Tusciano e Vallemonio, tra piene, straripamenti e allagamenti, conseguenze di gestioni del territorio scellerate.
Per l’associazione Civica Mente decenni di fallimenti e di rapine perpetrate ai danni del suolo e dell’ambiente: “Noi faremo di tutto, in un ultimo tentativo, affinché ciò sia possibile. Ci metteremo la faccia, le competenze, il tempo e la passione“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – La piena del Tusciano, lo straripamento del Vallemonio, l’allagamento di via Sturzo, seppur dovute ad eventi metereologici eccezionali, sono figli di una gestione del territorio improntata ad una rapina imperitura, ormai quarantennale. – questo è il bollettino che mette in evidenza l’associazione battipagliese Civica Mente che punta il dito sulle politiche inesistenti della difesa del suolo e dell’ambiente – Le tematiche ambientali hanno interessato negli ultimi mesi la nostra città, come mai accaduto in passato. Sarebbe riduttivo, però, ridurre il tema ai soli insediamenti industriali destinati alla trattazione dei rifiuti. La qualità dell’aria, le scelte sulla gestione dei rifiuti urbani con le ricadute sui cittadini in termini di costi e qualità del servizio, gli scarichi abusivi nel fiume Tusciano e la mancanza di balneabilità del nostro mare, la regimentazione delle acque sono ulteriori aspetti figli di una mala politica che da diversi lustri governa con mancanza di programmazione ed unicamente per spirito di sopravvivenza, cercando ogni volta di riciclarsi dietro a uomini seminuovi usati come paravento.
Anche l’attuale amministrazione ben poco ha fatto per programmare interventi che, nel futuro prossimo, possano evitare il ripetersi di episodi simili a quelli vissuti nella giornata di ieri. – prosegue nelle critiche la nota di CivicaMente – Ma, affinché ciò sia possibile, anche tanti battipagliesi devono fare la propria parte, mettendo a disposizione le proprie competenze ed abbandonando, una volta per tutte, la logica del voto di parentela o di convenienza. Infatti, tale logica ha portato alla Battipaglia di oggi, dove spopolamento, mancanza di opportunità di lavoro, inquinamento ed invivibilità la fanno da padrone. In questa città si parla, ormai da anni ed invano, di PUC. Ebbene, il Piano Urbanistico Comunale non è solo un tecnicismo, ma è un modo per regolare il territorio evitando l’abusivismo selvaggio – noto ed evidente – che ha portato a questa intollerabile situazione.
Noi faremo di tutto, in un ultimo tentativo, affinché ciò sia possibile. Ci metteremo la faccia, le competenze, il tempo e la passione che nascono dall’amore per la nostra terra e dalla speranza di non doverla abbandonare come hanno dovuto fare tanti. – conclude la nota di CivicaMente – Ma per fare questo, da soli non bastiamo. Abbiamo bisogno degli uomini e delle donne di Battipaglia. Dei figli migliori di questa città che, senza secondi fini, diano una spallata a questi decenni di fallimenti e che, nell’arco del prossimo decennio, mettano in campo le proprie forze per far rinascere la nostra città.
Battipaglia, 23 dicembre 2019