Allarme sicurezza nel Carcere di Salerno. L’On Cirielli(FdI) interroga il Ministro della Giustizia Bonafede.
Dopo il rinvenimento di sostanze stupefacenti e dieci telefonini, si presume ad uso dai capi clan camorristici per comunicare con gli affiliati esteri per impartire ordini, l’on Cirielli chiede al Governo quali provvedimenti sono in atto per risolvere il grave problema della sicurezza all’interno del Carcere di Salerno e in generale nelle carceri italiane.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Dopo che nei giorni scorsi vi è stato il ritrovamento nel Carcere circondariale di Fuorni (Salerno) di sostanze stupefacenti e dieci telefonini, che si presume siano ad uso dei capi clan camorristici, utili a comunicare con gli affiliati esteri e per impartire comodamente ordini, il Leader Regionale di Fratelli d’Italia On Edmondo Cirielli ha chiesto al Governo quali provvedimenti sono stati presi per risolvere il grave problema della sicurezza all’interno del Carcere di Salerno e più in generale in tutte le carceri italiane.
«Ho presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della giustizia Alfonso Bonafede – scrive in una nota che ci è pervenuta dall’ufficio stampa dell’On. Edmondo Cirielli Questore Camera dei Deputati Fratelli d’Italia – per conoscere quali provvedimenti legislativi intende mettere in atto per risolvere il grave problema della sicurezza all’interno delle carceri italiane alla luce anche di quanto accaduto, pochi giorni fa, a Salerno.
Nella casa circondariale di Salerno – dichiara – Prosegue il leader regionale di Fratelli d’Italia Cirielli – sono stati rinvenuti sostanze stupefacenti e ben dieci telefonini funzionanti, presumibilmente usati dai capi clan camorristici per comunicare con gli affiliati esteri ed impartire ordini. Senza dimenticare i numerosi episodi di violenza ai danni degli agenti della Polizia Penitenziaria. E’ evidente, come denunciato più volte dal Sappe (Sindacato di Polizia Penitenziaria), il collasso in cui si trovano le carceri del nostro Paese e il fallimento delle leggi in materia, a partire dall’istituzione della vigilanza dinamica, il cosiddetto regime delle celle aperte, che andrebbe subito cancellata.
Sarebbe opportuno, invece, introdurre un moderno ed efficace sistema di videosorveglianza ed incrementare il Corpo di Polizia Penitenziaria predisponendo nuove assunzioni trasmite lo scorrimento delle graduatorie degli idonei non vincitori e nuove procedure concorsuali. Il M5S e il Pd, per una volta, – conclude l’on. Edmondo Cirielli – si schierino dalla parte delle forze dell’ordine e non facciano orecchie da mercante». Carcere o “prigione agevolata”? Insomma di certo non fa piacere a nessuno apprendere queste sconcertanti verità, che in ogni caso accrescono forti dubbi sulla sorveglianza e nulla hanno a che vedere con il numero di agenti impegnati. I contatti e le vie di accesso alla struttura carceraria sono pochi e non è difficile serrare le fila ed evitare accadano i fatti increscioso che si sono verificati. Fatti che sicuramente sono oggetto di indagini interne che oggettivamente lasciano anche queste molto a desiderare se quei telefonini e la droga sono passati così clamorosamente sotto gli occhi del controllo. I mezzi per controllare, oltre quelli fisici, sono tanti e i più sofisticati. Che dobbiamo fare suggerirle noi all’organizzazione carceraria?
Salerno, 13 novembre 2019