È arrivato il Prefetto ia-ia-o. Ha visitato la Mostra “L’oro si è fermato a Eboli” e le Caserme. E la sicurezza? Può attendere.
Una visita “istituzionale” che ha deluso un po’ tutti e tra questi anche FI e LEU con Cardiello e Conte. Non ha dato le risposte che la Città si aspettava. E più che il luccichio dell’oro il Prefetto e tutti i vertici delle Forze dell’ordine provinciali avrebbe dovuto vedere anche l’altra faccia della medaglia, quella che nessuno vorrebbe vedere. Quei luoghi non luoghi laddove tutto è possibile tranne la legalità.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Dopo un bel po’ di tensioni tra i massimi vertici del Comune di Eboli e le varie Istituzioni locali e provinciali: Prefettura e Forze dell’Ordine; a seguito del forte attacco rivolto ai vertici della locale Stazione dei Carabinieri da parte del Presidente del Consiglio Comunale Fausto Vecchio, con la visita istituzionale del Prefetto di Salerno Francesco Russo alla Città di Eboli, è tornato il sereno. Si è compreso subito che la visita “Istituzionale”, come spesso è stato sottolineato, è servita a rasserenare gli animi “istituzionali” ma purtroppo non a risolvere il problema della sicurezza. Indipendentemente da come si è svolta la cerimonia, per nulla condivisibile, specie nella parte in cui si è concesso spazi ad interviste extra protocollo a televisioni locali, e per contro annullando ogni successiva possibilità al resto della stampa, di poter formulare domande al Sig Prefetto Russo e allo stesso Sindaco Cariello i quali giunti nell’aula Consiliare, laddove si sarebbe dovuto svolgere l’incontro anche con la stampa, entrambi, Prefetto e Sindaco, hanno letto i loro interventi, per l’occorrenza, meditati e misurati, ed hanno escluso di fatto al resto della stampa ogni minimo contatto ed ogni minima possibilità di poter formulare qualche domanda: Un esempio più che di cafoneria, di superficialità questa si “istituzionale”, che comunque non ha fornito nessuna risposta alle richieste che la Città insistentemente pone rispetto ad una sicurezza sempre più desiderata.
Dopo la stronzata della pre-conferenza con le interviste televisive realizzate sull’uscio del Palazzo di Città si è giunti nell’aula Consiliare, il luogo indicato sia agli invitati e sia alla comunicazione, è stata la volta dei saluti “ufficiali” e “istituzionali” del Sindaco Massimo Cariello, il quale a nome della Città, nel suo saluto di benvenuto, ha iniziato a leggere il suo meditato intervento indirizzandolo al Prefetto Russo, rappresentadogli il quadro di una città che a suo dire ha recuperato il suo ruolo centrale nella Piana del Sele. Una Città che avrebbe eliminanto antiche forme di irregolarità, e intervenendo in temi di natura ambientale, ha preso ad esempio le politiche ambientali attuate, citato bonifiche e rimozioni dirette o con ordinanza dell’amianto, e i controlli sugli scarichi reflui. Cariello, nel suo “meditato” intervento, non ha dimenticato di citare regolamenti approvati che avrebbero permesso alla Città di essere un modello di trasparenza e di buone pratiche nell’assegnazione di lotti industriali e alloggi pubblici, rispettondo legalità, diritti. Cariello ha ricordato inoltre come la città sia diventata negli ultimi anni un riferimento culturale anche oltre i confini provinciali, con eventi ed iniziative di richiamo, ivi compreso nello sport.
Di seguito, finalmente affrontando in un passaggio il tema della sicurezza, quella per la quale dopo le accuse del Presidente Vecchio, aveva generato lo strappo istituzionale Comune-Istituzioni preposte all’ordine Pubblico, il Primo Cittadino ha “sussurrato” al Prefetto Russo, che per un territorio così vasto come quello di Eboli (138 chilometri quadrati), sarebbe più opportuno, pur apprezzando il lavoro delle Forze dell’Ordine, vi sia maggiore incisività, maggiori controlli e una maggiore presenza delle stesse per dare fiducia alla città.
Insomma il Sindaco Cariello a denti stretti, e a bassa voce, misurando con attenzione le parole si è curato di presentare una Città che oggettivamente non risponde a quella spesso descritta quando si raccontano episodi specifici di criminalità o illegalità ma che nemmeno puòeessere rappresentata come una Città del bengodi, laddove sono rose e fiori e laddove anche nel mondo della immigrazione si sono verificati pochissimi episodi di razzismo e di illegalità, sottolineando come la Eboli sia una Città di pace, di legalità di accoglienza.
All’intervento del Sindaco Cariello è seguito quello del Prefetto Francesco Russo, il quale a sua volta, pesando e misurando anch’egli le parole, ha letto il suo intervento calibrato, ponderato formale, molto ma molto formale del quale riportiamo integralmente i contenuti nel filmato pubblicato in apice. Con un pizzico di malignità è sembrato che i due interventi fossero stati concordati. Infatti nel suo intervento, il Prefetto tutto sommato ha ribadito la massima considerazione per una delle città più importati della provincia. Ha tenuto a ribadire come la Città di Eboli sia un grande riferimento del salernitano, “crocevia culturale, storico ed economico“. Il Prefetto ha poi ribadito l’attenzione per questa città prendendo in considerazione i fenomeni nel campo della sicurezza, ed ha fatto rilevare di come ad un incremento dei furti è corrisposto un calo nei reati complessivi, avviamento grazie anche all’intervento delle forze dell’ordine nel campo dello spaccio e del caporalato. Ci siamo ancora con le statestiche. Numeri che non rispondono alla realtà vera.
È inutile sottolineare che vi è stato una delusione generale che ha colto i presenti sia coloro i quali indipendentemente dal loro ruolo politico di maggioranza e di opposizione, comunque istituzioni locali ed esponenti del Consiglio Comunale, che da parte della stampa presente, alla quale non è stata nemmeno offerta la più minima delle opportunità per fare alcune domanda al Prefetto e non solo a lui, atteso che in sala vi erano i massimi vertici provinciali delle Forze dell’Ordine. Sconcerto al quale non si è sottratto Damiano Cardiello leader locale di Forza Italia e capogruppo del suo partito in Consiglio comunale che ha proposito ci ha dichiarato: «La visita del Prefetto poteva e doveva essere un momento di maggiore raccordo tra Istituzioni anziché essere trasformata in comizio pubblico da parte di Cariello. – Che aggiunge sottolineando il suo stupore – Ci saremmo aspettati maggiore incisività da parte della nostra amministrazione comunale in tema di videosorveglianza e sicurezza cittadina, nonostante l’incessante lavoro delle forze dell’ordine sul territorio. – e conclude con un – E adesso?»
E adesso diciamo a Cardiello e tutti gli altri delusi di questa “parata” “formal-istituzionale“, che bisogna aspettare un’altra occasione perché si possa parlare di sicurezza, e si spera, questa ci sia data non in seguito a qualche brutto episodio, sperando non si tratti di tragedie, ma discutendo intorno ad un tavolo di strategie concrete e piani concreti piuttosto che generiche affermazioni, emerse da generiche richieste, e magari ascoltando risposte che suonano come altrettante generiche risoluzioni. Ma nonostante tutto siamo delusi perché ci aspettavamo di più ma siamo contenti perché non abbiamo mai visto tante Forze dell’Ordine tutte insieme.
Come Cardiello anche il Capogruppo consiliare del MDP-LeU Antonio Conte ha dichiarato: «In merito alla venuta a Eboli di sua Eccellenza il Prefetto esprimiamo la nostra gratitudine per la Sua attenzione alla nostra Citta’. Allo atesso modo esprimiamo il nostro disappunto nei confronti del sindaco in quanto era un’occasione importante per fare il punto della situazione sulla sicurezza sul nostro territorio approfittando della presenza dei vertici locali e provinciali delle forze dell’ordine e alla presenza di tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione. Si poteva utilizzare questo incontro con una riunione a latere per marcare ancora una volta quante e quali iniziative mettere in campo, oltre quello che gia’ si sta’ facendo, per rendere piu’ sicuro il nostro territorio nell’interesse dei cittadini e delle imprese. Un’altra occasione persa da parte del sindaco e della sua maggioranza. A prescindere ancora grazie al Prefetto e a tutte le forze dell’ordine per quanto potranno fare per la sicurezza di tutti noi».
Dopo l’incontro diplomatico, misurato e “istituzionale” tenutosi sbrigativamente nell’aula consiliare, dal Sindaco e dal Prefetto, la così detta visita “istituzionale” si è proseguito con la visita al Museo, per la mostra “L’oro si è fermato ad Eboli“, la biblioteca comunale, la sede dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato e le caserme dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
E la sicurezza? La sicurezza, questa sconosciuta può attendere. Intanto parafrasando quella filastrocca della “Vecchia Fattoria” siamo tutti contenti: È arrivato il Prefetto… ia-ia-o. Purtroppo però nella nostra “fattoria” più che animali innocui ma “amici” degli uomini, oltre alle forze dell’ordine, ci stanno un bel po’ di altre persone che tanto allegre non sono, ma che fanno tanti soldi e tanti danni ad una comunità che purtroppo si sente completamente abbandonata a sé stessa, e nessun Prefetto può convincerci del contrario.
Val la pena ricordare che fu l’allora Procuratore Nazionale della Repubblica Franco Roberti a lanciare l’allarme rilevando che nella Piana del Sele decine e decine di Aziende Agricole fossero passate di mano e controllate dalle organizzazioni camorristiche, determinando per questo un controllo sul mercato del lavoro, sulle produzioni agricole definendo per sino il tipo di colture da impiantare, monopolizzato i prezzi ed indirizzandone le distribuzioni.
Se questo avviene nella Piana, non di meno avviene altrove, come ad esempio lungo la litoranea, completamente in preda alla prostituzione e allo sfruttamento delle prostitute, molte delle quali (specie quelle di colore) costrette alla prostituzione per riscattare i loro documenti. La fascia pinetata non è esclusa da fenomeni di illegalità tra commerci vari legati alla droga e allo spaccio di sostanze stupefacenti e traffici vari. E se le periferie lamentano di essere oggetti di furti in aziende e nelle case, nel centro abitato non si è da meno risparmiati da ogni tipo di reato ivi compreso risse, rapine, pestaggi e aggressioni.
Purtroppo questo è quello che normalmente accade quotidianamente, e la questione sicurezza non tocca solo la nostra Città, ma è un fenomeno comune a tutte le Città d’Italia, e per come vanno le cose ci va fin troppo bene che non ci vengono a picchiare, violentare e uccidere nelle nostre case, poiché dalle 14.00 alle 8.00 di mattino le Città sono completamente sguarnite di presenze delle Forze dell’Ordine, affidate a pochissimi uomini, alcuni di turno nelle caserme che rispondono al telefono e se magari gli racconti che ti stanno aggredendo ti invitano in caserma per fare una querela, altri, pochi, nelle auto che sorvegliato il territorio e che difficilmente si trovano al posto giusto nel momento giusto.
Se si immagina la vastità del nostro territorio si comprenderà come siano irrisorie quelle presenze, che non hanno niente a che fare con la carenza di personale semmai ad una cattiva gestione delle risorse a totale discapito dell’azione di controllo del territorio. Se questo è quello che accade di notte di giorno non è da meno, e tolte quelle forze che quotidianamente devono rispondere con la presenza alle varie incombenze presso i Tribunali o per indagini varie, di Forze dell’ordine nemmeno a parlarne. L’ultima pattuglia che si è intravista è stata un mese fa, impegnata tra l’altro, in pieno centro, al controllo dei veicoli (che i cittadini trovano odiosi) preferendo a quei controlli un pattugliamento vero del territorio, visibile per le strade, controllo che non può essere affidandoto alla videosorveglianza, strumento utile ma solo a completamento di indagini e a fatti avvenuti. La prevenzione attraverso il controllo del territorio può avvenire solo con la presenza fisica sistematica.
E bene, dopo l’Oro sarebbe stato giusto mostrare anche cose che non luccicano e sarebbe stato giusto invitare il Prefetto Russo a visitare quei luoghi che non brillano, sarebbe stato opportuno vedere anche l’altra faccia, quella che nessuno vorrebbe vedere quei luoghi non luoghi laddove tutto è possibile tranne la legalità. Questi erano gli argomenti e su questi argomenti avremmo formulato le nostre domande a Sua Eccellenza il Prefetto Russo, per modo che in maniera costruttiva e produttiva si sarebbe potuto dare un contributo vero al miglioramento di fatto della Sicurezza. Peccato.
Eboli, 4 dicembre 2019
1 commento su “Eboli: È arrivato il Prefetto…. ia-ia-o”
Caro Massimo, intervengo con voluto ritardo perché ero curioso di vedere le reazioni di questa cittadina sicura, pulita, organizzata, al tuo graffiante, a dir poco, intervento.
Forse con il Natale alle porte siamo tutti più buoni e, quindi, ci sentiamo più sicuri. Del resto non c’è spazio per i malpensanti! Zero delinquenza; zero spaccio; grande ordine pubblico; pace e serenità nel centro storico, dove tutti sono felici e vivono nelle loro dimore grazie a regolari contratti di fitto; inesistenza assoluta di nullafacenti e girovaghi o, signore perdonami, malintenzionati; nelle periferie va ancora meglio, tant’è che molti la sera non escono più di casa per non perdersi nemmeno un minuto di cotanto benessere.
Ne consegue che saggio e giusto è stato l’intervento incrociato, gusto miele e camomilla, che si sono scambiati Tizio e Caio (nomi di fantasia, non si può mai sapere) e che Fausto Vecchio (nome reale), orami è accertato, ha dato i numeri a suo tempo nel tanto criticato intervento in consiglio comunale. Per concludere, un plauso a tutte le forza politiche di opposizione che con ferma e risoluta veemenza hanno sbattuto in faccia a Tizio e a Caio la triste realtà di questo paese, rompendo fior di tavoli a furia di pugni sbattuti, chiedendo a gran voce più controlli, più sicurezza, più uomini in divisa per le strade, infischiandosene di inimicarsi, oramai in campagna elettorale, qualche benpensante e bencontante di diversa opinione. In conclusione, stiamo tutti bene, come sempre.
Caro Massimo, intervengo con voluto ritardo perché ero curioso di vedere le reazioni di questa cittadina sicura, pulita, organizzata, al tuo graffiante, a dir poco, intervento.
Forse con il Natale alle porte siamo tutti più buoni e, quindi, ci sentiamo più sicuri. Del resto non c’è spazio per i malpensanti! Zero delinquenza; zero spaccio; grande ordine pubblico; pace e serenità nel centro storico, dove tutti sono felici e vivono nelle loro dimore grazie a regolari contratti di fitto; inesistenza assoluta di nullafacenti e girovaghi o, signore perdonami, malintenzionati; nelle periferie va ancora meglio, tant’è che molti la sera non escono più di casa per non perdersi nemmeno un minuto di cotanto benessere.
Ne consegue che saggio e giusto è stato l’intervento incrociato, gusto miele e camomilla, che si sono scambiati Tizio e Caio (nomi di fantasia, non si può mai sapere) e che Fausto Vecchio (nome reale), orami è accertato, ha dato i numeri a suo tempo nel tanto criticato intervento in consiglio comunale. Per concludere, un plauso a tutte le forza politiche di opposizione che con ferma e risoluta veemenza hanno sbattuto in faccia a Tizio e a Caio la triste realtà di questo paese, rompendo fior di tavoli a furia di pugni sbattuti, chiedendo a gran voce più controlli, più sicurezza, più uomini in divisa per le strade, infischiandosene di inimicarsi, oramai in campagna elettorale, qualche benpensante e bencontante di diversa opinione. In conclusione, stiamo tutti bene, come sempre.