIPAGLIA – Riceviamo e pubblichiamo, sebbene non si condivida nemmeno un rigo, l’articolo che ci è pervenuto da Giovanni Coscia, il quale, prendendo ad esempio l’episodio che ha visto una fedele asiatica strattonare il Papa che a sua volta arrabbiato e scuro in volto si è svincolato in malo modo, si punta il dito accusatore su di lui e sulla Chiesa per screditarlo e indebolendo la sua missione, immaginare magari una chiesa che si armi di bombe e distrugga tutti quelli che non sono cattolici in difesa di una cristianità armata. Alle bombe ci pensa Trump agli islamici ci pensa Salvini con i finti respingimenti in mare dei migranti.

Selfie con Papa Francesco

 

Ma cosa avrebbe detto quella donna? Stringendo il polso di Bergoglio avrebbe detto: “La colpa è tua!!!” attribuendo al Papa quello che accadeva nel suo Paese.

Quella di Bergoglio è sembrata più una reazione stizzita, di rabbia, magari anche compressa tenendo conto di tutto il suo impegno che quotidianamente profonde come Pastore della Chiesa in tutto il Mondo, impegnato com’è su tutti i fronti verso le varie aree del Mondo e le diseguaglianze e verso l’interno di quella Chiesa che egli guida e che cerca di cambiare abbattendo privilegi e incrostazioni, ma anche connivenze di un “potere” che egli ritiene lontano dagli uomini, dai loro problemi, dalle loro sofferenze.

Percorsi tortuosi e delicati che Bergoglio come i suoi predecessori, sta affrontando con saggezza, moderazione e responsabilità di un “Capo di Stato” e con la semplicità dell’uomo, si dell’uomo, di un uomo che vive la vita terrena, che si confronta, che interviene e si fa portatore del suo magistero usando quel linguaggio semplice, che arriva a noi senza celare i suoi stati d’animo, fino al gesto che ormai tutti hanno visto e rivisto e taluni, quasi lo aspettassero per dare corpo alle critiche e tentare di demolire il suo percorso semplice, di amore, di fede, di preghiera e soprattutto senza tacere di quando si affida e trasmette messaggi di ferma condanna verso il capitalismo, altro che “ubbidiente” a Soros o Rockefeller.

Bergoglio condanna il genocidio armeno

È di oggi l’altro episodio che gli è capitato e questa volta nel momento in cui è stato strattonato da una suora di colore, Bergoglio con molta ironia le ha detto “basta che non mi mordi” e poi si è fatto abbracciare. Vuoi vedete che ci sarà qualcuno che avrà da commentarlo negativamente e gli attribuira’ altre intenzioni? Papa Francesco è proprio così: è un uomo innanzitutto; È quello che ha meravigliato e commosso tutto il Mondo quando la sera della sua elezione al Soglio Pontificio disse: “Buona sera“, quando dice “grazie“, quando chiede scusa, quando si inginocchia e prega, quando compie l’atto del lavaggio dei piedi ai capi di altre chiese, quando bacia i piedi ai malati, ai leader africani, quando si arrabbia e quando scherza e si fa i selfie, quando ammonisce i potenti e quando difende gli ultimi, quando è intransigente con i suoi e quando tenta di riportare la Chiesa alla sua reale funzione, e allo stesso modo quando dà l’esempio vivendo in un alloggio di circa 70mq, e quando va a fare la spesa o quando indossa scarpe da trekking anziché quello di velluto rosso, quando rompe i protocolli e si mescola con i fedeli, ecco questo è l’uomo che DIO ci riserva in terra.

Papà bacia i piedi ai leader africani

Papa Francesco è un monumento e non si può banalizzarlo per un gesto da uomo, un gesto che tra l’altro lo avvicina a noi, e ce lo fa vedere simile a noi, insomma ci fa comprendere quanto si può essere vulnerabili e ci fa comprendere ancora che nonostante le nostre vulnerabilità possiamo vivere la nostra vita e la nostra fede da uomini normali quelli che ridono, piangono, sono tristi, felici, che si arrabbiano, che amano.

Del resto DIO è uno e trino, per significare attraverso quelle sue forme come si può manifestare agli uomini e se la sua figura non si mette in discussione come non si mette in discussione lo Spirito Santo, la partita si è giocata tutta sul suo essersi fatto uomo attraverso Cristo, e di lì proprio che incomincia la storia più bella del Mondo, una storia che assegna all’uomo il libero arbitrio e nello stesso tema gli regala la Fede e l’amore e di lì tutte le tappe straordinarie e nello stesso tempo dolorose nel momento in cui ci accorgiamo che quella guerra tra il bene e il male è ancora in atto e l’uomo non si può proprio permettere di perderla.

Bergoglio bacia i piedi agli ammalati

Papa Francesco è un uomo, e da uomo rappresenta Dio in terra, quello che sa amare, sa perdonare, ma sa anche condannare e da uomo, più è vicino a noi e più si avvicina a Dio, proprio tutto il contrario di quello che i suoi detrattori e lo stesso articolista  Coscia, vorrebbero fosse. Bergoglio con la stessa estrema gravità con la quale ha reagito ha saputo chiedere scusa e qui l’uomo. Quell’uomo che nei posti del Globo più difficili e più lontani, ma anche più radicati ad altri credi religiosi raccoglie milioni e milioni di persone che sono affascinati da questo “UOMO” che parla agli uomini e soprattutto che parla a tutti, non solo ai cattolici, uomini e donne di qualsiasi colore e di qualsiasi fede religiosa che lo ascoltano e lo seguono estasiati, ammirati di quel messaggio semplice del quale se ne fa portatore e del quale noi cattolici dovremmo essere fieri.

Ma la semplicità di Bergoglio, che non è affatto superficialità, né talpoco debolezza, potrebbe prestarsi ad altre interpretazioni e offrire un’altra lettura, quella che ad ognuno è dato lo “scettro”, il “verbo” e quindi tutti possono adagiarsi e scriversi da soli le proprie regole e trasformare lo scettro in manganello e adagiare il verbo ad usum delphini e semmai difendere la cristianità con le armi, con arroganza, con la prepotenza di ritenersi superiori e con l’ossessione di essere sopraffatti da altre religioni e da altri uomini che riteniamo inferiori perché “diversi” gli islamici innanzitutto. La cristianità non è una “tradizione” da difendere perché non scompaia e magari fare una festa per ricordarla, ma è una religione che si difende con la fede e con i suoi messaggi d’amore, e intanto si è affermata e ha “riavviato” il mondo con l’anno zero per la venuta di Cristo, proprio perché con il suo messaggio semplice, è prevalsa sulle altre del tempo punitive e vendicative, con l’amore e non con le armi e un “esercito” armato di amore è l’esercito più temibile che si possa immaginare, e i cattivi ne hanno una fottuta paura e spesso “il maligno” si serve di uomini deboli o forzatamente cattolici che involontariamente si prestano in azioni di disturbo rendendosi complici nel demolire la chiesa e i suoi simboli e Papa Francesco è un simbolo e per questo “l’uomo” da abbattere.

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Epifania: “in dono la gaffe del Papa”

di Giovanni Coscia

Epifania: “in dono la gaffe del Papa”; Dice Giovanni Coscia prendendo spunto dalla reazione rabbiosa di Bergoglio nei confronti della fedele asiatica che lo ammonisce e lo strattona, e sulla base di questa ci ha inviato una sua considerazione che qui di seguito si pubblica integralmente, sul gesto e dal gesto sul Santo Pontefice e sull’uomo Bergoglio.

«L’anno nuovo, si apre in maniera davvero originale. Il 2020 abbraccia il 2020, con l’immagine del Pontefice, che si è vestito dei suoi veri abiti, rivelando al mondo intero, cosa si cela dietro quella coltre di “vernice” del batticuore, della pappa di umanità: un volto spietato, credo, del globalismo e del mercato finanziario e speculativo. Una carica di miseria, quella affettiva, ogni giorno sempre più in crescita, nel mentre la tracotanza stracolma in ogni sua forma. Non si è posto un minimo limite il Bergoglio di bianco vestito, su quanto accaduto e soprattutto in mondovisione, laddove ogni cattolico cristiano e non ed anche appartenenti ad altre religioni, ha osservato il Pontefice nel mentre si è svincolato stizzito da una fedele asiatica, in piazza san Pietro, e addirittura, l’ha quasi schiaffeggiata, rea, di averlo tirato lievemente a se, stringendole la mano, in segno di affetto e stima per ciò che ovviamente egli rappresenta per tutto il mondo cattolico-cristiano.

Papa Bergoglio strattona fedele

Il Pontefice, così come suggerisce lo stesso significato della terminologia, è colui il quale, getta e propone ponti tra l’immanenza e la trascendenza; tra l’umano ed il divino. Nel caso specifico, Bergoglio, non ha gettato ponti verso il divino, considerato che ha rinunciato da tempo ad ogni tipo di discorso teologico per ridefinire la chiesa come una “sorta di parrocchia globale” mirata alla semplice amministrazione della immanenza, ovvero di ciò che è il ripetersi da secoli delle stesse teorie e delle stesse già acclamate preghiere e stili di movenze, in un determinato contesto attuativo; ma soprattutto non ha gettato ponti verso gli ultimi, ovvero verso quella umanità sofferente, rivelandosi forse  in maniera concreta, troppo indifferente, proprio con il gesto su menzionato. Ecco or dunque, che emerge il vero volto di Bergoglio; il finto amico del popolo e reale alleato, invece, del popolo capitalista e senza frontiere. Se al contrario Papa Ratzinger, fu l’ultimo glorioso Papa resistente al “nichilismo” (processo di distruzione delle tradizioni) della civiltà mondialista dei mercati, al contrario Bergoglio coincide nella sua totalità, con la figura del papa globalista e che sta addirittura “piegando” la chiesa verso la resa totale alla civiltà negazionista dei mercati.

Bergoglio quindi, rappresenta il cedimento strutturale della chiesa stessa. Ha scelto di seguire il VANGELO SECONDO SOROS o ROCKFELLER. La chiesa, rimpiange Ratzinger alla vera cristianità. Quella che non si arrende al nichilismo ed al negazionismo relativistico dei mercati finanziari. Con determinati elementi, si significa ufficialmente, che Ratzinger fu il primo Papa ad essere sconfitto dalla globalizzazione dei mercati. Il balcone di San Pietro, quel 2013 rimase tragicamente vuoto; era la sconfitta evidente della chiesa Cattolica presa oramai d’assalto da quella forma di nichilismo della civiltà dei consumi.

Bergoglio, che non a caso fu nominato dal quotidiano “THE TIMES” personaggio dell’anno nel 2013, rappresentò la definitiva “strambata” della chiesa cattolica, o virata a 180 gradi, verso quel negazionismo affettivo, caratteristica del credo di Cristo, al quale Ratzinger, eroicamente si era opposto, riprendendo il fondamento della civiltà occidentale e quindi della filosofia Ellenica, di Platone e di Aristotele e della grande teologia di Agostino.

Bergoglio quindi, rappresenta il definitivo cedimento strutturale della chiesa che diventa nei fatti reali, solo ed esclusivamente pura amministrazione dell’esistente, che si piega al discorso del capitalismo, ritenendo di sopravvivere nella misura in cui si rivela adattiva rispetto all’ordine della civiltà dei mercati. Non sa, quindi, che ottemperando a questi comportamenti, forse, la chiesa è destinata a scomparire. E’ bastato un solo gesto, caro Bergoglio»

Battipaglia, 9 gennaio 2020 

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