Ecco le migliori scuole superiori d’Italia. La classifica Eduscopio 2019 città per città, che con le distorsioni valutative danneggia il Sud.
L’atlante delle superiori da Milano a Roma, da Torino a Napoli elaborato dalla Fondazione Agnelli. Ecco una guida alla scuola più adatta secondo Eduscuola e la Fondazione Agnelli. Una Guida con criteri parziali e soggettivi che esclude il Sud e le scuole del Sud e “distorce” la realtà, ben più diversa e complicata.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – Torna anche quest’anno Eduscopio, l’atlante online delle migliori o le peggiori scuole d’italia, la classifica pensata dalla Fondazione Agnelli per aiutare gli alunni e le famiglie nel delicato passaggio dalla Scuola dell’obbligo (terza media) alle scuole Superiori.
- Ma come si fa a misurare quali siano le Migliori e/o le peggiori Scuole?
- Insomma come si misura la bontà di una scuola o meglio quali sono i criteri perché si giunga ad una Classifica, comunque orientate per gli alunni e le famiglie che vorrebbero per i loro figli le migliori scuole?
- In base ai risultati conseguiti dai ragazzi agli esami di Maturità, sui quali però pesa la soggettività di giudizio dei commissari, o a quelli più obiettivi ma sempre messi indiscussione dell’Invalsi?
La Fondazione Agnelli ha scelto un terzo criterio, esterno alle scuole: ovvero le performance dei ragazzi al primo anno di università (numero di esami sostenuti e media dei voti) intesa come diretta conseguenza della preparazione che le scuole hanno dato ai loro diplomati. Ma questo criterio è rispondente alla realtà o meno? Basterebbe rilevare che spesso gli studenti universitari, specie quelli che provengono dal Sud pagano l’amvientamento rispetto ai residenti e quindi alla breve scadenza può essere penalizzante il primo anno come osservatorio valutativo.
Per il secondo anno consecutivo la palma di liceo migliore d’Italia va allo Scientifico delle scienze applicate (quello con l’informatica al posto del latino) Pier Luigi Nervi di Morbegno, in provincia di Sondrio. Per gli istituti tecnici e i professionali esiste anche una seconda classifica, basata sugli sbocchi lavorativi: tasso di occupazione e coerenza fra studi fatti e lavoro trovato. Dall’anno scorso per tutti si è aggiunto anche un altro indicatore: quello dei diplomati che hanno compiuto il percorso in tempo netto, senza mai incorrere in una bocciatura. Se la percentuale è alta, la scuola è inclusiva. Se è bassa, la scuola è selettiva. Contrariamente alle attese, come ci tiene a sottolineare il direttore della Fondazione Andrea Gavosto, Eduscopio dimostra che non è vero che le scuole più selettive siano anche quelle che preparano meglio all’università e al lavoro. Anzi. Anche questo criterio, oggettivamente è penalizzante per le Scuole del Sud, poiché non è per nulla facile trovare uno sbocco lavorativo immediato o nel primo anno post diploma per gli studenti al Sud. Cosi come non tiene conto di chi abbandona l’università dopo i due primi anni e quale è la percentuale di quelli che al contrario riescono a laurearsi sia nel regolare corso di studi che fuori corso. Allo stesso modo non tiene conto dei giovani che dopo il conseguimento del Diploma, non trovando lavoro si trasferiscono all’estero, circostanza che la Classifica Eduscuola non rileva. Basta ricordare che in dieci anni 2milioni di giovani hanno lasciato il Sud per il Nord e la maggioranza di questi per i paesi Europei ed extra europei, aggiungendovi anche quelli emergenti (decrescita felice).
Per la nuova edizione 2019-20, il gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli coordinato da Martino Bernardi ha analizzato i dati di circa 1.255.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (2013/14, 2014/15, 2015/16) in circa 7.300 indirizzi di studio nelle scuole superiori statali e paritarie. Di seguito i risultati a Milano, Roma, Torino, Bologna, Firenze e Napoli.
Quali sono le scuole superiori migliori d’Italia? È la domanda a cui ogni anno cerca di dare risposta la classifica Eduscopio. Una graduatoria sugli istituti superiori che, secondo Eduscopio, premia quelli che preparano meglio all’università e al lavoro. Una guida “guidata” per genitori e ragazzi che si trovano di fronte alla scelta di dover stabilire come proseguire la propria carriera scolastica. L’edizione 2019 ribadisce l’eccellenza dei licei paritari al nord ma anche il primato egli istituti statali al centro sud. Ma soprattutto la rivincita di istituti tecnici e i professionali che ormai dal punto di vista lavorativo danno molti più sbocchi dei licei.
I CRITERI
Tra i criteri sono valutate le performance al primo anno di università come voti e crediti ma anche la capacità di aver trovato un lavoro di almeno sei mesi a due anni dal diploma per chi è uscito da tecnici e professionali. Un altro criterio preso in esame è il numero di studenti che sono arrivati alla Maturità in 5 anni senza bocciature. Contrariamente alle attese, il direttore della Fondazione Andrea Gavosto, ha ricordato che Eduscopio dimostra che non è vero che le scuole più selettive siano anche quelle che preparano meglio all’università e al lavoro.
“La severità non è un criterio, soprattutto se si accompagna a una didattica vecchia che punta al nozionismo e non alla capacità di ragionare: si può preparare bene gli studenti senza essere feroci nei criteri di giudizio”, ha spiegato Gavosto.
LE MIGLIORI SCUOLE SUPERIORI NELLE GRANDI CITTÀ
Per quanto riguarda i licei nelle principali città italiane, a Milano tra i classici si conferma primo l’Alexis Carrel della Fondazione Grossman tra i licei scientifici il Volta mentre tra i tecnici il Custodi. A Torino invece in vetta ci sono rispettivamente il Cammillo Benso, il Ferrari se il Carlo Ignazio Giulio. A Roma si conferma il Tasso tra i classici, il righi tra i licei scientifici e mentre tra i tecnici si conferma IIS Via dei Papareschi. A Napoli invece a parte la Conferma del Sannazaro, vincono nelle altre due categorie il Convitto Vittorio Emanuele II e il Diderot. A Palermo infine svettano l’Umberto I, il Cannizaro e l’istituto Alfieri
LA CLASSIFICA DEI MIGLIORI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI
La Classifica dei migliori istituti superiori, per quanto riguarda l’occupazione, invece ha analizzato gli esiti lavorativi di più di 500mila diplomati degli istituti tecnici (tecnico economico e tecnico tecnologico) e dei professionali (servizi e industria e artigianato). IN generale è stato riscontrato un indice di occupazione decisamente in crescita.
PER I TECNICI TECNOLOGICI
Nel Nord-Ovest l’indice sale dal 57% dei ragazzi diplomati nel 2014 al 60,3% di quelli che hanno finito la scuola nel 2016, nel Nord-Est dal 65% a 67,5%, nel Centro dal 46% al 53%, al Sud dal 33% a 35%.
PER I PROFESSIONALI
La crescita è nel Nord-Ovest dal 60 al 68%, nel Nord-Est dal 70 a 76%, nel Centro dal 52% al 61% e nel Sud dal 34 al 38%.
In ultimo Eduscuola e la Fondazione Agnelli hanno preso in esame le dotazioni economiche destinate alle Scuole Statali e a quelle paritarie? Se lo avesse fatto si sarebbe reso conto del divario. Divario che è macroscopico tra le Scuole Pubbliche del Nord, del Centro e del Sud, stratosferico per quelle Paritarie rispetto alle pubbliche, siderale tra quelle del Nord, del Centro e del Sud. Ma questa è un’altra storia he coinvolge le politiche nazionali che non riescono ad equilibrare le dotazioni economiche di base tra le varie aree del Paese e tra il pubblico e il privato, conseguendo che a parità di finanziamento alle scuole pubbliche più numerose giungono fondi irrisori, mentre al contrario a quelle private poco numerose quelle stesse risorse diventano vantaggiose per le paritarie. È una classifica giusta? Lo sarà quando riuscirà a prendere in esame i criteri oggettivi e la equità delle dotazioni finanziare. Per ora intanto sono orientati.
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Liceo classico, Milano (città)
Al primo posto fra i licei classici milanesi si conferma l’Alexis Carrel, scuola paritaria vicina a CL con rette attorno ai 4.500 euro l’anno e un centinaio di studenti in tutto. Al secondo posto però quest’anno si piazza il Berchet che l’anno scorso era arrivato «solo» terzo. In compenso gli altri licei statali continuano a perdere posizioni a vantaggio delle scuole paritarie di ispirazione cattolica (San Raffaele, Sacro Cuore, Monforte e Sant’Ambrogio): il Carducci passa dal quarto al quinto posto, il Beccaria dal settimo all’ottavo, il Manzoni dal sesto al nono. Resta fuori dalla top ten lo storico Parini, penalizzato – questa almeno è l’obiezione del preside Giuseppe Soddu – dal fatto che due diplomati su dieci si iscrivono in una università straniera e quindi non vengono intercettati dalla classifica.
Liceo classico, Milano e hinterland
Se però si allarga lo sguardo anche all’hinterland, il Carrel viene superato dal Marie Curie di Meda e un altro liceo statale – il Legnani di Saronno (Varese) – supera il Berchet.
Liceo scientifico, Milano (città)
Diversamente dai classici, gli scientifici milanesi conservano saldamente il primato nelle mani dei licei statali di più lunga tradizione. In cima a tutti il Volta, seguito dal Leonardo e quest’anno dal Vittorio Veneto che strappa il terzo posto al Sacro Cuore.
Liceo scientifico, Milano e hinterland
In un raggio di trenta chilometri dal centro però il Leonardo viene superato dall’Arturo Tosi di Busto Arsizio (secondo e terzo posto) mentre al quarto sta il Paolo Frisi di Monza.
Liceo scientifico delle Scienze applicate, Milano (città)
New entry: al primo posto nell’indirizzo delle scienze applicate l’Istituto della Comunità ebraica.
Liceo scientifico delle Scienze applicate, Milano e hinterland
Un exploit, quello dell’Istituto della comunità ebraica, che si conferma anche nel confronto con i altri licei dell’hinterland.
Scienze Umane e Linguistico, Milano (città)
Scienze Umane e Linguistico, Milano e hinterland
Scienze umane indirizzo economico, Milano (città)
Scienze umane indirizzo economico, Milano e hinterland
Istituto tecnico economico e tecnologico, Milano (città)
Istituto tecnico economico e tecnologico, Milano e hinterland
Istituti tecnici, Milano (città): sbocchi lavorativi
Istituti tecnici, Milano e hinterland: sbocchi lavorativi
Roma, Liceo classico
Roma, Liceo scientifico
Roma, Liceo delle scienze umane e Liceo linguistico
Roma, Liceo delle scienze applicate e Liceo delle scienze umane
Roma, Istituti tecnici
Roma, Istituti tecnici (sbocco lavorativo)
Torino, Liceo classico e Liceo scientifico
Torino, Liceo delle scienze umane e Liceo linguistico
Torino, Liceo delle scienze applicate e Liceo delle scienze umane
Torino, Istituti tecnici
Torino, istituti tecnici (sbocchi lavorativi)
Bologna, Liceo classico e Liceo scientifico
Bologna, Liceo delle scienze umane e Liceo linguistico
Bologna, Liceo delle scienze applicate e Liceo delle scienze umane
Bologna, Istituti tecnici
Bologna, Istituti tecnici (sbocchi professionali)
Bologna, Istituti tecnici (sbocchi professionali)
Firenze, Liceo classico e Liceo scientifico
Firenze , Liceo scienze umane e Liceo linguistico
Firenze, Liceo scienze applicate e Liceo scienze economiche
Firenze, Istituti tecnici
Firenze, Istituti tecnici (sbocchi lavorativi)
Napoli, Liceo classico e Liceo scientifico
Napoli, Liceo delle scienze umane e Liceo linguistico
Napoli, Liceo delle scienze applicate
Napoli, Istituti tecnici
Napoli, Istituti tecnici (sbocchi professionali)
Roma, 7 novembre 2019
La recidiva aggravata è una circostanza legale che comporta un aumento delle pene per un individuo che ha già subito una condanna penale e successivamente commette un nuovo reato. Questo concetto è rilevante in molti sistemi giuridici in quanto cerca di affrontare più severamente coloro che, nonostante abbiano già avuto un incontro con la giustizia, persistono nel commettere reati.
Ecco alcuni punti chiave sulla recidiva aggravata:
Precedente Condanna:
La recidiva aggravata presuppone che l’individuo abbia precedentemente subito una condanna penale. Questo può includere condanne per reati di diversa natura, a seconda delle leggi locali e delle normative specifiche.
Nuovo Reato:
Dopo aver scontato la pena per la condanna precedente, l’individuo commette un nuovo reato. È questo atto successivo che determina l’applicazione del concetto di recidiva aggravata.
Aumento delle Pene:
La recidiva aggravata comporta generalmente un aumento delle pene rispetto a quelle che sarebbero state comminate a una persona senza precedenti penali. Questo aumento può variare a seconda del sistema giuridico e della gravità del nuovo reato.
Dissuasione e Protezione della Società:
L’obiettivo principale della recidiva aggravata è la dissuasione e la protezione della società. Aumentando le pene per chi persiste nel comportamento criminale, si cerca di scoraggiare l’individuo dal commettere ulteriori reati e di proteggere la comunità da potenziali pericoli.
Valutazione delle Circostanze:
Nel determinare se applicare la recidiva aggravata, i tribunali tengono spesso conto delle circostanze specifiche del caso, inclusa la natura e la gravità del nuovo reato, oltre alle circostanze della condanna precedente.
Rieducazione e Prevenzione:
Alcuni sistemi legali cercano di integrare misure di rieducazione e prevenzione per individui con recidiva aggravata. Programmi di reinserimento sociale o terapie possono essere parte integrante delle pene inflitte.
La recidiva aggravata sottolinea la responsabilità legale e cerca di bilanciare la punizione con l’obiettivo di prevenire comportamenti criminali futuri. Tuttavia, la sua applicazione può variare a seconda delle leggi locali e delle pratiche giuridiche specifiche di ogni giurisdizione.
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