ROMA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo il, testo integrale della lettera che l’RDB CUB, il Sindacato dei Lavoratori , ha scritto ed inviato ai presidenti delle camere, Gianfranco Fini e Renato Schifani, a favore dei dipendenti pubblici e a difesa della Scuola e della Ricerca e contro le privatizzazioni, specie quell dell’acqua, e le esternalizzazioni.
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All’On. Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini
All’On. Presidente del Senato Renato Schifani……………… … ……………….
On.le Presidente
Ormai da molto tempo il pubblico impiego-struttura portante dello stato sociale-è attraversato da processi di profonda trasformazione che hanno prodotto un grave e pericoloso abbassamento della qualità dei servizi erogati. Si è aperta di conseguenza una contrapposizione, alimentata da una campagna stampa denigratoria, tra lavoratori pubblici e cittadini fruitori dei servizi: soprattutto donne, anziani, malati, ma anche studenti e cittadini adulti.
Privatizzazioni, esternalizzazioni, cessione di funzioni pubbliche centrali, stanno coinvolgendo settori strategici della Pubblica Amministrazione come scuola, sanità, università, enti di previdenza, enti locali…Contemporaneamente vengono chiusi migliaia di uffici pubblici territoriali, articolazioni di importanti Ministeri come quello dell’Economia e delle Finanze o come quello del Lavoro.
La Scuola è colpita, come mai è accaduto nella storia repubblicana, da pesantissime restrizioni nelle risorse sia economiche che umane.
La Ricerca è devastata dalla carenza di fondi e dalla presenza di migliaia di ricercatori precari ormai da anni, la cui prospettiva di stabilizzazione è, nei fatti, una chimera.
Il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici è bloccato. Per il 2010 e per il 2011 è previsto il solo pagamento dell’indennità per il mancato rinnovo, che ammonta mediamente per l’anno in corso, a 7,50 Euro.
Tutto questo all’interno di una campagna mediatica che descrive i lavoratori pubblici come fannulloni. Quegli stessi lavoratori che, viceversa, per la quasi totalità, lavorano ogni giorno con responsabilità e professionalità, producendo, anche senza strumenti né risorse adeguate, servizi al cittadino caratterizzati dalla garanzia dell’imparzialità e dell’altissima qualità.
Per questi motivi i sottoscritti dipendenti pubblici Le chiedono di porre all’attenzione del dibattito parlamentare, nelle forme che Lei riterrà più opportune, la grave condizione della Pubblica Amministrazione e dei lavoratori che vi operano, affinché tutte le forze politiche abbiano la più ampia consapevolezza di quanto sta accadendo nel nostro Paese.
I dipendenti PP italiani, come molti privati sono tra i peggio pagati in Europa, la crisi internazionale impone tagli e sospensione degli scatti, di poi I nodi da sciogliere. La vera “sfida”, che si preannuncia “bollente”, si gioca tutta sull’effettiva destinazione degli aumenti stipendiali, che, da Palazzo Vidoni, forti delle nuove norme sul lavoro pubblico, vogliono legare sempre più alla valorizzazione del “merito”. La nuova strategia sarà adottata sia per la contrattazione nazionale, che per quella integrativa. A tal proposito, la riforma Brunetta, facendo seguito all’accordo quadro del 22 gennaio scorso, firmato da tutti i sindacati tranne la Cgil, prevede che vengano adottati 2 livelli contrattuali: uno, nazionale e uno, decentrato di amministrazione o, in alternativa, territoriale. C’è, poi, da considerare il nuovo metodo per calcolare gli aumenti retributivi, che sostituirà l’inflazione programmata: l’Ipca (l’indice dei prezzi al consumo armonizzato tra i Paesi europei), depurato dai beni energetici importati. E non va dimenticata, nemmeno, la vera e propria “clausola di salvaguardia” inserita in Finanziaria: ogni aumento, cioè, dovrà tener conto di obiettivi e vincoli di finanza pubblica. Insomma, se si centreranno i risparmi e, soprattutto, lo slittamento al prossimo 30 aprile dello scudo fiscale darà i frutti sperati (a oggi, l’Erario ha incassato circa 5 miliardi), usciranno i soldi in più da dirottare sui rinnovi. Altrimenti, i nuovi contratti si faranno solo con le risorse che ci sono.Allora i salari italiani sono al 23esimo posto in Ocse, e tra gli ultimi in Europa. Che novità! La realtà è molto semplice, il sistema italiano si è abituato a vivere con i bassi salari e con le alte tasse sui redditi fissi. Se si vuole cambiare davvero bisogna partire da qui,Gli italiani guadagnano poco. Fra i trenta paesi ricchi, riuniti nell’Ocse, le buste paga italiane sono al ventiduesimo o al ventitreesimo posto, sia che si consideri il lordo, sia che si consideri il netto. In Europa solo i portoghesi prendono meno .SONO SEMPRE I SOLITI AD ESSERE “TORCHIATI”, MENTRE UNA SERIA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE,200 MILIARDI ANNUI E’ E RIMARRA’ A QUANTO PARE UNA STORICA CHIMERA!
x marco naponiello–esatto e dico di piu’ e’ l’nnesimo tentativo che il Governo insieme alla Confindustria, con accordi di sicuro sotto-banco(vedi segr.nazionale UGL-Polverini), tenta di relegare all’angolo e in modo maldestro e sicuramente scorretto il piu’ grande sindacato dei lavoratori la CGIL,cercando di farlo passare come non a caso il sindacato dei NO. Si capisce che questo e’ l’unico sistema di fare rompere di fatto quella’unita’ sindacale che, la CGIL con tanta fatica sta cercando di mantenere in piedi, e firmare cosi contratti( LA CGIL NON HA FIRMATO ) che in tempi non molto lontoni avrebbero portato nelle PIAZZE ITALIANE almeno
un milione di manifestanti,e con un tentativo palesemente ben architettato da certa stampa e televisione di far passare i lavoratori della PPAA come dei fannulloni e perditempo , ma non come quelli che insieme ai pensionati sono i piu’ TASSATI e costretti a pagare fino all’ultimo centesimo. Tutto questo all’unico scopo di fare passare in secondo ordine una seria RIFORMA FISCALE e una vera lotta all’EVASIONE FISCALE ,ome lei sottolinea ,e dico ancora che con il RICAVATO SI POTREBERO FARE BEN 10 MANOVRE FISCALI ALL’ANNO, senza mettere le mani in tasca a quei lavoratori che a stento appena arrivano a fine mese. MARX
GRAZIE MARX, MA LA LOTTA X LE EGUAGLIANZE SOCIALI et similia, SEMBRANO DIVENTATE UN ORPELLO NELLA VITA POLITICA ITALIANA, QUESTO DA IL TERMOMETRO DELLA “CIVILTÀ'” ODIERNA DELLA NOSTRA “POVERA PATRIA”. SALUTI