Amministrazione all’arrembaggio: Giù le mani da Battipaglia

Dopo un anno, non si riesce ancora ad identificare una maggioranza politica. Drappelli di consiglieri sostengono la Giunta Santomauro a titolo personale e decidono le sorti di Battipaglia.

In un quadro apolitico,  opera “motu proprio” l’Amministrazione Santomauro.

Giovanni Santomauro

BATTIPAGLIA – Un altro chiarimento. Meno male. Ora sappiamo finalmente chi realmente sta ancora nel Partito Democratico di Battipaglia, atteso che anche i consiglieri Comunali Orazio Tedesco e Luigi D’Acampora, hanno sbattuto la porta e seguito le orme degli altri due colleghi Ivan Corrado e Domenico Zottoli.

Sono rimasti in due nel PD di Battipaglia, Egidio Mirra e Piero Lascaleia, gli altri, tutti in tandem, si sono svincolati da ogni forma di partito e si vanno ad aggiungere al così detto gruppo misto. D’altra parte anche il sindaco Giovanni Santomauro si è smarcato dal Partito Democratico che invece lo ha designato e sostenuto. Anche lui viaggia in tandem con la sua doppia personalità politica: quella che fa finta di lasciare la sinistra per approdare a destra; quella di fare finta di passare a destra per restare nel limbo e fare la politica dei due forni.

Fatto sta che ad un anno dalla sua elezione, ancora non è ben identificabile una maggioranza politica. A distanza di un anno drappelli di consiglieri comunali (sempre a coppia) sostengono questa giunta a titolo personale e a titolo personale hanno indicato gli assessori. Poco per volta quei partiti che hanno animato ugniuno per la propria parte politica il Centro-destra e il Centro-sinistra, in maniera a dir poco “dinamica” si sono  svincolati dalle loro provenienze e navigano sicuri verso strade libere ma imprimendo una connotazione personalistica e quindi qualunquistica all’Amministrazione Santomauro, che a sua volta sembra non preoccuparsi di quello che le accade intorno. Evidentemente se questo gli consente di essere ancora Sindaco va tutto bene.

Due consiglieri del PD. A gruppi di due se ne sono andati dal PD, ogni due consiglieri hanno indicato un assessore, due sono le personalità politiche del Sindaco. Sembra che tutto a Battipaglia si divida per due. Questo numero ricorre  spesso, infatti il Sindaco ha proposto di creare due strutture, una tecnica e una politica che si occuperanno del PUC (Strumenti Urbanistici); due sono le aree individuate dal Piano Casa, e una delle quali Gerardo Motta l’ha individuata come l’oggetto di una speculazione edilizia; Due sono le società che il sindaco ha deciso di costituire al posto di Alba Nuova, individuata come il “padre” e la “madre” di tutti i guai, allarmando le maestranze al punto da farli scendere in piazza. L’unica cosa che non appare apertamente divisibile per due è la proposta di uscirsene fuori dal Consorzio Industriale ASI, ma anche qui c’è chi scommette che pure qualche coppia ne troverebbe beneficio.

Intanto, i partiti, quasi tutti, si sono svuotati, e mentre l’UdC non ha il coraggio di sconfessare i due consiglieri Giuseppe Sica e Francesco Frezzato, che sostengono la maggioranza, anche quelli di Italia dei Valori, Edmondo Gallo e Michele Di Benedetto, si sono smarcati, l’AdC non si capisce da chi è composto, chi entra e chi esce, e l’Udeur perde Raffaele Pascale, che in seguito ci dirà cosa farà. I gruppi minori sono già allineati e il PdL bramoso di acquisire il Sindaco e infarinarsi nell’amministrazione consente tutto, così come un PD bastonato accetta tutto.

Questo è un periodo particolare per un’amministrazione, è tempo di programmazione, si deve approvare consuntivo e bilancio di previsione, ma anche tempo di presentare il piano triennale che le Amministrazioni sono obbligate a predisporre ed approvare, quindi si decide almeno il futuro dei prossimi tre anni. Un futuro programmato da persone senza identità politica che si muovono nelle istituzioni con una disinvoltura da fare paura. Intanto questi uomini a chi rispondono?

In questo quadro  opera “motu proprio” l’Amministrazione Santomauro.

In una situazione politica difficilmente connotabile e facilmente mobile, la seconda Città della provincia di Salerno, deve darsi un assetto e deve programmare il suo futuro attraverso lo sviluppo urbanistico e le politiche industriali, dell’agricoltura della solidarietà e deve competere con altre aree per attirare finanziamenti europei e di privati.

In questo quadro politico pieno di scarabocchi con tante ombre e tante perplessità un gruppo di uomini come su un vascello corsaro si muove in una città frastornata, depredando risorse e condizionandone futuro e sviluppo sotto gli occhi di una opposizione ormai ridotta ai minimi termini rappresentata solo da Cecilia Francese, Adolfo Rocco e Gerardo Motta.

E il PD che ci fa in questa confusione? E’ uno strumento inconsapevole che si è fatto travolgere dagli eventi o subisce incapace di reagire ostinandosi a restare al governo della Città conquistata per la prima volta e che non vuole a qualsiasi costo perdere? E il PdL come giustifica la sostituzione di Motta con Giuseppe Provenza e la conseguente supina accondiscendenza all’Amministrazione Santomauro? Ma veramente si può pensare che un gruppo di uomini ormai senza “connotati” politici decide le sorti di questà città senza che vi sia un minimo di resistenza da parte dei partiti più importanti e senza che i partiti stessi e le Autorità Istituzionali, Prefetto in testa, si decidano ad osservare con la lente di ingrandimento i vari atti amministrativi e le varie conseguenze che ne derivano, e prenderne le distanze e prendere i dovuti provvedimenti? E i battipagliesi che hanno fatto per meritarsi questo? Sarebbe il caso di azionare un argine a questo malcostume imperante.

8 commenti su “Amministrazione all’arrembaggio: Giù le mani da Battipaglia”

  1. caro Massimo, non lascio alcun commento politico, poichè hai letto in maniera chiara e precisa la situazione che vige a battipaglia e ogni commento sarebbe superfluo, è talmente perfetta la tua analisi. Stamani al comune di battipaglia ho una conferenza stampa dove sei invitato come giornalista alle 13. Volevo dirti solo che con questa tua riflessione mi hai preceduto nell’intervento. Mi chiedo solo, si svegleranno i battipagliesi? ci sarà finalmente una ribellione a questa “miseria umana”? (termine che uso spesso per esprimere quello che provo di fronte a tanto facile trasformismo), scenderanno in campo e finalmente ci mettiamo tutti in discussione, riusciremo così a cambiare finalmente la classe politica che da anni gestisce la politica battipagliese. Ci vuole un cambio anche generazionale. Non si possono vedere sempre le solite persone che padroneggiano da anni nella nostra città. che ormai fanno apertamente i propri interessi personale senza dignità, senza proccuparsi di cosa ha bisogno la gente, senza una visione politica, senza una visione di cosa si vuole per far crescere questa città. Tale è la tracotanza di questi personaggi, torneranno a chiedere i voti per il bene della città e i voti li avranno perchè ricattati da piccoli favori (i grandi li fanno per pochi “amici”), così usano la politica. poveri noi. Ma amici di battipaglia. svegliatevi, denunciate, fate sentire la vostra voce, non tiratevi indietro perchè convinti che tanto non cambia nulla. bisogna credere in un mondo migliore. Contribuite tutti a riportare l’Etica in ogni azione che facciamo

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  2. L’opposizione da chiunque composta è il caposaldo della democrazia , grazie per esserci .
    Speriamo solo che il buon Santomauro non esporti questo singolare modello politico anche nella vicina Eboli .

    Una cosa è certa ” il conto lo pagheranno i piu’ deboli ” .

    P.S. almeno da voi a Battipaglia l’armata Santomauriana non ha sparato i fuochi artificiali come invece ad Eboli ha fatto l’armata melchiondiana lasciando in giro UN GRAN PUZZO DI BRUCIATO .
    un abbraccio

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  3. Leonardo Sciascia, credo in “Il mare colore del vino” racconta la storia di un contadino che aveva un pero ormai morto, che non dava più frutti. Decide quindi di tagliarlo per farne legna da ardere. Un artigiano compra il pero abbattuto e dal tronco ne ricava la statua di un santo che vende al parroco del paese. Si sparge presto la voce che l’icona del santo è miracolosa. Il contadino va a vederla e, ben sapendo che la statua è stata fatta col legno del suo pero, la guarda e dice:
    “Io te canoscciu piru a l’uorto mio (ti conosco bene, pero del mio orto): pere non fai e miracoli vuoi fare?”
    Massimo e gli altri lettori si vadano a rivedere i miei commenti all’annuncio della scelta del centrosinistra di candidare Santomauro. Lo conosco bene, il “progressista” Santomauro, pero del mio orto… Solo chi si è illuso ora rimane deluso…
    Cordialmente
    Raffaele “Cucco” Petrone

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  4. Mettetevelo bene in testa, cari tutti, che a Battipaglia si seguono trend diversi da quelli dei paesi che la circondano. La personalizzazione della politica è frutto non soltanto del cosidetto berlusconismo, ma della democrazia occidentale che non contrappone entità con diverse soluzioni ai problemi, ma agglomerati sociali, economici e culturali che altrimenti si chiamerebbero lobby, che, peraltro, in Usa sono costituzionalmente protette. Battipaglia è un vero laboratorio sociologico e politico. Chi crede diversamente o si illude, o aspetta il suo turno. La democrazia, come si insegna Polibio, ha un suo lato deteriore, la oclocrazia, ovvero il caos. E soprattutto, e Battipaglia lo conferma, non è un valore ma un mezzo. I valori, patria, libertà, famiglia, solidarietà, equità sono di ben altra caratura.

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  5. A Battipaglia non ci sarà mai una crisi per motivi politici, perchè le scelte vengono fatte solo per opportunismo. I faccendieri locali scelgono questo o quel candidato in funzione dei loro interessi speculativi. La crisi politica a Battipaglia ci sarà soltanto se non si troverà un accordo soddisfacente ed equilibrato nella spertizione. Tuttò ciò alla faccia degli interessi della collettività.

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