Mercoledì 18 dicembre, ore 17.30, Pinacoteca Duomo di Ravello, Recital di poesie di Italo Rocco.
Un appuntamento culturale con gli interventi di Alessandro Di Napoli, Alfonso Andria, Carlo Di Lieto, moderati da Carmine Galdi, ricordando Italo Rocco, uomo di Cultura, giornalista, poeta, politico, saggistica a venti anni dalla sua scomparsa con un recital di sue poesie.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
RAVELLO – Il prossimo mercoledì 18 dicembre 2019 dicembre, alle ore 17.30, nella Pinacoteca del Duomo di Ravello, ricorre il ventesimo anniversario della scomparsa di Italo Rocco, autorevole testimone del secondo Novecento, sarà ricordato nel corso di una serata, nella quale saranno recitate alcune poesie dell’illustre scomparso, condotta e moderata dal Giornalista Carmine Galdi, con l’intervento di:
- Alfonso Andria che tratterà il tema: ”La cultura, le istituzioni, il territorio”,
- Carlo Di Lieto professore di italianistica presso l’Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli tratterà il tema: ”Humanitas e senso dell’oltre nella poesia di Italo Rocco”;
- Alessandro Di Napoli critico e saggista, si occuperà della “poesia di Italo Rocco tra meraviglia ed impegno civile”.
L’Azione Cattolica, la cultura, la famiglia, l’istruzione, il giornalismo, la poesia, la politica e la saggistica sono stati gli ideali in cui Italo Rocco ha speso un’esistenza che fino alla fine non ha conosciuto interruzione. Era nato nel cuore degli Alburni, nel paesino di Ottati, di cui ha sempre conservato il carattere fermo e deciso e l’amore per la natura, trasferendosi a Battipaglia alla vigilia del secondo conflitto sposando Aurora Galdi, prima donna laureata della città della piana; qui, con la consorte, diventa un faro di riferimento per le giovani generazioni, travolte dagli eventi bellici che avevano raso in enorme percentuale al suolo il centro abitato con l’istruzione pubblica paralizzata.
Nella eccezionale fase della ricostruzione del centro salernitano si dedica alla politica come primo segretario cittadino della Democrazia Cristiana della sezione di Battipaglia e comincia l’attività di pubblicista con “Il Popolo”, “Il Giornale d’Italia” e successivamente “Il Quotidiano”; per quest’ultimo giornale profonde energie diffondendolo nel Cilento, nel Vallo di Diano e nell’agro nocerino-sarnese con risultati tali da ottenere una pagina settimanale (la domenica) interamente dedicata alla provincia di Salerno.
Uomo di fede profonda, cultore del culto della famiglia, diventa presidente della Giunta Diocesana dell’Azione Cattolica con mons. Demetrio Moscato, ma interpetra la nomina in termini di servizio. Dopo i primi scritti di critica e didattica comincia a dare libero sfogo al suo estro poetico, diventando uno dei maggiiori esponenti della poesia religiosa italiana. Dal 1964 escono le prime silloge, come “Il palpito della terra”, ”Segreto richiamo”, ”Ed ascolto il palpitar della sera”, ”Quartiere di periferia” ed il primo e secondo volume de “Il canto dell’umanità”.
Le sue liriche compaiono in varie antologie scolastiche e specializzate ed ottengono il favore della critica, cominciando, da un lato, ad essere tradotte all’estero in lingua greca, inglese, francese, tedesca, rumena, portoghese e turca e, dall’altro, a mietere successi e riconoscimenti in manifestazioni letterarie di rilievo nazionale ed internazionale.
L’amore per la cultura, la volontà di offrire una palestra libera per coloro che volevano dedicarsi alle varie manifestazioni letterarie, spinge Italo Rocco a dare vita ad una rivista letteraria dal titolo “Silarus” nome latino del fiume Sele nel 1961, all’ombra delle vestigia di Paestum, mentre era preside della scuola media locale : parte per due anni come numero unico della scuola che dirige con la realizzazione, tra l’altro, di una prima guida in lingua francese per visitare le rovine di Pesto, poi, mattone dopo mattone, con la caparbietà della gente d’Alburni continua e la morte lo coglie attivo nella preparazione del “fascicolo 207“.
La rivista da lui fondata continua ancora oggi, con immutata cadenza bimestrale, sotto la guida dei figli Lorenza e Pietro Rocco. Ma la poliedrica genialità di Italo Rocco sul percorso di determinare cultura non si ferma alla rivista, che dal 1967 consegue il riconoscimento da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri ma va ben oltre dando vita ad un premio letterario di saggistica, narrativa e poesia che ha raggiunto e superato le nozze d’oro.
Ravello, 14 dicembre 2019