Dopo la revoca della delega, l’Assessore Albano si dimette. E tra polemiche: È caos in Area PIP?…paraponziponzipo.
L’assessore lascia con lo strascico di polemiche sull’area PIP e gli oneri per le opere di Urbanizzazione che il Sindaco avrebbe “frenato”. Giovanna Albano: “Ho un lavoro fisso. Il mio posto non è la poltrona. Faccio due passi indietro, per consentire a chi campa di politica di farsi pubblicità”. E dopo l’apripista Fido e poi Guarracino si allunga la lista di chi va via.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Tanto tuonó che piove!!! O meglio piovve dalle parti della coerenza, dalle altre parti invece c’è il sereno. E il sereno, il sole, le serate calme di inizio inverno favoriscono gli incontri, le festicciola, le feste, e il sereno garantisce anche che dalle parti dell’ex Area PIP ora non meglio identificata si festeggia alla grande, e sulla torta ci sono gli Oneri di Urbanizzazione, proprio quelli che hanno suggerito al Sindaco Massimo Cariello di revocare la delega alle attività produttive (ex Area PIP) all’assessore Giovanna Albano, che ora e di buon mattino, ha mandato al Sindaco Cariello, l’ultimo saluto con un “..a cose migliori” motivando e rassegnando le sue dimissioni.
La giunta traballa? Assolutamente no. La Giunta resta saldamente in sella, e nonostante abbiamo perso il conto di quanti di volta in volta ne sono entrati e ne sono usciti, dalla maggioranza, o sono stati alleati e poi acerrimi oppositori del Sindaco Cariello e della sua “variopinta” maggioranza, pare tutti, ma proprio tutti, Santo Venerando Fido un vero e proprio apripista, siano in procinto di schierarsi in favore del capogruppo di FI Damiano Cardiello, già in campagna elettorale e già candidato a Sindaco. Lui è nato candidato a Sindaco.
Insomma una lista così lunga di “migrazioni” politiche che mi suggerisce un po’ per mancanza di tempo e un po’ perché non ho nemmeno voglia, di invitare il mio giovane amico Marco Naponiello, a stilare l’elenco che va da Fido alla Albano. Ora però mi e ci interesserebbe sapere come sarà notiziata dalla “Campagna” di comunicazione carielliana, quella fai da te, accompagnata da tutti quei “pollici” consumati a furia di affrettarsi sui social a condividere ora una festa, ora una sagra, ora un taglio di nastro o una conferenza stampa, fino ai tre comunicati per il recupero della maschera antica di “Zezo”. Faranno lo stesso? Sicuramente lo faranno quando ci sarà (se ci sarà) la risposta del Sindaco, aspetteremo e riconosceremo le loro impronte. Tutto sommato mi va bene e va bene anche a POLITICAdeMENTE, se fanno così, come fanno, tutti i sindaci e tutti gli uomini di potere, ci fanno scoppiare di salute con visitatori alle stelle.
«Illustre sindaco, Illustre Maggioranza, – scrive nella lettera indirizzata al Sindaco Massimo Cariello e alla sua maggioranza, l’ormai ex Assessore alle Attività produttive del Comune di Eboli Giovanna Albano per comunicare le sue dimissioni avvenute all’indomani della revoca da parte del Sindaco della delega alla “ex Area PIP” – questo è un giorno speciale per me perché ho finalmente l’opportunità di raccontarvi chi sono. È una opportunità che mi è stata offerta quando, in una telefonata del Segretario, mi viene comunicato di recarmi al Comune per firmare il documento preparato per me, dal Sindaco Massimo Cariello.
Tutte le deleghe in mio possesso le conservo, tranne quella relativa all’Area Industriale. Ecco, ho subito inteso che questa volontà nascondesse una opportunità non certo una sfiducia sul mio operato. Non ho mai avuto occasione di presentarmi. Lo faccio ora, finalmente.
Mi chiamo Giovanna Albano. Posso vantare una serie di esperienze lavorative che partono da una gavetta dura e faticosa, come quella di ogni giovane che si affaccia sul mondo del lavoro. Nel mio curriculum, oggi, sono custodite anche collaborazioni professionali di grande rilevanza. Ho sempre lavorato. Lavoro oggi e sono una professionista poliedrica e sempre pronta a sviluppare nuove esperienze che possano servire alla mia crescita umana e professionale. Ho un lavoro fisso, regolarmente retribuito. Sono sposata e ho una figlia. Il mio posto non è la poltrona.
La poltrona, per me e per la mia famiglia, all’interno di questa maggioranza, non è fonte di sostentamento. Il mio posto in questa Assise rappresenta la possibilità di dare un ordine al caos che governa e impera nell’Area industriale dopo oltre un ventennio di niente che ha portato al niente. Quel niente che l’intera città stringe tra le mani.
La politica implica compromessi. L’ho imparato nel percorso fatto fin qui. Ho accettato di non esserci quando mi è stato chiesto di non presentarmi durante le riunioni della commissione sul nuovo regolamento per l’Area Industriale, di farmi da parte nella relazione da presentare durante il consiglio comunale, di un regolamento da me preso tra le mani al mio ingresso in questa maggioranza e lavorato di notte, per far sì che si rispettasse la legalità, la tutela dell’ambiente e la salute pubblica, che venivano prima di ogni altro interesse votato all’unanimità, per due motivi: me lo ha chiesto il Sindaco, Cariello che di politica vive e per questo ha necessità di mantenere gli equilibri; il mio nome, la pubblicità che deriva da certi ruoli, vale poco se sull’altro piatto della bilancia c’è lo sviluppo economico e industriale di una città, la mia città. La città di mia figlia.
Ho concesso gli spazi richiesti per consentire a chi campa di politica di farsi pubblicità a buon mercato, per non soffocare, sotto la bandiera del personalismo, il grido di un territorio che muore ogni giorno per garantire il posto a sedere a chi non ha la capacità di sedere altrove. Dovevo acconsentire affinché non venisse tolta a me ed ai miei concittadini l’unica possibilità di sviluppo economico su cui si tracciano le fondamenta per la costruzione di una comunità che implora di poter crescere.
Vado via. Lascio. Non perché il Sindaco mi impone di lasciare la delega all’Area industriale a cinque mesi dalla fine del mandato. Non scelgo di uscire dalla maggioranza perché la montagna posta sul mio cammino, sollevata e sostenuta da giochi di forza tra le parti, è troppo grande per essere scalata. Il mio lasciare è fare due passi indietro per meglio prendere la rincorsa e continuare a lavorare per costruire una città in cui “sviluppo economico e industriale” possa fare rima con legalità, trasparenza e senso civico.
Il compromesso in politica è necessario, ora lo so. Ma non esiste alcun compromesso possibile se mi viene chiesto di rinunciare a quello che mi hanno insegnato da bambina: custodire la mia dignità, sempre.
Oggi, anche oggi, soprattutto oggi, posso guardarmi allo specchio e riconoscermi ancora. Le mie azioni corrispondono a quello che dico, che insegno, che cerco, che voglio».
A cose migliori.
Giovanna Albano
…..
Non si dovrebbe aggiungere nulla, se non “paraponziponzipo” che altri non è un espressione che non significa nulla se non quello che non si può dire, ma che si immagina, usato nelle cantine romane quando si cantavano i ritornelli un po’ spinti. E appunto per raccontare queste dimissioni della Albano, degli Oneri di Urbanizzazione nell’ex Area PIP, e altro ancora non ci resta che dire “paraponziponzipo”.
Ma purtroppo non è possibile non aggiungere altro, poiché senza entrare nel merito di alcune considerazioni che la Albano mette sul tavolo nel momento in cui, facendo il parallelo tra la sua vita professionale e politica e quella dei suoi ex colleghi di maggioranza passa solo il lavoro, per lei in aggiunta la passione politica e per gli altri la politica come lavoro, a motivazione delle sue dimissioni dice cose gravi e gravissime. Gravi: nel momento in cui le è stata revocata la delega alla trattazione degli “affari” di cui all’ex Area PIP. Gravissime nel momento in cui le è stato chiesto di farsi da parte proprio mentre si definivano questioni relative all’ex Area PIP. PERCHÉ?
Forse perché non si doveva definire il costo delle opere di Urbanizzazione per mq? Forse perché non si doveva accellerare? Intanto si è ancora in attesa di conoscere gli esiti del ricorso del Bando di marzo scorso. E i contenziosi? È possibile conoscere a che stato sono? È possibile conoscere il rapporto nel dettaglio della gestione e gli esiti della liquidazione della Società Consortile Mista? È possibile, se esiste, sapere l’elenco delle assegnazioni dirette che non hanno determinato nessuna edificazione, e magari anche un elenco delle cessioni di ramo Aziendale per lotti non edificati aprendo semmai ad altre questioni? È possibile sapere se dopo lo scioglimento della Società consortile mista sono state fatte assegnazioni di lotti? Sono state assegnazioni dirette? Sono questi i motivi della revoca delle deleghe assessoriale che hanno determinato le dimissioni di Giovanna Albano?
Eboli, 21 novembre 2019
Finalmente una donna che non accetta il ruolo di bella statuina. La speranza è che la Sig. Ra Albano continui a lavorare per cambiare le cose in questa città. Non ne possiamo più di un comune che è un ufficio di collocamento per disadattati e psicolabili. Bastaaaa a casa!
L’operato dell’ex Assessore Albano,i suoi propositi, i suoi intendimenti, i possibili o impossibili obiettivi della sua delega sono negli atti del Settore e della Giunta, lei certamente sa se è stata esaltata o mortificata dal contesto generale, se ha dovuto subire e soddisfare richieste per accelerare o frenare, se poteva o doveva fare di più e meglio. Oggi resta un solo fatto certo, va via non solo sbattendo la porta, ma puntando il dito con un ragionamento preciso ed inconfutabile. Forse poteva farlo prima ma l’aver affermato”mi sono sbagliata” e la durezza delle sue argomentazioni sono un eccezione nel panorama dei servi e delle ballerine di cui si circonda Pluto il Sindaco. Non risponderà, non sa neanche da dove cominciare.
Molto intensa quella dichiarazione quasi poetica.
Come tutte quelle simili che l’hanno preceduta.
La prima fu scritta da un’associazione che aveva contribuito in modo determinante all’elezione del sindaco.
Poi fu la volta di una assessore molto vicina ad un ex sindaco che pure aveva contribuito notevolmente all’elezione dell’attuale.
Poi questa.
Il denominatore comune?
Si è cercato di sputare nel piatto dove prima si era cercato , con avidità e ingordigia , di mangiare.
Ogni volta con criptiche e sottese, nemmeno tanto, allusioni alla politica come affarismo e sete di potere.
Degli altri.
Sì perchè tutti costoro erano dei paladini della giustizia e della rettitudine che si erano prefissi e supponevano , grazie alle loro doti superiori , di cambiare il mondo.
Poi , improvvisamente , come San Paolo sulla via di Damasco hanno avuto una illuminazione.
In tutte queste menti eccelse , abituate a discettare di massimi sistemi , si è insinuata l’idea che tutto questo non fosse possibile per colpa di chi vive , ed ha sempre vissuto di politica.
Possibile che con le vostre capacitè ve ne siete tutti accorti solo al momento del redde rationem?
Allora un sempliciotto come me si chiede: siete stati ingenui prima o lo siete diventati adesso?
O , viceversa , avevate anche voi i vostri interessi da perseguire e finchè vi è stato consentito ve ne siete stati zitti e buoni e quando poi non avete più potuto farlo vi siete messi a denigrare coloro con i quali avete banchettato fino al giorno prima?
Storie tutte uguali, comunicati perfettamente sovrapponibili nel contenuto e la cosa più grave tutti connotati da allusioni sull’approccio affaristico della politica di coloro ai quali vi siete genuflessi fino ad un attimo prima.
Nessun mea culpa , sbagliano gli altri e voi siete dei geni incompresi che rivestivate un ruolo in questo mangia mangia solo per le vostre indiscutibili e superiori qualità intellettuali e morali.
Sembra un film di Totò !
Questa amministrazione sembra composta da grillini camuffati.
Gente che fino a 5 anni orsono non aveva nemmeno i soldi per il caffè ora se ne va in giro in macchine nuove e fiammanti con la spavalderia e l’orgoglio di chi ce l’ha fatta a raggiungere i propri obiettivi sociali ed economici a scapito dei fessi.
La cosa più vergognosa ed insopportabile non è il vostro prima ma il vostro dopo.
L’unica persona davvero dignitosa in tutte queste vicende è stato un dottore che dopo essere stato , forse l’unico ingiustamente , defenestrato se n’è stato zitto e muto dimostrando , anche se in maniera postuma , una enorme dignità.
Voi non potete ergervi a giudice di nessuno perchè siete stati , fino a quando avete potuto , conniventi.
Troppo facile così , troppo comodo!
Per mangiasputa: hai scritto una cosa esatta, siamo un’Associazione che ha contribuito in modo determinante all’elezione del Sindaco, ma siamo soprattutto quelli (l’unico gruppo politico) che hanno prodotto documenti regolarmente protocollati (basta chiedere al protocollo del Comune) e che hanno deciso di andare via (luglio 2017) quando appariva già chiara la deriva di questa Amministrazione. Pertanto, è errato quando scrivi che la nota dell’assessore all’epoca dimissionario fosse di nostra produzione, rispondeva da tempo esclusivamente a se stessa e alle sue legittime convinzioni.
Inoltre, la nostra posizione ufficiale su tutto quanto riguarda la ex Area PIP è ben nota e non da ora.
Tanto è opportuno chiarire subito, un vivo ringraziamento ad admin per l’opportunità e l’ospitalità.
Insieme X Eboli
Avete letto male !
Non ho scritto da nessuna parte che la nota dell’ex assessore fosse di vostra produzione .
Pertanto ho scritto solo cose esatte.
Mangiaesputa: 30 e lode.
Mai rinnegare quel che fino a ieri si è a calore bianco difeso…altrimenti si fanno brutti pensieri e si sospetta che di ideali in queste scelte controcorrente, non ce ne siano.
?
non avevo dubbi come si è parlato di oneri di urbanizzazione, il candidato a Sndaco 2020 ha subito zittito e cacciato
l’ASSESSORE, a lui servono quei quattro ruffiani e ruffiane che si contendono la poltrona.
Va aggiunto che è stata mandata via subito dopo approvazione nuovo regolamento area industriale.Non le è stato consentito neanche di parlarne nel consiglio comunale né di firmarlo.
Lei dice che non la facevano partecipare neanche alle riunioni,si poteva ricordare già allora che forse era il caso di andare via.
Io penso che bisogna andare via sempre prima di raccogliere,come altri hanno fatto,non quando tutto è compiuto.
Non bisogna andare via quando non ci sono più limoni da spremere. Il coraggio lo si deve avere quando i limoni sono sull’albero.